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a cura di Roberta Capelli e Alice Ducati
La libertà dell'intelligenza Ezra Pound, un intellettuale tra intellettuali
Edizioni Ares, pagg.264, € 20,00
"La libertà dell'intelligenza", volume curato da Roberta Capelli e Alice Ducati, offre una riflessione tanto originale quanto profonda sulla figura complessa di Ezra Pound, poeta e intellettuale che, nel corso del Novecento, ha esercitato un'influenza determinante non solo sul panorama letterario e poetico, ma anche sul pensiero filosofico e culturale internazionale. Questo libro si inserisce in un solido filone di studi che analizzano Pound da una prospettiva che, pur non ignorando la controversa figura politica dello scrittore, mette in luce la sua incredibile capacità di interazione e di scambio intellettuale con i suoi contemporanei, segnando un ponte tra tradizioni artistiche e innovazioni concettuali. L'approccio proposto dai curatori non si limita alla semplice analisi della figura di Pound, ma si concentra sulle sue innumerevoli connessioni con intellettuali, poeti e teorici del suo tempo, estendendo la ricerca anche al dialogo fra le opere e le epoche, intrecciando in maniera vibrante le sue idee con quelle di altre grandi personalità della cultura del Novecento.
Una delle chiavi di lettura del volume è la messa in evidenza di come Pound, attraverso la sua corrispondenza incessante e a volte febbrile con altri autori, ma anche con artisti, editori e pensatori, abbia creato una rete di pensiero e di relazioni che si sviluppa al di là dei confini geografici e disciplinari. Un aspetto che emerge chiaramente dalle pagine di questo libro è il carattere di libertà che attraversa l'intellettualità di Pound. La libertà di esplorare, senza remore, le potenzialità della lingua, della forma poetica e del pensiero; la libertà di abbracciare un pensiero critico che non si è mai sottratto alla sua natura trasgressiva, capace di scuotere il panorama culturale del tempo. Al contempo, questo spirito di libertà non è mai inteso come un atto solitario e autoreferenziale, ma si configura piuttosto come un dialogo incessante con una pluralità di interlocutori, che vanno da figure prominenti della letteratura europea a intellettuali del continente americano, fino a filosofi e teorici della comunicazione.
Un capitolo significativo di questa corrispondenza è quello che analizza l'intenso e duraturo rapporto tra Pound e Carlo Linati. La ricostruzione di questa amicizia, che si sviluppa su più di trent'anni, è affascinante per il modo in cui mette in luce non solo la stima reciproca, ma anche la simbiosi tra due approcci complementari alla scrittura e al pensiero. Le visite di Pound a Rapallo e il legame professionale tra i due, che si estende attraverso la cura editoriale e la trasmissione di idee poetiche, sono esempi di una sinergia che sfida i confini tra teoria e pratica. Questa sezione del libro getta una luce nuova sul ruolo degli intellettuali in un'epoca segnata da tensioni politiche e sociali, e su come la figura di Pound sia stata in grado di mediare tra mondi apparentemente distanti, come quello della poesia e quello della politica, mantenendo una forma di integrità intellettuale che per molti risulta ambigua ma che, secondo gli autori, rivela una sorprendente coerenza nel suo progetto di rinnovamento culturale.
Un altro capitolo di rilievo riguarda il legame intellettuale tra Ezra Pound e Marshall McLuhan. In questa sezione, i curatori propongono un'indagine su come le idee di Pound siano state in grado di anticipare molte delle teorie sulla comunicazione che McLuhan svilupperà negli anni successivi. La riflessione sull'influenza di Pound sulla teoria dei media è, in questo contesto, non solo illuminante ma anche particolarmente attuale. McLuhan e Pound, pur appartenendo a tradizioni culturali diverse, sembrano convergere nell'analisi dell'impatto dei mezzi di comunicazione sulla società e sulla cultura. La disamina dei parallelismi tra le loro opere è uno degli aspetti più affascinanti del volume, in quanto suggerisce una visione più ampia dell'opera di Pound, che va oltre la sua poetica per abbracciare anche dimensioni teoriche e comunicative di grande portata.
Particolare interesse suscitano anche i capitoli che trattano della controversa questione del manicomio criminale, in cui Ezra Pound venne rinchiuso alla fine della Seconda Guerra Mondiale. La vicenda, che segnò un capitolo tragico della sua esistenza, è analizzata con grande sensibilità e attenzione al contesto storico e politico. Il libro esplora la petizione promossa da Vanni Scheiwiller e l'appello pubblicato sul "Corriere della Sera" da Giovanni Papini, cercando di restituire la complessità della posizione di Pound nei confronti del fascismo e della sua successiva condizione di prigioniero. In questo passaggio, l'analisi della figura di Pound non si riduce a una mera apologia o condanna, ma si concentra sulla molteplicità delle reazioni che la sua figura ha suscitato, mostrando come l'intellettualità di Pound abbia contribuito a un dibattito pubblico che va ben oltre la sua persona.
Le numerose fonti inedite e le testimonianze d'archivio arricchiscono ulteriormente il volume, offrendo uno spaccato autentico delle reazioni che le idee e la personalità di Pound hanno suscitato tra i contemporanei. La scelta di esaminare materiali di difficile accesso e di riscoprire documenti finora poco considerati conferisce al libro un valore aggiunto, rendendolo un contributo di grande importanza per comprendere non solo l'opera di Pound, ma anche il modo in cui gli intellettuali del Novecento hanno saputo interagire e influenzarsi reciprocamente.
La Redazione
15 settembre 2025 |