L'automobile e la sfida elettrica Stampa

Franco Palumberi

L'automobile e la sfida elettrica
Guerre, crisi e battaglie dell'auto nel nuovo secolo


Edizioni Lotta comunista, pagg.553, € 20,00

 

palumberi automobile  Sono riunite in questo volume (e suddivise in otto capitoli) le accurate e documentate analisi che Franco Palumberi ha dedicato (e pubblicato nel corso degli anni sulle colonne del mensile "Lotta comunista") al tema dell'automobile, dagli albori dell'industria automobilistica fino all'auto elettrica con le correlative ricadute socio-economiche.

  Nella prima parte, l'Autore ricostruisce l'evoluzione storica degli autoveicoli e la loro influenza sulla società, tenendo come filo conduttore dell'analisi le indicazioni fornite da Karl Marx nel tredicesimo capitolo del primo libro del "Capitale", significativamente intitolato "Macchine e grande industria". In tale capitolo, tra l'altro, il filosofo di Treviri introdusse il concetto di catena del valore.

  Gli inventori dell'automobile con motore a scoppio furono i tedeschi Karl Benz (1844-1929) e Gottlieb Daimler (1834-1900). Il motore a combustione interna si affermò grazie alla "migliore combinazione di peso-potenza-autonomia, per la superiore densità energetica della benzina: 13.000 wattora per chilogrammo contro i 35 della batteria al piombo".

  Palumberi spiega che in origine "l'auto non costituiva un mezzo di trasporto, ma un oggetto di divertimento e di snobismo costruito con l'abile lavoro di operai artigiani. I suoi costi erano altissimi perché veniva prodotta in modo artigianale e non industriale: ciò la rendeva un bene di lusso da sfoggiare come tratto distintivo di modernità, ma anche da utilizzare per le corse da chi, come l'aristocrazia e l'alta borghesia, aveva per hobby le corse dei cavalli".

  Le corse furono determinanti per l'aumento della potenza dell'automobile, che, "da motore montato su un carro, si trasformò in un telaio progettato su un motore sempre più potente".

  "Se il padre dell'automobile – spiega Palumberi – è la Germania e la madre la Francia, il figlio che trasformò l'auto da prodotto di lusso in prodotto di massa furono gli Stati Uniti d'America. Il sistema americano di produzione ridusse drasticamente i costi e ne permise la diffusione, prima tra il ceto medio, poi in tutte le classi sociali".

  A sua volta, la motorizzazione di massa ha avuto come conseguenza la fame di petrolio e le crisi energetiche "e ha rivelato i limiti dell'auto a combustione interna. Lo sviluppo della tecnologia della batteria a ioni di litio offre oggi la possibilità negata nel passato: l'auto elettrica".

  Schematizzando, si può dire che "il XVIII fu il secolo del cavallo, il XIX della ferrovia, il XX del motore a combustione interna", mentre il XXI potrebbe essere (l'Autore usa il condizionale) "il secolo della motorizzazione elettrica".

  L'elettrificazione dell'automobile è strettamente legata all'Industria 4.0, cui sono dedicati diversi articoli raccolti nel settimo capitolo del libro. Il concetto di Industria 4.0 – "annunciato al pubblico per la prima volta in Germania alla Fiera di Hannover del 2011" – descrive "la digitalizzazione dell'intera catena del valore, dalla progettazione alla produzione sino alle vendite e ai servizi". In questo ambito – che "comprenderebbe la tecnologia dei sensori, la robotica, la logistica e le tecnologie ICT dell'informazione e comunicazione" – il settore automotive riveste un "ruolo centrale".

  "L'auto elettrica di oggi – osserva Palumberi – è un prodotto con una tecnologia sofisticata che coinvolge, e stravolge, i settori principali dell'economia. Se verrà minacciato il posto di lavoro dei metalmeccanici, anche per gli informatici e gli elettronici in Europa e USA non esistono certezze, perché dovranno subire la concorrenza dell'Asia ascendente".

  L'Autore prevede che la transizione energetica e l'elettrificazione dei trasporti determineranno conseguenze traumatiche per "tutte le classi sociali": non soltanto per i salariati, ma anche per la "grande borghesia industriale e finanziaria mondiale" oltre che per la "piccola e media borghesia locale".

  Le analisi dell'Autore sono arricchite da cartine, grafici e tabelle. Inoltre, il volume è corredato da un'ampia bibliografia e dall'indice dei soggetti economici che agevola la consultazione.

  Vista la grande attualità del tema affrontato e il rigore che contraddistingue la ricerca, il libro merita la degna attenzione e la più ampia diffusione.