Verranno al sangue Stampa

Massimo Trifirò

Verranno al sangue
La congiura dei Pazzi - 26 aprile 1478


Nepturanus, pagg.176, € 14,90

 

trifirò verranno  La storicizzazione della Congiura dei Pazzi, uno degli episodi più drammatici della storia politica fiorentina, è oggetto di una narrazione magistrale e articolata nel volume di Massimo Trifirò, "Verranno al sangue". Con una scrittura che oscilla tra il racconto storico e l'analisi interpretativa, Trifirò non solo ci trasporta nel cuore pulsante di Firenze del Rinascimento, ma ci invita a riflettere sulle dinamiche di potere, inganno e vendetta che caratterizzano le lotte politiche del tempo. Il suo sguardo, lucido e penetrante, riesce a cogliere l'essenza di una tragedia che, pur essendo radicata in un contesto ben definito, si fa simbolo universale di un sistema sociale e politico intrinsecamente violento e complesso.

  Il romanzo si apre con l'inquietante scena di Giuliano de' Medici, debilitato dalla recente malattia, che si avvia sereno verso la sua tragica sorte, ignaro del complotto che si sta per consumare intorno a lui. La scelta dell'autore di rappresentare il giovane Medici in uno stato di debolezza fisica e psicologica, quasi vulnerabile, potenzia la sensazione di imminente sconfitta, accrescendo il dramma della sua morte, che si configura come un evento sanguinoso ma inevitabile. Il contesto storico è quello della Firenze del 1478, in pieno fermento politico, dove i Medici, con la figura predominante di Lorenzo il Magnifico, sono al vertice di una potenza politica che suscita invidie e rivalità, in particolare da parte della famiglia Pazzi, storicamente legata a conflitti con i Medici.

  Il racconto si concentra sulla mattina del 26 aprile 1478, giorno dell'attentato che segnerà un punto di non ritorno nella storia della città. Lorenzo e Giuliano de' Medici sono costretti a partecipare a una cerimonia pubblica in cattedrale, esponendosi alla vendetta dei loro nemici. Qui Trifirò ricrea in modo avvincente la tensione palpabile del momento: il culto dell'onore, la sfida al potere stabilito e la brutalità delle fazioni in conflitto sono i fili conduttori che, intrecciandosi, determinano lo scorrere degli eventi. Il piano, ordito con una minuziosa strategia da parte dei Pazzi, viene eseguito con la ferocia di un'azione ben studiata, ma che, purtroppo per i cospiratori, non riesce a completarsi, lasciando però Lorenzo libero di vendicarsi.

  La forza del testo risiede nella capacità dell'autore di analizzare con grande profondità psicologica non solo gli eventi ma anche i protagonisti di questa tragedia. Lorenzo il Magnifico, il grande protagonista della rinascita fiorentina, emerge non solo come il politico astuto e carismatico che ha plasmato la cultura e l'economia della città, ma anche come un uomo tormentato, capace di gestire il dolore e la vendetta con una lucidità glaciale. La sua reazione all'attentato fallito è quella di una rivalsa sanguinosa, ma Trifirò non si limita a restituirci l'immagine di un uomo potente e implacabile; attraverso il suo personaggio, l'autore ci rivela anche i dilemmi morali e l'incertezza che si celano dietro ogni atto di violenza politica.

  Giuliano de' Medici, invece, pur essendo l'elemento centrale della congiura, rappresenta l'innocenza tragica, la vittima di un complotto che travalica ogni ragionevolezza politica. La sua morte diventa il simbolo della brutalità e della fragilità della vita umana di fronte alle logiche di potere. Trifirò ne ricostruisce il carattere con delicatezza, facendo emergere la sua figura non solo come un semplice obiettivo di una vendetta politica, ma anche come un individuo dalle debolezze e dai sogni spezzati.

  L'aspetto storico del romanzo è ulteriormente arricchito dalle riflessioni sull'arte del Rinascimento. La figura di Leonardo da Vinci, che in un momento cruciale si trova a essere testimone dell'attentato, e la testimonianza di Agnolo Poliziano, poeta e umanista, sono abilmente integrate nel racconto per conferire una dimensione ulteriore alla narrazione. L'arte, in questo contesto, non è solo un elemento decorativo o accessorio, ma una forma di resistenza culturale e intellettuale contro la violenza e la morte che imperversano.
L'autore dedica un ampio spazio alla lettura e alla reinterpretazione degli scritti di Poliziano, che offrono una testimonianza non solo storica, ma anche estetica dell'epoca. La figura di Leonardo, che tramite uno schizzo immortalò uno degli atti più cruenti di quella giornata, diventa il simbolo di un'arte che registra la realtà nella sua cruda essenza, senza filtri, restituendo l'immagine di un Rinascimento che, pur celebrando la bellezza, è costretto a fare i conti con la violenza e la morte.

  Il linguaggio di Massimo Trifirò, elegante e preciso, riesce a intrecciare con sapienza la narrazione storica con le riflessioni più ampie sui temi del potere, della giustizia e della vendetta. La costruzione della trama si sviluppa in modo fluido e coerente, ma al contempo ricco di tensione, mantenendo alta l'attenzione del lettore. Non si tratta solo di un resoconto degli eventi, ma di una vera e propria riflessione sul destino umano, sulla crudeltà dei conflitti e sulla natura del potere.

  La struttura del libro è articolata e stratificata: attraverso un uso sapiente dei dialoghi e delle descrizioni, l'autore riesce a trasportare il lettore nel cuore di una Firenze vivace, ma anche segnata dalla violenza politica. Le scene di alta tensione, come l'attentato in cattedrale, sono descritte con una precisione che consente di "sentire" la paura e l'angoscia di quei momenti, ma anche la determinazione e la lucidità dei protagonisti coinvolti.

  Il volume, dunque, è una ricostruzione storica che va oltre la semplice narrazione degli eventi, entrando nel cuore pulsante delle dinamiche politiche e psicologiche che animavano la Firenze del Rinascimento. Trifirò non solo rende giustizia alla drammaticità del fatto storico, ma ci invita a riflettere su come la storia del potere sia sempre segnata da una dialettica di violenza, inganno e rivalsa, rendendo questo libro non solo una lettura affascinante, ma anche un utile strumento per chi desidera comprendere le radici più profonde di una delle più famose cospirazioni della storia.