Storia e geopolitica della crisi ucraina Stampa

Giorgio Cella

Storia e geopolitica della crisi ucraina
Dalla Rus' di Kiev a oggi


Carocci Editore, pagg.352, € 36,00

 

cella ucraina  IL LIBRO – Il volume, in un costante rimando tra dinamiche storiche e attualità geopolitica, si rivela uno strumento prezioso per l'analisi dei complessi fenomeni che hanno condotto, nei secoli, all'odierno conflitto in Ucraina, ad oggi la più importante crisi politico-militare su suolo europeo del XXI secolo. Una lunga traiettoria che dai tempi di Erodoto giunge sino ad Euromajdan, dove l'attenta ricostruzione storica si interseca con efficaci chiavi interpretative. L'autore fa inoltre emergere un mosaico culturale di grande interesse, spaziando in modo erudito lungo i secoli, gli eventi e i popoli di questo crocevia di religioni, imperi e identità: dalla Rus' di Kiev ai cosacchi ucraini, dalle contese tra russi, polacchi e turchi sino all'era postsovietica e al processo di allargamento ad est della NATO. Un testo che costituisce un unicum negli studi di storia delle relazioni internazionali, cruciale per addentrarsi non solo nelle vicende dell'Ucraina e della sua crisi con Mosca, ma anche per una più generale comprensione degli avvenimenti di quella periferia centro-orientale d'Europa che, come Giorgio Cella sottolinea, è stata nel corso della storia del Vecchio Continente troppe volte gravemente trascurata.
  "Questo volume di Giorgio Cella – scrive Massimo de Leonardis nella Prefazione - fornisce un excursus sulla storia dell'Ucraina che consente di comprenderne tutte le sfumature; in quanto tale esso rappresenta un unicum nel campo degli studi di storia delle relazioni internazionali, intesi secondo la lezione di Pierre Renouvin sulle forze profonde. Ogni aspetto è illustrato attraverso un'attenta lettura interpretativa di fonti complesse di diversa natura e ricorrendo a un solido approccio multidisciplinare. Centrale nella ricostruzione dell'autore è il ruolo di grande rilievo geopolitico giocato dall'Ucraina nella storia dell'Europa centro-orientale."

  DAL TESTO – "Con Euromajdan le antiche contrapposizioni identitarie e geopolitiche nazionali si sono esacerbate e a un tempo moltiplicate sommandosi a quelle odierne globali tra Federazione Russa e Occidente, mettendo grande pressione su quella già fragile struttura statuale nata nel 1991, la quale, in mancanza di un potere centrale capace di una gestione armonica e condivisa delle diverse regioni e delle loro differenti sensibilità identitarie, tende periodicamente verso crisi statuali di più o meno grande gravità. Invero, a seguito dell'annessione della Crimea e della guerra esplosa nel Sud-est dell'Ucraina, l'autorità centrale e la coesione istituzionale ne sono uscite fortemente provate, minacciate dal rischio concreto di un potenziale effetto domino separatista, nonché di una balcanizzazione su scala nazionale. Il conflitto ha reiterato la volontà e la rinnovata ambizione della Russia di Vladimir Putin a intervenire, se necessario manu militari, per levigare quelle asimmetrie geopolitiche percepite come tali da Mosca nello spazio liquido postsovietico. Quella ucraina è una crisi ancora lungi dall'essere risolta, per cui sarebbe arrischiato trarre bilanci definitivi, ma da essa nessuno degli attori geopolitici in gioco sembra essere uscito come vincitore assoluto. Washington è riuscita, quantomeno nel medio termine, a bloccare l'inclusione di Kiev nel nuovo, e già in crisi, progetto politico-economico di Putin di Unione eurasiatica e a cooptare gran parte dell'Ucraina nell'orbita euroatlantica, costringendo così Mosca a ritornare a occuparsi del suo (ex?) estero vicino, e relegandola inoltre a una dimensione regionale, etichetta che Mosca si scrollerà definitivamente di dosso solo con l'intervento militare in Siria del 2015. Inoltre, come fa notare l'analista geopolitico americano George Friedman, Washington è riuscita nell'obbiettivo che sovrasta qualsivoglia altra considerazione di carattere politico e strategico, ossia l'aver quantomeno incrinato nel breve termine, se non compromesso, l'intesa russo-tedesca [...]."

  L'AUTORE – Giorgio Cella è dottore di ricerca in Istituzioni e Politiche all'Università Cattolica di Milano, dove svolge attività di docenza nell'ambito del corso Storia e politiche: Russia ed Europa orientale. Come analista geopolitico ha all'attivo decine di articoli, saggi e pubblicazioni scientifiche di politica internazionale, ed è stato osservatore elettorale per l'OSCE nelle elezioni in Ucraina del 2019.

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione. Da Erodoto a Kissinger: l'eredità della storia e il peso della geopolitica di Massimo de Leonardis – Introduzione (1. Euromajdan e il ritorno della Storia - 2. Struttura e contenuti della ricerca - 3. Geografia e demografia dell'Ucraina: alcuni dati - 4. Alcune premesse storico-politologiche - 5. Alcune premesse terminologico-concettuali) - 1. La Rus' di Kiev: il primo Regno degli slavi orientali (Il dibattito storiografico: le diverse prospettive nazionali / I territori dell'odierna Ucraina e della Russia meridionale prima degli slavi / Il Regno di Khazaria: l'enigmatico impero di mezzo turcico-ebraico / Gli slavi, questi sconosciuti / La Rus' di Kiev prende forma: l'incontro tra slavi e variaghi / Dai variaghi ai greci. L'affermazione della dinastia rurikide su Kiev / La Rus' di Kiev diventa cristiana: il governo di Vladimir il Santo / Il regno di Jaroslav il Saggio: dallo zenit al declino della Rus' / 1240: l'annus horribilis della Rus'. Il raid mongolo e l'annientamento di Kiev) - 2. Sulle macerie della Rus': l'etnogenesi degli Stati slavi orientali (L'ascesa di Novgorod e di Mosca: Aleksandr Nevskij e la fase aurorale dell'Impero russo / Il Principato di Galizia-Volinia) - 3. I ruteni orfani della Rus': i secoli all'ombra di Varsavia (Dal XIV al XVIII secolo: i ruteni nella Confederazione polacco-lituana / Quando la geopolitica forgia gli imperi: l'Unione di Lublino / Quando la geopolitica forgia la religione: l'Unione di Brest / L'overstretch imperiale di Varsavia: i primi sintomi d'instabilità) - 4. I cosacchi della Zaporižžja nell'Europa centro-orientale del XVII secolo (I leggendari guerrieri delle steppe: i cosacchi / Il Great Game europeo del XVII secolo: il quadro geopolitico / I presupposti geopolitici della rivolta cosacca del 1648) - 5. L'insorgenza cosacca e la geopolitica degli etmanati (La rivolta cosacca del 1648. L'etmanato di Bohdan Chmel'nyc'kyj e l'avvicinamento a Mosca / L'Ucraina entra nell'orbita russa: gli accordi di Perejaslav del 1654 / Il post-Chmel'nyc'kyj. Gli equilibri incerti e il ritorno verso Varsavia / L'avventura di Mazepa e la fine dell'etmanato per mano di Caterina II) - 6. Eterodossie ebraiche del XVIII secolo tra Polonia, Lituania e Ucraina: frankismo e hasidismo (Jacob Frank e il frankismo: un rinnovamento ebraico esoterico / Il Ba'al Shem Tov e l'hasidismo: un rinnovamento ebraico essoterico) - 7. L'Ucraina nel secolo degli imperi: l'integrazione russa e la nascita del movimento nazionale (Ucraina ed Europa centro-orientale nel XIX secolo: il quadro generale / Il dominio russo nel XIX secolo e la reazione nazionalista) - 8. L'Ucraina nella prima metà del XX secolo (Premesse generali / In balia degli imperi: Kiev nella Grande guerra e la prima proclamazione d'indipendenza / Le teorie geopolitiche di Pilsudski per l'Europa centro-orientale: prometeismo e Intermarium / 1939: l'invasione tedesca dell'Europa dell'Est e la fine del pluralismo etnico in Ucraina) - 9. L'Ucraina sovietica: dallo stalinismo alla glasnost' (Premesse generali / I vantaggi territoriali dell'Ucraina nel secondo dopoguerra / Da Lenin a Stalin: russificazione ed espansione della Repubblica ucraina / Destalinizzazione e relative ripercussioni nel mondo comunista / Chrušcëv e la cessione della Crimea: rex in regno suo est imperator / L'era Brežnev e la nascita del dissenso / La strage di Cernobyl' e l'impatto sui rapporti russo-ucraini / Gorbacëv e il crepuscolo dell'era sovietica) - 10. La NATO, l'Ucraina e l'Europa centro-orientale dopo la Guerra fredda (Premesse storiche e geopolitiche / Una duplice strategia: allargamento a est e dialogo con Mosca / Gli anni della svolta: 1994-97 / Dal Kosovo a Pratica di Mare / La non-espansione della NATO a est. A broken promise? / Verba volant, scripta manent: il Summit di Malta del 1989 / Verba volant, scripta manent: i negoziati a Mosca del 1990) - 11. Il Mar Nero conteso nell'era postbipolare (La ripresa dei rapporti russo-ucraini all'indomani dell'indipendenza / La Crimea e la base navale di Sebastopoli: il lungo braccio di ferro) - 12. La controversa eredità del Memorandum di Budapest (I nuovi equilibri tra Ucraina, Russia e Occidente: questioni diplomatiche e strategiche / Considerazioni su un'Ucraina denuclearizzata: le premonizioni di Mearsheimer / Il Memorandum nel contesto del disarmo nucleare globale / Le violazioni degli accordi di Budapest / Gli accordi di Budapest: aspetti giuridici) – Conclusioni – Ringraziamenti - Fonti e bibliografia - Indice dei nomi