La vita e l'opera scientifica di Francesco Ruffini Stampa

Gioele Solari

La vita e l'opera scientifica di Francesco Ruffini

Nino Aragno Editore, pagg.100, € 13,00

 

solari ruffini  Nel saggio "La vita e l'opera scientifica di Francesco Ruffini", pubblicato per la prima volta nel 1934 sulla "Rivista internazionale del diritto", Gioele Solari offre non soltanto un profilo commemorativo, ma un autentico saggio di alta storiografia giuridica e intellettuale. L'opera si impone per la sua sobrietà stilistica, l'equilibrio analitico e la profondità esegetica con cui ricostruisce l'itinerario umano, scientifico e politico di uno dei più significativi giuristi italiani del primo Novecento. Questo lavoro rappresenta un unicum nel panorama memorialistico italiano, proprio per la finezza con cui Solari riesce a coniugare la rievocazione personale con un rigoroso metodo di indagine storica.

  Francesco Ruffini (1863–1934), nato a Lessolo nel cuore del Canavese, emerge dalle pagine di Solari come figura poliedrica: storico del diritto, raffinato esegeta delle libertà civili, uomo delle istituzioni, professore e, non ultimo, coscienza critica del suo tempo. La biografia intellettuale tracciata da Solari si apre con una minuziosa attenzione all'ambiente culturale e familiare di origine — un tratto che già annuncia la sensibilità dello studioso per le radici spirituali e sociali dell'uomo Ruffini.

  La narrazione si sviluppa attraverso una precisa scansione tematica che abbraccia l'attività accademica, la produzione scientifica, l'impegno politico e il coraggio civile del rifiuto al giuramento fascista. Questo atto, che costò a Ruffini l'allontanamento dalla cattedra universitaria, viene ricordato da Solari come espressione coerente di una vita improntata al dovere morale e alla libertà interiore.

  Solari insiste su un elemento centrale: Ruffini fu, prima di tutto, uno storico del diritto religioso. La sua opera si colloca nel solco di una tradizione giuspubblicistica liberale, ma animata da un profondo interesse per la genealogia dei concetti giuridici, in particolare quelli connessi alla libertà religiosa e ai rapporti tra Stato e Chiesa. La sua concezione non si limitava alla pura ricostruzione normativa o dogmatica, ma si alimentava di un metodo critico che mirava a decifrare le trasformazioni della coscienza giuridica europea nel tempo.

  Il richiamo di Solari alla "passione, l'insoddisfazione, la pazienza della ricerca" e allo "scrupolo dell'oggettività" è tutt'altro che retorico: è la sintesi di un ideale epistemologico che trova nella figura di Ruffini la sua personificazione. In opere come "La libertà religiosa" e "Studi sul giansenismo", l'approccio scientifico si coniuga infatti con un profondo senso della laicità come conquista storica e non come pregiudizio ideologico.

  Un altro aspetto rilevante del saggio di Solari riguarda la dimensione politica ed educativa del pensiero ruffiniano. Senatore del Regno e ministro dell'Istruzione durante un momento cruciale della storia italiana, Ruffini fu protagonista di un liberalismo concreto, lontano tanto dall'astrattezza quanto dall'opportunismo. La sua opera "Diritti di libertà", pubblicata da Gobetti, ne testimonia la fedeltà a un ideale di democrazia sostanziale fondato su tolleranza, pluralismo e responsabilità civile.

  In questo contesto, il richiamo alla relazione con allievi come Arturo Carlo Jemolo non è marginale, bensì rivelatore della capacità di Ruffini di costruire una scuola di pensiero fondata sul rigore etico e sulla trasmissione critica del sapere. La sua influenza si proietta dunque oltre la contingenza storica, radicandosi in una tradizione intellettuale che attraversa il Novecento italiano.

  Va sottolineato come lo stile di Solari — asciutto, misurato, privo di infiorettature — sia funzionale alla costruzione di un elogio laico che non cade mai nell'agiografia. La sua formazione triplice, giuridica, filosofica e letteraria, gli consente di adottare un tono di nobile sobrietà, capace di evocare una figura straordinaria senza indulgere nella celebrazione gratuita. Solari condivide con Ruffini non solo la scelta disciplinare, ma una comune concezione etica della funzione docente e scientifica. Entrambi, pur da prospettive diverse, incarnano un umanesimo giuridico profondamente ispirato al kantismo, nel quale la libertà è inseparabile dal dovere morale.

  Non a caso, Norberto Bobbio — erede intellettuale di Solari — lo ricordava come un "devoto dell'imperativo categorico", sottolineando la matrice trascendentale del suo pensiero giuridico. In questa linea si colloca anche il presente scritto, che si configura come una forma di omaggio alla coerenza intellettuale di Ruffini, attraverso il filtro di un pensatore che ne condivideva l'ideale di giustizia come fondamento della convivenza civile.

  "La vita e l'opera scientifica di Francesco Ruffini" non è soltanto un'opera biografica: è un esempio di come la memoria storica possa assumere valore scientifico quando è guidata da metodo, onestà intellettuale e profondità interpretativa. Gioele Solari consegna al lettore non soltanto un ritratto esemplare di un maestro del diritto, ma anche un manifesto implicito di un'idea alta e impegnata della cultura giuridica. In un'epoca segnata da smarrimenti etici e da derive autoritarie, questa figura di studioso e uomo pubblico si staglia come un modello di rigore e integrità. Il testo di Solari, in questo senso, rappresenta un utile strumento per comprendere non solo la traiettoria di Ruffini, ma anche le radici profonde del liberalismo giuridico italiano.