Una Cina "perfetta" Stampa E-mail

Michelangelo Cocco

Una Cina "perfetta"
La Nuova era del PCC tra ideologia e controllo sociale


Carocci Editore, pagg.204, € 21,00

 

cocco cina  IL LIBRO – Fondato a Shanghai il 23 luglio 1921, con i suoi 90 milioni di iscritti il Partito comunista cinese è il partito politico più grande del mondo. Dopo 70 anni ininterrotti al potere, il gòngchandang ha permesso alla Repubblica popolare cinese di superare l'Unione Sovietica, diventando il regime socialista più longevo della storia. Con Xi Jinping la Cina affronta un altro tornante epocale, dopo il maoismo, la Rivoluzione culturale, il denghismo, la partecipazione al capitalismo globale. In un mondo post-ideologico la "Nuova era" proclamata dal segretario generale scommette sul marxismo e sul confucianesimo per disciplinare il Partito e il popolo, per centrare quella "rinascita nazionale" che renda finalmente il paese ricco, forte e protagonista sullo scacchiere internazionale. L'ascesa della Cina però sconvolge vecchi equilibri e suscita le resistenze delle grandi potenze, che temono la competizione di un sistema autoritario efficiente, che promette di far diventare la Repubblica popolare un'economia avanzata e di riparare a decenni di catastrofe ambientale. Secondo Xi e compagni, anche la crisi del Covid-19 conferma che per affrontare le grandi sfide di governance del XXI secolo resta imprescindibile il Partito, sempre più dominante: nello Stato, nell'economia, nella società.
  Il volume di Michelangelo Cocco – scrive, nella Prefazione, Guido Samarani -, "frutto di un'analisi attenta e di una narrazione stimolante", "tocca una serie di questioni e di nodi fondamentali per cercare di capire, per quanto possibile, una realtà così complessa e articolata, in cui storicamente la politica interna (sistema di potere e sue basi ideologiche e culturali, struttura socioeconomica ecc.) è stata costantemente centrale nella definizione dell'agenda politica nazionale e la politica estera è andata assumendo un valore sempre più significativo proprio in questi ultimi anni".

  DAL TESTO – "L'ascesa impetuosa e compatta di un Cina autoritaria che segue codici linguistici e culturali a noi alieni ha fatto sì che perfino i suoi istituti di cultura - in Europa, negli Stati Uniti, Canada e Australia - finissero nel mirino di chi li ha accusati di promuovere la storia ufficiale del Partito, tacendo su tutto il resto, dai morti di Tiananmen alla persecuzione dei dissidenti.
  "La pandemia è stata come una cartina al tornasole per l'immagine della Cina nel mondo, e ha messo a nudo i limiti della sua influenza internazionale. Gli Stati Uniti hanno manifestato una drammatica carenza di leadership globale, ma il vuoto che ne è risultato non è stato colmato dalla Cina che, in risposta ai suoi aiuti e ai suoi inviti alla collaborazione, si è vista piovere addosso dall'Occidente biasimi e sospetti. Le accuse contro Pechino hanno avuto anche la funzione di cortina fumogena, gettata da alcuni governi per provare a nascondere i propri fallimenti nel contrasto al Covid-19."

  L'AUTORE – Michelangelo Cocco, laureato in Scienze politiche all'Università degli Studi di Napoli "L'Orientale", è giornalista professionista, analista politico e cofondatore del Centro studi sulla Cina contemporanea (www.cscc.it). Si occupa di Partito comunista cinese, in particolare delle politiche del partito-Stato, della sua leadership e delle sue dinamiche ideologiche e organizzative. Già corrispondente da Pechino per "il manifesto", scrive di Cina per "Il Messaggero".

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione, di Guido Samarani - 1. Effetti collaterali di una "rinascita nazionale" (La fatica di Sisifo della normalizzazione di Hong Kong / Taiwan, destinati alla guerra? / Xinjiang, il terrore del jihad in casa / Competizione, contenimento, isolamento) - 2. La via della seta di una potenza globale (L'Asia agli asiatici / Geoeconomia, ovvero l'arte della guerra del XXI secolo / Dopo i Piani di aggiustamento strutturale, è l'ora del "win-win" / Una globalizzazione dal volto umano?) - 3. La Nuova era: tutto il potere al Partito-Stato (È cambiata la "contraddizione principale" / Basta Rolex e grappa di sorgo, via i corrotti e gli arrampicatori sociali / Una macchina di riforme per tenere lontana la democrazia) - 4. Marx, patria e Confucio: lo hot pot del socialismo con caratteristiche cinesi (Un'avanguardia leninista di 90 milioni di iscritti / Emozionare il popolo per rinnovare il paese / L'armonia prima di tutto / Il pensiero del leader supremo viaggia sugli smartphone) - 5. Il patriottismo dei "piccoli rosa" (I tanti volti del cyber-nazionalismo / La Lega della gioventù, da fazione politica a idolo pop / Lo stupro di Nanchino rivive in tv, nelle canzoni e nei video-game) - 6. Un miliardo di cittadini modello, ovvero la stabilità prima della giustizia (Possiamo avere a disposizione tutti i dati del mondo / Un complesso securitario-industriale per il controllo della popolazione / Le nuove "cinque categorie nere" / Civilizzare e purificare internet / Nel sistema di credito sociale rivive il mito dello scienziato del popolo) - 7. Ripulire l'ambiente, una missione impossibile? (Invertire la rotta, assecondando il malcontento popolare / Una cultura verde per la Cina del XXI secol / Vincitori e vinti della diplomazia del clima) - 8. Parola d'ordine: innovazione (e la fabbrica del mondo va in pensione) (Quell'insostenibile produzione di iPhone / Il Grande balzo in avanti della manifattura / Huawei, Comac, NIO... ma le componenti chiave arrivano dall'estero / Venture capital vs. pensiero critico) – Conclusioni – Bibliografia - Indice dei nomi - Indice analitico