Storia dell'Italia fascista. 1922-1943 Stampa

Paolo Nello

Storia dell'Italia fascista
1922-1943


il Mulino, pagg.640, € 35,00

 

nello fascista  IL LIBRO – Dalla marcia su Roma al 25 luglio 1943, il volume ripercorre in un racconto puntuale e aggiornato i tratti salienti della vicenda ventennale del regime fascista e ne esamina le forme d'impatto sulla società italiana. Dopo un capitolo introduttivo sul primo dopoguerra, il fascismo delle origini e la marcia su Roma, sono analizzati l'instaurarsi e il consolidarsi della dittatura negli anni venti; i caratteri via via assunti negli anni trenta da un regime teso al totalitarismo; la natura, i limiti, il declino del consenso degli italiani; il mito dell'«uomo nuovo» e i disegni di fascistizzazione integrale della gioventù e non solo; i rapporti con la Santa sede; l'evolversi della politica estera dagli esordi di governo alle guerre d'Etiopia e di Spagna; l'Asse con Hitler e la politica razziale e antisemita; l'intervento nel secondo conflitto mondiale, le sconfitte militari e il collasso del regime certificato nella seduta del Gran consiglio del 24-25 luglio 1943.

  DAL TESTO – "Dati gli assetti del potere fascista, in genere i datori di lavoro continuarono a maneggiare il coltello dalla parte del manico. Però il duce volle che il sindacato riprendesse, almeno parzialmente, a «marciare», sia per irrobustire il consenso popolare, sia per ricattare la classe imprenditoriale, sia per ovviare all'inerzia corporativa, sia quale contributo alla campagna antiborghese [...], sia come valvola di sfogo per alcune correnti del radicalismo fascista. Furono Tullio Cianetti, Amilcare De Ambris, Pietro Capoferri, Edoardo Malusardi e, fra i più giovani, Luigi Fontanelli e Augusto Venturi a rendersi protagonisti del ritorno di fiamma delle antiche aspirazioni del sindacalismo rossoniano. Cianetti, protagonista della menzionata riforma previdenziale, per curarne l'attuazione divenne sottosegretario alle Corporazioni nel luglio 1939 (sarà promosso ministro nell'aprile '43). Fra la metà del '36 e la metà del '40 divennero quadri di base o intermedi del sindacato vari elementi nuovi e giovani, espressi dalle maestranze, o ad esse più legati, o comunque provenienti dalle file della gioventù fascista, fornitrice certo di carrieristi, ma non solo."

  L'AUTORE – Paolo Nello insegna Storia contemporanea nell'Università di Pisa. Con il Mulino ha pubblicato «Dino Grandi. La formazione di un leader fascista» (1987), «Un fedele disubbidiente. Dino Grandi da Palazzo Chigi al 25 luglio» (1993), infine la biografia complessiva «Dino Grandi» (2003).

  INDICE DELL'OPERA – Premessa - I. L'antefatto (1914-1922) (1. Guerra e dopoguerra: il «diciannovismo» - 2. La «scoperta» dei ceti medi e il «vero» fascismo - 3. Il «partito-milizia» e la «Marcia su Roma») - II. Il «Che fare?» del fascismo (1922-1925) (1. Governo di coalizione, fiducia parlamentare, illegalismo squadristico - 2. Il trasformismo mussoliniano e la riforma elettorale maggioritaria - 3. Dal delitto Matteotti al discorso del 3 gennaio) - III. La dittatura (1925-1927) (1. L'abile mossa: Farinacci segretario del partito - 2. L'intesa con Confindustria, la «battaglia del grano», il patto di Palazzo Vidoni - 3. Carote ai fiancheggiatori, museruola allo squadrismo - 4. La stagione degli attentati e l'accelerazione autoritaria - 5. La liquidazione di Farinacci e la «battaglia della lira» - 6. Napoleone o San Francesco, dittatura è fatta) - IV. Il regime prende forma (1927-1935) (1. Il «ventottismo» - 2. La Conciliazione, il «plebiscito» del '29 e il «terzo tempo» della rivoluzione - 3. La Grande crisi, la bonifica integrale e la «battaglia demografica» - 4. «Lo Stato Fascista è corporativo o non è fascista») - V. L'«uomo nuovo» e i giovani (1927-1935) (1. Dal consenso alla rivoluzione antropologica? I mass media, la scuola, la cultura, la giustizia - 2. Il Pnf da Turati a Starace - 3. I Guf e la «questione dei giovani» - 4. Lo scontro con la Chiesa per l'Azione Cattolica) - VI. La politica estera dal «disarmo» all'impero (1929-1936) (1. Grandi e la Società delle nazioni - 2. «L'Italia è rimasta gravida di disarmo» - 3. Il Patto a quattro, Hitler e l'Austria, l'intesa Mussolini-Laval - 4. La «perfida Albione» e la «Marcia su Addis Abeba») - VII. Verso un fascismo ulteriore (1936-1940) (1. Il paese e l'autarchia - 2. Ripresa sindacale - 3. Il passo totalitario del duce e il logoramento della monarchia - 4. La Carta della scuola e la palla al piede dell'Azione Cattolica - 5. La campagna antiborghese e la questione razziale - 6. Antisemitismo di stato) - VIII. A braccetto con Hitler? (1936-1938) (1. E fu la Spagna (e l'Asse) - 2. Mussolini fra Hitler e Franco - 3. Il «gentleman's agreement» e Guadalajara - 4. Santander e i conti che non tornano - 5. L'Anschluss, gli Accordi di Pasqua, Monaco) - IX. La «storica fesseria» dell'intervento (1938-1940) (1. Monaco non dura - 2. Il Patto d'acciaio e il nodo polacco - 3. «Non belligeranti» fra illusioni e angosce - 4. «L'ora delle decisioni irrevocabili») - X. La vittoria che non c'è (1940-1941) (1. L'illusione della guerra breve - 2. Finisce male la «guerra parallela» - 3. Rimediano i tedeschi? - 4. Un aiuto dal Giappone?) - XI. Lo spettro della capitolazione (1941-1943) (1. Gli alti e bassi dello spirito pubblico - 2. Rianimare il partito? - 3. Alle piramidi? - 4. Africa addio) - XII. Il collasso del regime (1943) (1. Gli scioperi del marzo-aprile, Cianetti e le socializzazioni, gli ebrei - 2. Scorza e il partito, Bastianini e il «Nuovo ordine», Pantelleria - 3. «Husky» e il 25 luglio) - Indice dei nomi