Il nemico comune. La collusione antisovietica fra Gran Bretagna e Germania nazista
Clement Leibovitz – Alvin Finkel
Fazi Editore, pagg.306, Euro 19,50
 
IL LIBRO – Il Patto di Monaco del 1938, con il quale il primo ministro britannico Chamberlain cercò un accordo con la Germania nazionalsocialista incoraggiandone l’espansione in Europa centrale e orientale, suscitò reazioni antitetiche nell’intellighenzia mondiale: alcuni lo salutarono come uno splendido accordo che, secondo le parole dello stesso Chamberlain, avrebbe sancito "la pace della nostra epoca"; altri, invece, lo giudicarono un errore grossolano dagli esiti infausti. Clement Leibovitz e Alvin Finkel demoliscono le letture convenzionali secondo cui la "politica di pacificazione" della Gran Bretagna fu un tentativo, per quanto ingenuo, di “orientare” la vorace aggressività di Hitler al fine di proteggere l’Occidente e portano alla luce aspetti meno noti della storia del Novecento: l’antisovietismo come asse portante della politica estera della Gran Bretagna, l’orientamento antidemocratico delle élite dirigenti anglo-francesi che diedero il benvenuto ai regimi autoritari di Italia, Germania e Spagna, il loro disprezzo per i regimi parlamentari in cui si trovavano costrette a operare, la loro ostilità nei confronti dei partiti operai e dei sindacati.
  "Il nemico comune" distrugge quindi l’immagine secondo cui la Gran Bretagna tenne testa alla "prepotenza" nazionalsocialista per difendere la democrazia e i diritti dei piccoli Stati e sottolinea come la classe dirigente britannica dimostrò tutto il suo apprezzamento per il nazionalsocialismo e incoraggiò la Germania a riarmarsi, avendo come obiettivo primario, fino al 1939, quello di stabilire una piena collaborazione anglo-tedesca.
 
  DAL TESTO – “Quanto era generalizzato il sostegno al fascismo e a Hitler presso l’élite britannica? Alcuni storici hanno tentato di minimizzare l’importanza, negando, per esempio, che gli ospiti dei week end organizzati dai ricchi Astor a Cliveden costituissero una ricca “cricca” che complottava per il sostegno britannico a Hitler, come i commentatori di sinistra accusavano. Ma come argomenta Margaret George, acuta analista della politica estera britannica degli anni Trenta, “la controversia sull’esistenza o meno della “cricca di Cliveden” sembra decisamente inutile”. E’ irrilevante se l’élite che si riuniva dagli Astor complottasse o semplicemente chiacchierasse. Quel che è importante sono le idee che queste persone potenti condividevano, idee che modellavano la linea politica del Governo senza necessità di alcun complotto”.
 
L’AUTORE – Clement Leibovitz, nato in Egitto, laureatosi in Fisica all’Haifa Technion Institute of Technology, Israele, vive in Canada. Ha impegnato otto anni in ricerche sugli eventi che hanno portato alla seconda guerra mondiale.
  Alvin Finkel, Professore di Storia all’università di Athabasca, Stato di Alberta, Canada, è autore di alcuni testi incentrati sugli anni Trenta e sui diversi aspetti politico-sociali della storia canadese.
 
  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Cristopher Hitchens – Ringraziamenti – Il nemico comune – Introduzione – 1. Il mito dell’”appeasement” – 2. Il terrore dei Rossi – 3. Una missione europea – 4. Versailles cancellata: dal 1933 all’occupazione nazista della Renania – 5. Le due colonne: dall’invasione della Renania all’abbandono della Cecoslovacchia – 6. Collusione formale: gli incontri Chamberlain-Hitler – 7. Pace nel nostro tempo: da monaco alla caduta di Praga – 8. Guerra finte e guerre vere: dal patto con la Polonia al 1940 – 9. Alleati e nemici – 10. Conclusione – Appendice: gli storici e la collusione tra Chamberlain e Hitler – Note – Indice analitico