Giornate di sangue a Torino Stampa

Francesco Ambrosini

Giornate di sangue a Torino
Settembre 1864: la città non è più capitale


Editrice Il Punto / Piemonte in bancarella, pagg.240, € 8,00

 

ambrosini giornate  IL LIBRO – Nel settembre 1864, improvvisamente, Torino non è più capitale. Il governo ha concordato di nascosto con Napoleone III di spostarla a Firenze, non a Roma (contro il voto del parlamento Italiano) per non compromettere il potere temporale del papa. Tutti sono stati tenuti all'oscuro fino all'ultimo momento e i torinesi, scesi nelle strade a protestare pacificamente, diventano vittime di una criminale repressione. Per due giorni, uomini, donne e ragazzi vengono attaccati e poi presi a fucilate dalle forze dell'ordine. È una strage, con più di 50 morti e tre volte tanti feriti.
  Ma come è stato possibile e di chi furono le responsabilità? A distanza di 150 anni, il libro dà voce ai testimoni di allora, ricostruisce i fatti e li inquadra negli avvenimenti in Italia e in Europa. Emergono la realtà della Torino di quel tempo, le condizioni di vita dei suoi abitanti e il difficile avvio di nuove prospettive di lavoro e di sviluppo.

  DAL TESTO – "Il portinaio di un palazzo vicino riuscì a chiudersi in casa, da dove assistette attonito al pestaggio di altri inermi cittadini. Intanto la carica dei questurini si propagò dentro alla Galleria Natta (ora San Federico). L'avvocato Tecchio, figlio di un deputato, affermò di essere scampato per un pelo alle botte riuscendo a divincolarsi da una guardia che fortunatamente per lui, ebbe a inciampare in un suo commilitone. Poi si rifugiò in una vicina farmacia dove si cercava di prestare le prime cure a una persona attempata che perdeva sangue dalla testa. L'uomo era stato colpito mentre sorbiva un gelato seduto a un tavolino del Caffè della Galleria Natta. Il proprietario del locale, Giovanni Canavesio, raccontò di aver visto «quattro o cinque guardie le quali colla daga sguainata stavano sopra ad un signore di età avanzata...»; poi aggiunse: «e ne passarono altre subito, in totale una trentina circa; tutte nello stesso atteggiamento, e talmente menando a destra e a sinistra, che parenmi briache».
  "Innumerevoli, e tutte concordanti, le ulteriori testimonianze, spesso anche di avvocati e dottori che si trovavano in zona o che erano intervenuti per curare chi era stato percosso."

  L'AUTORE – Francesco Ambrosini, si occupa di ricerca storica e collabora con case editrici, anche per traduzioni da varie lingue. Ha pubblicato: "Tutta la storia del Titanic" (Edizioni del Capricorno, 2012); con Filippo Ambrosini, Garibaldi (Edizioni del Capricorno, 2011), "L'Ussaro e Margherita. Romanzo giacobino" (Neos Edizioni, 2014).

  INDICE DELL'OPERA – Prologo - Capitolo I. Torino e i torinesi – Scheda. Una città in espansione - Capitolo II. Una bomba diplomatica - Capitolo III. La rabbia esplode - Capitolo IV. Piazze insanguinate - Capitolo V. Violenza di Stato - Capitolo VI. Le reazioni - Capitolo VII. L'eco sulla stampa e in Italia - Capitolo VIII. Le inchieste – Scheda. La Guardia nazionale piemontese - Capitolo IX. I protagonisti - Capitolo X. Quale futuro? - Conclusioni – Appendice. La questione romana - Cronaca delle tragiche giornate del settembre 1864 - Bibliografia essenziale