Germanico Cesare a un passo dall'Impero Stampa E-mail

A cura di Marcello Barbanera

Germanico Cesare a un passo dall'Impero
Edizione illustrata


Aguaplano, pagg.384, € 40,00

 

barbanera germanico  Gaio Germanico Cesare è considerato uno dei personaggi più importanti della storia di Roma, amato sia in vita che dopo la morte. Nato da una famiglia di prestigio, figlio di Druso Maggiore e Antonia Minore, Germanico divenne noto grazie alle campagne militari del padre in Germania, da cui derivò il soprannome che lo rese celebre nella storia romana. Germanico sposò Agrippina Maggiore, una donna dal carattere forte e rispettata in tutta l'Impero, insieme ebbero nove figli, tra cui il celebre Caligola e la madre di Nerone.

  Era un uomo dalla grande abilità militare e dalla volontà indomabile, che gli permise di guadagnarsi il rispetto di Roma e in particolare dell'Imperatore Augusto, sotto il quale servì con lealtà e dedizione. Con la morte di Augusto, Tiberio gli affidò diverse missioni delicate, tra cui quella in Germania, dove ottenne una clamorosa vittoria contro il feroce Arminio, recuperando anche le due aquile del legionario, simbolo della potenza romana.

  La popolarità di Germanico era ormai alle stelle e Tiberio, seppure invidioso delle sue imprese, lo inviò in Medio Oriente per una nuova missione. Ma fu proprio in questo viaggio che la sua vita ebbe una svolta tragica: infatti, morì nel 19 d. C. a causa di un avvelenamento presunto, probabilmente organizzato dal governatore della provincia di Siria, che, contrapposto alle imponenti capacità di Germanico, vedeva in lui una minaccia per il proprio potere.

  La morte di Germanico provocò un forte dolore in tutta l'Impero che non dimenticò mai il generale combattente, il marito devoto e il padre amorevole. La sua figura leggendaria venne celebrata con l'erezione di numerose statue e con la creazione di numerose opere d'arte e letterarie, diventando un simbolo di eroismo e di virtù per molti secoli a venire. Ancora oggi, il suo anniversario viene commemorato e ricordato con mostre e rievocazioni mirate a mantenere viva la memoria di uno dei personaggi più importanti nella storia della città eterna.

  Nel museo archeologico di Amelia si trova una prestigiosa statua bronzea di Germanico, la cui testa e frammenti furono scoperti nell'agosto del 1963 e restaurati nel corso dei decenni successivi. Questo prezioso e raro manufatto è stato il fulcro delle celebrazioni avvenute in Amelia in occasione del bimillenario della sua scomparsa, che hanno dato vita ad una serie di mostre, pubblicazioni scientifiche e convegni internazionali in tutta Europa, incrementando notevolmente la conoscenza relativa alla sua figura storica. L'evento più recente, svoltosi il 24 e 25 maggio 2019 ad Amelia e correlato alla pubblicazione degli atti del convegno, ha dato origine a un dettagliato quadro delle questioni storiche, prosopografiche e sociali legate alla figura di Germanico e alla sua statua. Si è discusso riguardo alle circostanze del ritrovamento del bronzo, alla fama di Germanico nella documentazione epigrafica latina e greca e alle questioni inerenti il ritratto e la sua iconografia. Inoltre, sono stati presentati saggi più originali riguardanti l'elaborazione poetica di Germanico, la sua influenza nella pittura moderna e nell'opera musicale, nonché importanti contributi alla ricostruzione della collocazione della statua e alla sua analisi archeometrica.

  Gli atti del convegno di Amelia del maggio 2019, che ha visto la partecipazione di numerosi esperti internazionali, sono stati raccolti in questo volume ampio, riccamente illustrato e curato da Marcello Barbanera (professore di Archeologia e Storia dell'arte greca e romana alla Sapienza Università di Roma).