La Guerra di continuazione Stampa E-mail

Massimo Longo Adorno

La Guerra di continuazione
Finlandia e Unione Sovietica
(1941-1944)


Franco Angeli, pagg.300, € 38,00

 

longoadorno continuazione  Con "La Guerra di continuazione. Finlandia e Unione Sovietica (1941-1944)", Massimo Longo Adorno offre un contributo significativo alla storiografia sulla Seconda guerra mondiale, in particolare per quanto concerne il conflitto tra la Finlandia e l'Unione Sovietica, un capitolo di solito marginalizzato nelle narrazioni storiche tradizionali. L'autore, con un approccio rigoroso e approfondito, analizza non solo le fasi belliche, ma anche i contesti politici, diplomatici e sociali che determinarono le scelte di Helsinki durante e dopo la guerra. La sua ricerca si distingue per la capacità di intrecciare l'analisi militare con una lettura delle dinamiche interne ed esterne che plasmarono il destino della Finlandia nel periodo cruciale compreso tra il 1941 e il 1944.

  Sin dal titolo, Longo Adorno pone in evidenza un aspetto cruciale: la Guerra di continuazione non fu solo un conflitto armato, ma un capitolo che si inserì in una più ampia strategia di sopravvivenza e recupero territoriale da parte della Finlandia, che, dopo la sconfitta nella Guerra d'Inverno del 1939-1940, si ritrovò ad affrontare nuovamente l'aggressione sovietica, ma in un contesto ben diverso. L'autore esplora la scelta di Helsinki di allearsi con la Germania nazionalsocialista, un atto che, pur fondandosi su necessità pragmatiche, non fu privo di ambiguità ideologiche. La Finlandia, sebbene alleata della Wehrmacht nella campagna contro l'URSS, manteneva una propria autonomia strategica, e Longo Adorno è abile nel mostrare come questa alleanza fosse più un atto di difesa nazionale che una vera condivisione di obiettivi con il regime hitleriano.

  Un elemento centrale dell'opera è l'analisi della fase che va dal 1941 al 1944, durante la quale la Finlandia non solo combatte per la riconquista dei territori persi, ma si trova anche a fare i conti con la complessa situazione internazionale e con l'evolversi delle dinamiche interne. Longo Adorno dedica particolare attenzione alla difficile posizione diplomatica della Finlandia durante la Pace ad interim che seguì la Guerra d'Inverno. Durante questo periodo, la Finlandia, pur avendo dovuto accettare la pesante condizione di una tregua con l'Unione Sovietica, cercò di diversificare le sue alleanze internazionali, rivolgendosi alla Gran Bretagna e alla Francia per un sostegno che tuttavia non si concretizzò, lasciando il paese nelle mani della Germania. L'autore discute con acutezza questa fase, evidenziando come la Finlandia fosse, per così dire, intrappolata in un dilemma: da un lato, la necessità di evitare una nuova invasione sovietica, dall'altro la consapevolezza di non potersi schierare pienamente con il Reich. In questa prospettiva, l'autore ricostruisce le manovre politiche interne che influenzarono le scelte governative finlandesi, e che si riflettono sulla strategia bellica del paese.

  Particolare valore ha la trattazione dell'andamento militare del conflitto. Oltre a descrivere le operazioni sul campo, Longo Adorno ne analizza anche le implicazioni strategiche e le difficoltà incontrate dalla Finlandia, il cui esercito, pur ben equipaggiato e motivato, non era in grado di sostenere per lungo tempo l'alleanza con la Germania contro una potenza sovietica in continua espansione. La fase iniziale del conflitto, che vede il recupero dei territori perduti, è seguita da un lungo periodo di guerra di logoramento, caratterizzato da una guerra di trincea che mise a dura prova le risorse finlandesi. La vittoria sovietica del 1944, con l'offensiva che investì l'Istmo di Carelia, segnò il punto di svolta: l'esercito finlandese, pur resistendo strenuamente, fu costretto a negoziare una pace che, pur evitando una sconfitta definitiva, imponeva una serie di dure condizioni.

  L'autore si sofferma anche sulle conseguenze politiche e sociali del conflitto, e in particolare sull'impatto che la pace di Mosca del 1944 ebbe sul futuro della Finlandia. La trattativa di pace con l'Unione Sovietica, pur preservando l'indipendenza finlandese, comportò significative perdite territoriali e la necessità di accettare una neutralità che, con il passare degli anni, avrebbe determinato il processo di finlandizzazione. Questo termine, che indica la strategia di neutralità politica e diplomatica mantenuta dalla Finlandia durante la Guerra fredda, è trattato con grande rigore metodologico dall'autore, che analizza come tale politica sia stata una risposta pragmatica alle circostanze internazionali, ma anche un punto di frizione per le aspirazioni di autonomia del paese.

  In un contesto più ampio, il lavoro di Longo Adorno offre una lettura critica della guerra come fenomeno geopolitico e della sua capacità di influenzare le sorti di nazioni periferiche nel grande scacchiere della politica internazionale. La Finlandia, pur non divenendo mai un vero alleato del blocco nazionalsocialista, si trovò ad affrontare le stesse sfide di molte altre nazioni europee costrette a mediare tra le pressioni sovietiche e quelle tedesche. Longo Adorno, attraverso un approccio che coniuga precisione storica e riflessione politica, mostra come la Finlandia sia riuscita a navigare tra questi due estremi, pur mantenendo la propria indipendenza, seppur a prezzo di sacrifici enormi.

  Infine, il volume si distingue per la qualità delle fonti e la profondità analitica, che conferiscono all'opera un valore accademico di primo piano. L'uso di documenti d'archivio, testimonianze e una ricca bibliografia permette a Longo Adorno di offrire una visione sfaccettata e ben supportata dei fatti, evitando semplificazioni e rendendo il libro una risorsa imprescindibile per la comprensione della storia finlandese, ma anche per quella delle dinamiche internazionali e delle strategie di sopravvivenza delle nazioni nel contesto della Seconda guerra mondiale.

La Redazione

7 ottobre 2025