Mario Toscano storico e intellettuale nell'Italia fascista Stampa E-mail

Luciano Monzali

Mario Toscano storico e intellettuale nell'Italia fascista
Un «piemontese» ebreo per tre quarti


Editoriale Scientifica, pagg.288, € 16,00

 

monzali toscano  La figura di Mario Toscano, storico e intellettuale piemontese che ha svolto un ruolo di primo piano nella storiografia delle relazioni internazionali nel Novecento, emerge nel libro di Luciano Monzali come un punto di riferimento fondamentale per comprendere le dinamiche politiche e culturali dell'Italia fascista e del secondo Dopoguerra. Il volume offre una riflessione profonda sulla vita e l'opera di Toscano, inserendo la sua vicenda personale e professionale in un ampio contesto storico e politico, senza mai ridurre il protagonista a un mero simbolo di una "doppia identità" o di un semplice passaggio ideologico.

  Monzali, con rigore e competenza, ricostruisce non solo la biografia di Toscano, ma anche il contesto in cui la sua formazione intellettuale ha avuto luogo, con una particolare attenzione alla storiografia italiana delle relazioni internazionali durante il Regime fascista. Questo approccio permette di esplorare la figura di Toscano in tutta la sua complessità, superando la semplice contrapposizione tra le sue origini ebraiche e la sua adesione iniziale al fascismo. L'autore restituisce, con equilibrio e senza indulgenze, il processo di radicale cambiamento che segna la sua carriera, specialmente a partire dalle leggi razziali del 1938, che lo costringono a confrontarsi con la realtà di un regime che fino ad allora aveva condiviso, ma che ora lo respinge con violenza.

  L'opera di Monzali si distingue per la capacità di intrecciare la biografia di Toscano con un'analisi dettagliata della politica e della cultura fascista. L'autore non si limita a seguire l'evoluzione del pensiero dello storico, ma restituisce anche un quadro articolato del clima intellettuale e della riflessione storiografica di quegli anni, mostrando come Toscano, pur condividendo inizialmente la visione fascista, fosse anche un uomo in continua evoluzione, capace di ripensare le proprie convinzioni di fronte alle circostanze storiche. L'autore si sofferma su come le esperienze personali di Toscano – la sua conversione al cattolicesimo, la sua esperienza di ebreo durante il fascismo, e la sua progressiva disillusione nei confronti del Regime – abbiano avuto un ruolo determinante nella sua evoluzione ideologica e storiografica.

  Un aspetto particolarmente significativo del libro è la riflessione che Monzali offre sul modo in cui Toscano ha influenzato la cultura storica e la politica estera dell'Italia nel secondo Dopoguerra. Nonostante l'evidente rottura con il fascismo, Toscano ha continuato a svolgere un ruolo decisivo come intellettuale e funzionario pubblico, prima come capo dell'Ufficio Studi del Ministero degli Affari Esteri e successivamente come consigliere di vari ministri. Monzali mette in luce la sua influenza nelle scelte politiche italiane degli anni Cinquanta e Sessanta, dimostrando come Toscano sia stato uno dei protagonisti dell'integrazione dell'Italia nel contesto della Guerra Fredda, contribuendo a definire le linee guida della politica estera italiana.

  La qualità della ricerca storica di Monzali emerge anche nella ricchezza delle fonti utilizzate e nella loro lettura critica. L'autore ha avuto accesso a numerosi documenti d'archivio e ha condotto una revisione approfondita delle pubblicazioni di Toscano, dei suoi scritti e delle testimonianze che riguardano la sua attività professionale e intellettuale. Monzali si distingue per la sua capacità di mettere in relazione le opere di Toscano con quelle degli altri storici dell'epoca, evidenziando tanto le affinità quanto le divergenze nel panorama storiografico italiano. Questo approccio consente di situare Toscano all'interno di un più ampio dibattito culturale, contribuendo a comprendere la sua centralità nella definizione della storia delle relazioni internazionali.

  Il libro di Monzali non è solo una biografia, ma anche una riflessione sulle contraddizioni e le sfide di un intellettuale che ha vissuto in un periodo segnato dal fascismo, dalla Seconda guerra mondiale e dalla successiva ricostruzione dell'Italia. La sua evoluzione, dal fervente fascista all'ideologo liberale e conservatore, offre una riflessione più ampia sulla storia del pensiero politico e storiografico in Italia. In particolare, Monzali riflette su come Toscano sia riuscito a mantenere una dignità intellettuale, pur attraversando momenti di crisi esistenziale e politica, e come il suo pensiero abbia contribuito a una nuova concezione delle relazioni internazionali, lontana dalle logiche di potere imperialista che avevano dominato il Ventennio fascista.

  La scelta di Monzali di esplorare la figura di Toscano, evidenziando la sua dimensione di uomo e intellettuale, conferisce al libro una profondità che va oltre la mera ricostruzione biografica. L'autore cerca di cogliere le sfumature di una vita intellettuale e politica che si è sviluppata in un contesto storico estremamente complesso. La narrazione di Monzali è sempre equilibrata, evitando facili giudizi o semplificazioni, e si fa portavoce di una storia che è tanto individuale quanto collettiva, tanto personale quanto universale. Il volume si inserisce dunque in un filone di studi che mira a ripensare le relazioni tra intellettuali, potere e politica, senza perdere di vista le specificità della storia italiana nel Novecento.

La Redazione

16 settembre 2025