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Marzio Pratellesi
Politica Estera e Politica Navale nell'Italia Repubblicana
Pathos Edizioni, pagg.279, € 24,00
Il volume "Politica Estera e Politica Navale nell'Italia Repubblicana" di Marzio Pratellesi si inserisce in un ambito di studio di notevole rilevanza, focalizzandosi sulla relazione tra le dinamiche geopolitiche e la componente navale della politica di difesa italiana, a partire dalla fine del Secondo Conflitto Mondiale fino ai giorni nostri. Il lavoro, frutto di un'accurata riflessione che si è sviluppata dal 2019 al 2023, rappresenta una sintesi completa e ponderata dei contributi già forniti dal CESMAR (Centro Studi di Geopolitica e Strategia Marittima) in cinque precedenti ricerche, ma porta con sé una dimensione innovativa, arricchendo il quadro teorico e pratico delle tematiche trattate.
Pratellesi si propone di offrire una lettura approfondita del ruolo della Marina Militare italiana, esaminando in particolare come questa abbia contribuito non solo alla definizione della strategia di difesa marittima, ma anche come abbia influito, a livello istituzionale e politico, sull'evoluzione della politica estera del Paese. La prospettiva adottata dall'autore è dunque quella di un'analisi sinottica, che intende superare la tradizionale separazione tra la politica navale e quella estera, per evidenziare come queste due sfere abbiano interagito e si siano influenzate vicendevolmente.
La forza del libro risiede innanzitutto nella capacità di integrare diversi ambiti disciplinari, dalla storia della politica estera alla strategia militare, dalla geopolitica alle analisi dottrinali. Pratellesi non si limita a una mera ricostruzione degli eventi, ma mette in luce l'evoluzione delle concezioni strategiche e le scelte operative che hanno caratterizzato il periodo post-bellico, fino ai nostri giorni. La sua attenzione si concentra in particolare sul periodo successivo al 1945, quando l'Italia, seppur uscita sconfitta dalla guerra, iniziò a ricostruire la propria posizione internazionale e, parallelamente, a dotarsi di una forza navale che potesse sostenere i propri interessi strategici. In questo contesto, la Marina Militare ha giocato un ruolo di primo piano, fungendo da strumento per il consolidamento della sicurezza nazionale e la proiezione di potenza nel bacino mediterraneo e oltre.
Il volume approfondisce le implicazioni pratiche delle politiche navali italiane, fornendo esempi concreti e situazioni che hanno visto la Marina protagonista nelle operazioni internazionali, sia in ambito NATO sia in scenari più locali, come il Mediterraneo allargato. Un aspetto particolarmente significativo del lavoro è l'analisi delle modalità con cui la politica estera italiana ha integrato le scelte navali, e come la Marina stessa sia stata in grado di influenzare la formulazione di strategie diplomatiche e di difesa. L'autore esamina con attenzione le politiche di dissuasione e di proiezione della forza, nonché le scelte relative agli strumenti navali impiegati in contesti critici, come quelli legati alla Guerra fredda e alle sfide legate ai conflitti regionali.
Nel delineare il rapporto tra politica navale e politica estera, Pratellesi non manca di discutere le sfide e le contraddizioni che hanno caratterizzato l'operato della Marina. Se da un lato la presenza di una forza navale forte e ben equipaggiata ha rappresentato un elemento di prestigio per l'Italia, dall'altro le difficoltà economiche e la scarsa influenza internazionale in certi periodi hanno ostacolato l'efficacia di certe politiche. La critica non si limita alla mera esposizione di questi ostacoli, ma analizza anche le risposte adottate, sia sul piano operativo che teorico, per ovviare a tali limitazioni.
Un altro pregio del lavoro è l'approccio multidimensionale utilizzato da Pratellesi, che spazia dalla dimensione puramente tecnica e dottrinale a una lettura di tipo politico-strategico, senza dimenticare di tenere conto delle variabili geopolitiche che hanno influenzato le scelte navali italiane. Ad esempio, l'autore esamina come le evoluzioni tecnologiche nella progettazione delle navi e la crescente globalizzazione degli scambi abbiano inciso sulla costruzione di una strategia di difesa marittima sempre più focalizzata sulla proiezione di potenza e sulla protezione delle vie di comunicazione marittime.
Il legame con il contesto storico più ampio è, inoltre, costantemente presente nel libro. La contestualizzazione della politica navale italiana all'interno della geopolitica mondiale, così come la connessione tra le scelte strategiche e le tensioni internazionali, sono aspetti che danno al lavoro un respiro globale. In questo senso, Pratellesi non si limita a indagare l'influenza della Marina sul panorama politico italiano, ma sottolinea anche il suo ruolo nel contesto più ampio delle alleanze internazionali, come la NATO, e le sue implicazioni per la sicurezza collettiva.
La struttura del libro, che si snoda attraverso un'accurata ricostruzione storica e teorica, consente di seguire facilmente l'evoluzione delle idee e delle pratiche, senza risultare mai eccessivamente tecnica o appesantita da un linguaggio specialistico.
La Redazione
3 novembre 2025 |