Nelle ombre del domani Stampa E-mail

Johan Huizinga

Nelle ombre del domani
Una diagnosi del disagio spirituale del nostro tempo.
Con il carteggio Luigi Einaudi e Johan Huizinga e un saggio di Luisa Mangoni
A cura di Michele Bonsarto


Nino Aragno Editore, pagg.XX-213, € 20,00

 

huizinga ombre  IL LIBRO – «Viviamo in un mondo ossessionato. E ne siamo coscienti. Nessuno proverebbe stupore se un bel giorno questa nostra insania desse luogo a una crisi di virulenta follia che, una volta estinta, lascerebbe l'Europa nel torpore e nello smarrimento; i motori continuerebbero a girare e le bandiere a sventolare, ma lo spirito sarebbe soffocato». Sono le parole con cui si apre "Nelle ombre del domani", di Johan Huizinga. È il 1935. L'Europa registra il successo dei d totalitarismi e l'entusiasmo per le dittature. Quel libro più che lo sguardo preoccupato di uno storico registra il termometro di un disagio diffuso. Un disagio che significativamente Luigi Einaudi coglie in tutta la sua profondità, tanto da insistere perché il titolo nella versione italiana, anziché assumere la dimensione della prospettiva per un domani incerto, testimoni della condizione di incertezza del presente. "La crisi della civiltà", questo sarà il titolo che Einaudi propone nel 1937 e che consegna al dibattito pubblico il testo di Huizinga, parla direttamente al presente e intende sottolineare la profondità di una condizione che chiede di rispondere in termini di contenuti e di progetto, senza pensare che la risposta possibile possa arrivare in un futuro tanto indefinito, quanto incerto.
  "Nelle ombre del domani – scrive, nell'Introduzione, Michele Bonsarto - non è un testo che matura improvvisamente nella riflessione di Huizinga. Certamente conta la condizione che in Europa si apre con l'avvento al potere del nazismo, ma alcuni elementi strutturali che danno forma al libro sono già costruiti intorno alla metà degli anni '20. Il testo in cui si fissano gran parte di quei contenuti è la relazione che Huizinga tiene alla riunione della Società storica di Utrecht nel 1926. In quel testo ricorrono molti elementi che poi torneranno nel saggio del 1935: la critica a Oswald Spengler e al suo Tramonto dell'Occidente; la storia della cultura come elemento che racconta la società e il vissuto sociale; la scrittura storiografica come formazione (e viceversa come non formazione) di spirito pubblico."

  DAL TESTO – "La vita è lotta. È un'antica verità. Tra tutte le epoche, il cristianesimo ne ha avuto coscienza. Il suo valore, in quanto principio culturale, è già racchiuso nella nostra premessa che ogni civiltà reca in sé un'aspirazione. Aspirare è già lottare, poiché comporta l'impiego di una volontà forte, nonché energie per superare gli ostacoli che si oppongono o si frappongono tra noi e lo scopo che vogliamo raggiungere. L'intero vocabolario della vita spirituale dell'uomo è assorbito in tale lotta. Uno dei tratti dominanti ed essenziali dell'organismo vivente è che questi, in una certa misura, è per natura bellicoso. L'essenza del pensiero biologico la troviamo nel seguente principio: «la vita è lotta». Una dottrina che sottomette ogni cosa all'esigenza della vita, doveva chiaramente affrettarsi a far propria questa verità, preferendola su tutte le altre."

  L'AUTORE – Johan Huizinga (1872-1945), storico e saggista olandese, insegnò Storia alle università di Groninga e Leida. Il suo metodo storiografico intende l'attività dello storico come ricreazione intuitiva dello "stile di vita" di un'epoca e la sua opera risulta quindi simile a quella dell'artista. Tra le sue opere: "Autunno del Medioevo" (Sansoni); "La civiltà olandese del Seicento" (Einaudi); "Erasmo" (Einaudi); "Le immagini della storia. Scritti 1905-1941" (Einaudi); "Homo Ludens" (Einaudi); "Lo scempio del mondo" (Bruno Mondadori).

  INDICE DELL'OPERA – Introduzione, di Michele Bonsarto - Nelle ombre del domani – Prefazione - I. La percezione della decadenza - Il. Paure della nostra epoca e ansie d'altri tempi - III. L'attuale crisi della civiltà confrontata con quelle precedenti - IV. Condizioni fondamentali della cultura - V. Progresso, un concetto problematico - VI. La scienza ai limiti della facoltà pensante - VII. Generale indebolimento della ragione - VIII. Il tramonto dello spirito critico - IX. La profanazione della scienza - X. Abbandono dell'ideale intellettuale - XI. Culto della vita - XII. Vita e lotta - XIII. Decadenza delle norme morali - XIV. Regna regnis lupi? – XV. Eroismo - XVI. Puerilismo - XVII. Superstizione - XVIII. Il divorzio dell'espressione estetica dalla ragione e dalla natura - XIX. Il venire meno dello stile e generale tendenza all'irrazionalità - XX. Prospettive - XXI. Catarsi – Appendice (Carteggio Luigi Einaudi-Johan Huizinga (1926-1943) – Nota – Carteggio - Cantimori e Huizinga, di Luisa Mangoni) - Indice dei nomi