Passaggio al bosco. Ernst Jünger nell'era dei Titani Stampa E-mail

Luisa Bonesio - Caterina Resta

Passaggio al bosco. Ernst Jünger nell’era dei Titani

Mimesis, pagg.224, Euro 15,49

 

bonesiopassaggi.jpg  IL LIBRO – Ernst Jünger ha attraversato il Novecento diagnosticandone le profonde infermità e le residue possibilità di cambiamento; sismografo sensibilissimo di quella che ha definito l’era dei Titani, l’epoca nella quale i semidèi tellurici della tecnica tentano ancora una volta l’assalto al cielo, nella sua vasta produzione saggistica e letteraria ha saputo registrare i sussulti e le scosse del nostro tempo, entrando in dialogo con alcuni suoi grandi contemporanei, come Martin Heidegger e Carl Schmitt, e diventando autore imprescindibile per chi voglia comprendere davvero la complessa fisionomia del mondo contemporaneo. Prima organica ricognizione, nel panorama degli studi italiani, dell’intero arco della riflessione jüngeriana, il volume propone l’analisi dei nuclei teorici che fanno dell’opera di Jünger una delle più profonde e inaggirabili riflessioni sulla modernità, il nichilismo, la tecnica e i futuri assetti planetari, ma anche l’esercizio di una scrittura cristallina che si fa specchio, depurato da ogni enfasi soggettivistica, delle innumerevoli sfaccettature della natura e della vita del singolo, attraverso lo scandaglio di figure e concetti (il Waldgänger, l’Anarca, la Natura, la Tecnica, il ritorno dell’arcaico e la fine della storia) analizzati al di là di quei pregiudiziali quanto riduttivi approcci che troppo spesso hanno finora impedito un reale confronto con uno dei pensieri più lucidi e preveggenti di questo secolo.

 

  DAL TESTO – “Il Waldgänger, colui che passa al bosco, è […] certamente un “imboscato”, anche se la sua non è una fuga, bensì una strategia di resistenza che richiede molto coraggio, una capacità di decidersi, di distacco dalle opinioni e dai luoghi comuni, come dalla rassicurante confortevolezza dagli automatismi di cui è fatta la vita quotidiana. Di fronte al volto terrifico della tecnica che tutto uniforma e rende omogeneo, nella cancellazione di ogni differenza, egli vuole affermare la propria singolarità. Non la libertà romantica e neppure quella dell’individuo borghese, ma la libertà, del singolo di non essere ridotto a niente o meglio, quella di testimoniare la propria radicale appartenenza al niente fino al punto di riconoscerlo come il proprio essere. Il Waldgänger, colui che per sottrarsi alla tirannia dei dati di fatto prende la via del bosco, sa di inoltrarsi per la via più difficile, sa di incamminarsi dal niente verso il nulla. Sa di dover procedere da solo, poiché questa prova riguarda ciascuno singolarmente presto e solo in pochi hanno voglia di affrontarla. Colui che passa al bosco, perché lascia la città e va fuori dal suo recinto; egli è dunque l’inurbano, il selvatico, colui che è uscito fuori dalla cerchia delle mura che proteggono l’abitato con le sue abitudini e i suoi abituali ordinamenti, dismettendone l’habitus, per muovere nudo i suoi passi in un terreno ancora vergine, e proprio per questo quanto mai insidioso”.

 

  LE AUTRICI – Luisa Bonesio insegna Estetica nell’Università di Pavia. Tra le sue pubblicazioni più recenti: La ragione estetica (Guerini 1990); La terra invisibile (Marcos y Marcos 1993); Geofilosofia del paesaggio (Mimesis 1997). Ha curato il volume di AA.VV., L’anima del paesaggio tra estetica e geografia (Mimesis 1999) e i volumi, di cui è anche coautrice, insieme a C. Resta, Geofilosofia (Lyasis 1996); Appartenenza e località: l'uomo e il territorio (SEB 1996) e Orizzonti della geofilosofia. Terra e luoghi nell’epoca della mondializzazione (Arianna 2000).

  Caterina Resta insegna Filosofia Teoretica nell’Università di Messina. Tra i suoi ultimi lavori: Pensare al limite. Tracciati di Derrida (Guerini 1990); Il luogo e le vie. Geografie del pensiero in M. Heidegger (Angeli 1996); La Terra del mattino. Ethos, Logos e Physis nel pensiero di M. Heidegger (Angeli 1998) e Stato mondiale o Nomos della terra. Carl Schmitt tra universo e pluriverso (Pellicani 1999).

 

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione – Parte prima, di Caterina Resta – I. L’imboscato – II. Il Waldgänger – III. L’Anarca – IV. Tra visibile e invisibile – V. Verso assetti planetari – Parte seconda, di Luisa Bonesio – I. L’uniforme del mondo – II. Immagini avvicinamenti. Il significato della natura – III. Una geografia verticale – IV. Il cannocchiale dell’archeologo: tempo geologico e tempo umano – V. Il rebus e il cristallo. Immagini della vita nella scrittura diaristica