Così parlò Pecorelli Stampa

Aldo Giannuli

Così parlò Pecorelli
Gli articoli che fecero tremare la Prima Repubblica


Mimesis Edizioni, pagg.328, € 20,00

 

giannuli pecorelli  IL LIBRO – Roma, 20 marzo 1979. Mino Pecorelli viene raggiunto da quattro colpi di pistola appena esce dalla redazione del suo giornale, l'"Osservatore Politico". A distanza di quarant'anni dal brutale assassinio, la verità completa non è ancora emersa, ma una certezza resta: "OP" non è stata solo un'agenzia di stampa e un giornale settimanale, bensì una voce dirompente d'informazione specializzata.
  Fondata nel 1968, "OP" è espressione del talento e del senso storico del suo creatore. Profondo conoscitore della realtà politica, economica e militare del nostro Paese, Pecorelli ha occupato una posizione scomoda nel panorama giornalistico italiano a causa delle sue inchieste, che coinvolgevano le più alte sfere del potere.
  Il libro raccoglie una selezione dei più significativi scritti pubblicati dalla testata, che evidenziano come Pecorelli sia stato un giornalista capace di ottenere, grazie anche ai suoi rapporti privilegiati all'interno "del palazzo", informazioni riservate sui grandi temi di quella stagione: dallo scandalo Lockheed a quello di Italcasse, dal rapimento Moro alla P2, passando per i Servizi, fino ad arrivare ai segreti del Vaticano.

  DAL TESTO – "Pecorelli fu un singolare incrocio di spregiudicatezza e ingenuità: da un lato fu pronto ai giochi più spericolati, non facendosi scrupolo di attingere a destra e a manca (e più a destra che a manca), ma, dall'altro, lo fece con una sicurezza molto ingenua del fatto che gli sarebbe sempre andata bene e che sarebbe stato sempre lui a reggere le fila del gioco. Lo dimostra l'incredibile facilità con cui fu ucciso: un uomo che solleva tanti scandali sa di avere moltissimi nemici potenti e pericolosi. Ci si immagina che prenda precauzioni, come lasciare dossier contro possibili mandanti da aprire in caso di morte violenta, cambiare abitudini e percorsi, farsi seguire da qualcuno dei suoi o almeno farsi venire a prendere da qualche amico in macchina al portone della redazione. E invece niente, neppure le misure più elementari, i suoi killer non dovettero fare alcuna particolare fatica."

  L'AUTORE – Aldo Giannuli è ricercatore di Storia contemporanea alla Facoltà di Scienze Politiche dell'Università degli Studi di Milano. Già consulente di varie procure per la strage di Piazza Fontana a Milano, ha collaborato con la commissione parlamentare d'inchiesta sulle stragi. Tra le sue pubblicazioni: "Il noto servizio. Le spie di Giulio Andreotti" (2013), "Da Gelli a Renzi (passando per Berlusconi)" (2016) e, pubblicati da Mimesis, "Storia di Ordine Nuovo" (con Elia Rosati, 2017), "Da Lenin a Stalin" (2017), "Le spie del duce" (2018) e "Cyber war" (con Alessandro Curioni, 2019). È membro della Società di Psicoanalisi Critica.

  INDICE DELL'OPERA – Il doppio caso Pecorelli, di Aldo Giannuli - Una cronologia essenziale - I. Lo scandalo Lockheed (Il processo Lockheed: a Berna la prova che la Consulta non osa chiedere - Il caso Dainelli - Processo Lockheed: il caso Dainelli (2a parte) - Ma sull'Antilope omertà assoluta - Sette giorni di ansia e di aspettativa - La seconda rimessa - Ma quella crociera si tinge di giallo - Processo Lockheed: l'Italia s'è pronunciata a quando gli Stati Uniti?) - II. Petrolio e manette (Raffinerie & contrabbando - Il generalissimo – Il pozzo d'oro - Il partito del colonnello – Il gen. Jucci torna in tribunale – Rovelli: la fine di un impero - Ecco le prove - Prima muratore poi generale - Quella casetta in Canadà) - III. Il caso Moro (Abbiamo svoltato l'angolo - Chi ha smantellato i servizi segreti? - Quando riformare è peggio - Inchiesta Moro: Cervone insiste - La Penisola nella spirale - L'ultimo messaggio è il primo - Brigate senza generali - Ristabilire l'ordine o perdere la democrazia) - IV. Vaticano (La gran loggia vaticana - Ma il pontificato sarà bianchissimo - Caro Paul, firmato "arcaini") - V. Italcasse (Finardi silurato - Nel vortice Assifin spariti 30 miliardi - Si è aperta la caccia ai mille miliardi - Italcasse. 3 note a margine - Italcasse. Finardi presenta il conto: 415 milioni - La mossa dello sciacquone - La ragnatela dei corrotti - Sgonfiando, arrestando, che male ti fo' - Italcasse penultimo atto – Italcasse un maledetto imbroglio: si chiama Stacchini – La settimana bianca – Italcasse: tutti i nodi al pettine del primo bilancio commissariale - Commissari alla riscossa) - VI. Varie (Egam: costa più da morto - Il Banco di Roma e l'occhio di ven(triglia) - Opportunamente suicidato - Sotto tiro la cassa di Palermo - L'ipotesi del sequestro - Processo di Catanzaro - Ora l'imputato è il Banco di Roma - Perché non funziona la macchina fiscale? - Il governatore il ministro e la Banca d'Italia - La moneta europea dopo Versailles Monaco - Massoneria: finalmente la verità sul venerabile maestro della P2 - La Banca d'Italia ed il credito - La Banca d'Italia la Confindustria e gli industriali - Aniacap: peculato continuo – Indiscrezioni - Gli enti di Stato - Servizi segreti: ce ne parla Antonio Labruna