Sovranismo islamico Stampa

Federico Donelli

Sovranismo islamico
Erdoğan e il ritorno della Grande Turchia
Prefazione di Alessandro Campi


Luiss University Press, pagg.180, € 17,00

 

donelli sovranismo  IL LIBRO – Recep Tayyip Erdoğan, dodicesimo presidente della Repubblica di Turchia, è una figura che unisce e che divide: amato fino alla venerazione o contestato fino al disprezzo, nei quasi vent'anni della sua ascesa al potere il leader conservatore ha trasformato il suo Paese dando voce a settori della società che erano ai margini della vita politica fino al suo arrivo, e al tempo stesso imbavagliando i dissidenti.
  Ma chi è veramente Erdoğan, e a cosa deve il suo successo? La sua affermazione è solamente frutto di coercizione, corruzione e metodi clientelari, come vogliono gli oppositori, o c'è invece sostanza nel suo modello politico?
  Attraverso un viaggio che ripercorre le principali fasi della sua vita privata, dalle umili origini al potere assoluto, e del suo percorso politico, questo libro rivela i tratti meno conosciuti della personalità del leader turco, analizzando le peculiarità della cornice ideologica creata intorno alla sua figura, il sovranismo islamico, e restituendo un ritratto accurato di una delle figure più importanti e complesse del Medio Oriente contemporaneo.
  "Non è facile – scrive, nella Prefazione, Alessandro Campi - nei lavori di scienza politica tenere insieme le due dimensioni: quella della ricostruzione biografico-psicologica e quella dell'analisi in chiave socio-istituzionale. Così come non è frequente nella letteratura politologica contemporanea vedere la prospettiva storico-concettuale conciliarsi con quella empirico-descrittiva. Federico Donelli è riuscito nell'impresa, come si evince dalle pagine che seguono. Ci ha dunque regalato un lavoro di grande utilità (peraltro agevole e ben scritto) per chiunque voglia comprendere cosa stia accadendo (e per quale complesso di ragioni storiche, politiche e culturali) alla porta orientale dell'Europa."

  DAL TESTO – "[...] la Turchia sotto la guida di Erdoğan ha offerto per anni una storia di successo, particolarmente convincente soprattutto per l'Occidente traumatizzato dall'11 settembre che aveva riposto molte aspettative sull'allora giovane leader. Numerosi osservatori e politici, tanto negli Stati Uniti quanto in Europa, hanno a lungo derubricato gli evidenti segnali di allontanamento dal sentiero democratico come spiacevoli anomalie. Un termine più volte utilizzato anche per descrivere le "inosservanze" dei diritti umani in Cina e le sparizioni di critici, oppositori e oligarchi in Russia. La Turchia, al pari della Russia, è considerata endemicamente instabile e assai difficile da governare. Una percezione figlia di una visione fortemente occidentalocentrica dei due Paesi eredi dei grandi imperi. Erdoğan è apparso quindi, a molti osservatori, come un leader in grado di guidare la Turchia fuori dal reiterarsi delle crisi politiche e dalla perenne stagnazione economica. A partire dal 2011 e poi, definitivamente, dopo la violenta repressione delle proteste di Gezi Park del 2013, queste considerazioni sono mutate inevitabilmente di fronte alla rapida concentrazione del potere nelle mani di Erdoğan, accompagnata dal venir meno dei contrappesi istituzionali e dal soffocamento della società civile."

  L'AUTORE – Federico Donelli è docente di History and Politics of the Middle East all'Università di Genova e di Comparative Foreign Politics alla Şehir University di Istanbul. Esperto di storia e le relazioni internazionali del Medio Oriente, ha pubblicato "Islam e pluralismo. La coabitazione religiosa nell'Impero Ottomano" (Le Monnier, 2017) e "Le due sponde del Mar Rosso: la politica estera degli Stati mediorientali nel Corno d'Africa" (Mondadori Università, 2019).

  INDICE DELL'OPERA – Prefazione. Il difficile equilibrio tra democrazia e autoritarismo, di Alessandro Campi - Premessa - Capitolo 1. Da Kasımpaşa al modello Istanbul (1.1. L'infanzia e il traumatico impatto con la politica turca - 1.2. Gli anni di formazione e l'avvicinamento alla politica studentesca - 1.3. L'incontro con Emine e la fine della Seconda repubblica – 1.4. La sintesi turco-islamica: un volano per l'ascesa del movimento islamista - 1.5. La figura di Turgut Özal e il consolidamento dell'islam politico - 1.6. Delusioni, sconfitte e rivincite. La nascita del "modello Istanbul") - Capitolo 2. La definitiva maturazione politica apre la strada alla "nuova" Turchia " (2.1. Il "modello Istanbul" traina l'islam politico turco - 2.2. La nascita dell'AKP – 2.3. La fase liberale e l'affermazione dell'autorità carismatica di Erdoğan – 2.4. La centralità della crisi nella visione politica di Erdoğan. La prima crisi (2007) - 2.5. Il contrattacco: il caso Ergenekon e la stretta sulle istituzioni - 2.6. La rinnovata proiezione internazionale della Turchia: tra modello turco e neo-ottomanesimo) - Capitolo 3. Il postkemalismo assume la forma dell'erdoğanismo: nasce la (Nuova) Turchia di Erdoğan (3.1. Il 2011, l'anno di rottura. I lutti, la malattia e l'estasi delle piazze arabe - 3.2. L'ingresso nella vita dei turchi e le basi dell'autoritarismo competitivo - 3.3. La seconda crisi (2013): Gezi Park, il primo attacco di Gülen e la frattura con Gül – 3.4. Un gioco pericoloso: l'intreccio tra presidenzialismo, curdi e califfato - 3.5. Gli attentati fanno da corollario alla "nuova" Turchia di Erdoğan - 3.6. La terza crisi del 2016: la resa dei conti con Gülen e l'avvio della dottrina Erdoğan) - Conclusioni - Post scriptum - Note