Guerra e diplomazia in Africa orientale Stampa

Luciano Monzali

Guerra e diplomazia in Africa orientale
Francesco Crispi, l'italia liberale e la questione etiopica


Società Editrice Dante Alighieri, pagg.162, € 16,50

 

monzali diplomazia  IL LIBRO – La figura e l'opera di Francesco Crispi, uno dei protagonisti della costruzione dello Stato nazionale italiano, rimangono ancora oggi oggetto di dibattito e controversia. Uno degli aspetti più discussi della sua azione politica è senza dubbio il suo ruolo decisivo nella genesi dell'Impero coloniale italiano in Africa orientale. Obiettivo di questo volume, fondato su un'approfondita analisi della documentazione diplomatica italiana e internazionale, è offrire al lettore una ricostruzione delle relazioni politiche e diplomatiche fra Italia e Abissinia/Etiopia negli anni fra il formale stabilimento della Colonia italiana di Assab nel 1882 e la sanguinosa battaglia di Adua del 1896, il tutto inserito nel contesto storico della competizione imperialistica fra le Potenze europee alla fine dell'Ottocento. Di fronte alla determinata resistenza di Menelik II, sovrano di un Impero plurisecolare e di un popolo come quello abissino con antiche e forti tradizioni guerriere, il governo italiano guidato da Crispi mostrò la propria impreparazione a giocare un ruolo di grande Potenza imperialista. Ma nonostante la sconfitta militare subita ad Adua, dopo il 1896 l'Italia liberale decise di conservare il possesso dell'Eritrea continuando a dare una certa rilevanza al Corno d'Africa, ritenuto privilegiata area di espansione dello Stato italiano. Di fatto l'azione politica e di governo di Francesco Crispi con la costituzione di possedimenti coloniali italiani in Africa orientale ebbe un impatto forte e duraturo sia sui destini dei popoli africani che su quello dello Stato nazionale italiano, che per oltre mezzo secolo sarebbe stato ancora protagonista delle vicende politiche di quella parte del continente africano.

  DAL TESTO – "L'espansionismo coloniale italiano nacque dalla volontà della classe dirigente dell'Italia liberale di dare una risposta politica alle sfide poste dall'accelerarsi dell'imperialismo globale europeo nel corso della seconda metà dell'Ottocento. In un continente dominato sempre più da Stati dell'Europa settentrionale che conoscevano un prorompente sviluppo industriale e conquistavano vasti territori e mercati extraeuropeo, la posizione dell'Italia, Paese largamente agricolo e privo di risorse naturali, era chiaramente marginale e periferica. La debolezza economica e politica italiana era poi aggravata dalla fragilità strategica del nuovo Stato, che non era stato in grado di assicurarsi un forte confine alpino e una sicura posizione di difesa marittima di fronte all'Impero asburgico, Potenza egemone sulle Alpi e nell'Adriatico in grado di invadere facilmente la Penisola."

  L'AUTORE – Luciano Monzali (Modena, 1966) è professore ordinario di Storia delle relazioni internazionali presso l'Università degli studi di Bari Aldo Moro. Fra le sue ultime opere ricordiamo: "Gli Italiani di Dalmazia e le relazioni italo-jugoslave nel Novecento" (Venezia, 2015); "Giulio Andreotti e le relazioni italo-austriache 1972-1982" (Merano, 2016); "Il colonialismo nella politica estera italiana 1879-1949. Momenti e protagonisti" (Roma-Milano, 2017); "Francesco Tommasini, l'Italia e la rinascita della Polonia indipendente" (Roma-Varsavia, 2018).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione – Elenco dei fondi archivistici, delle raccolte documentarie e delle abbreviazioni – 1. Da Stato nazionale a Potenza imperiale. L'Italia liberale e l'espansione coloniale nel Corno d'Africa 1869-1887 (1.1. Le origini del colonialismo africano italiano – 1.2. La rinascita dell'Abissinia come Grande Potenza africana) – 2. Impero per caso? Francesco Crispi e la politica italiana verso l'Abissinia 1887-1891 (2.1. Europa e Africa nella politica estera di Francesco Crispi – 2.2. Crispi e le relazioni italo-abissine – 2.3. Crispi, Antonelli e il trattato di Uccialli – 2.4. La controversia sui confini nelle relazioni italo-etiopiche) – 3. Rudinì, Giolitti e la ricerca di una distensione nei rapporti con l'Etiopia 1891-1893 (3.1. Rudinì e la questione etiopica – 3.2. Oreste Baratieri e la politica espansionistica italiana nel Corno d'Africa – 3.3. Il primo governo Giolitti e i rapporti italo-abissini) – 4. Il ritorno di Crispi al potere e il deterioramento delle relazioni italo-etiopiche nel corso del 1894 (4.1. Crispi, Blanc e il tentativo di migliorare i rapporti con lo Scioa – 4.2. La ripresa dei disegni espansionistici italiani nel Corno d'Africa – 4.3. La questione etiopica nelle relazioni fra le Potenze europee) – 5. Contro un nemico sconosciuto. Crispi, Blanc, Baratieri e la guerra italo-abissina 1895-1896 (5.1. La rivolta di Bahta Agos e la decisione di Baratieri di invadere in Tigrai – 5.2. Le diplomazie europee e la guerra italo-abissina – 5.3. Menelik contro Baratieri – 5.4. Da Macallè a Adua. Crispi, Baratieri e il tracollo militare italiano) – 6. Dopo Adua. L'Italia, l'Etiopia e la definizione di un nuovo assetto politico del Corno d'Africa (6.1. Il ritorno di Rudinì al potere e la difficile ricerca della pace con Menelik – 6.2. La missione Nerazzini e la firma del trattato di pace di Addis Abeba (26 ottobre 1896) – 6.3. La scelta italiana di restare in Eritrea e gli accordi del luglio 1900) – Indice dei nomi