I liguri e la Liguria. Storia e archeologia di un territorio prima della conquista romana Stampa E-mail

Bianca Maria Giannattasio

I liguri e la Liguria. Storia e archeologia di un territorio prima della conquista romana

Longanesi Editrice, pagg.208, Euro 19,60

 

liguri.jpg  IL LIBRO – Questo volume, attraverso le fonti greche e latine e la documentazione archeologica – edita solo in parte –, fa il punto sulle conoscenze relative all’ethnos ligure, che dal IX al III secolo a.C. ha occupato e abitato quella che poi Augusto chiamerà la IX Regio. Gli antichi ne diedero un giudizio spesso negativo, soprattutto per l’asprezza dei luoghi, la mancanza di risorse agricole e le difficoltà di sostentamento per gli abitanti. Oggi, grazie alle recenti ricerche archeologiche, è possibile tracciare un quadro molto più articolato della realtà ligure, al cui interno si muovevano gruppi culturali differenti: Etruschi e Greci, ma anche Fenici e le varie popolazioni settentrionali, fino alla conquista da parte di Roma, che però non riuscì ad acculturare facilmente queste genti: i Ligures rudi et aspres manterranno infatti a lungo i propri usi e costumi. La prima parte del volume traccia un quadro generale (miti e leggende; paesaggio, ambiente e risorse; religione), la seconda parte esamina cronologicamente gli abitati e le necropoli. Nella prima età del Ferro (IX-VII secolo a.C.) si verifica la progressiva definizione culturale dei Liguri, di cui i corredi della necropoli di Chiavari sono testimonianza; nella media età del Ferro (VI-V secolo a.C.) la realtà genovese prospetta uno spaccato abbastanza chiaro e definito della società ligure con il suo fitto intreccio di rapporti; nella tarda età del Ferro (IV-metà del III secolo a.C.) si affaccia in Liguria il potere economico di Roma, tanto che nei corredi tombali di Ameglia è evidente la presenza di una fitta rete commerciale ormai gestita quasi esclusivamente dai Romani.

 

  DAL TESTO – “Pur vivendo in una terra bagnata dal mare, i Liguri sono stati essenzialmente legati alla terraferma e ai monti; la loro vita si è svolta senza particolari legami con il mare. Forse ne hanno sfruttato la pescosità, ma la scarsa presenza negli scavi di attrezzi collegati alla pesca suggerisce che questo popolo abbia cercato la principale fonte di sostentamento nella terra, almeno per tutta l’età del Ferro. Di conseguenza, il paesaggio e la natura dovevano avere una grande importanza per la vita quotidiana. Ricostruire, quindi, anche parzialmente il paesaggio è particolarmente importante per cercare di delineare meglio le caratteristiche degli antichi abitanti e le motivazioni delle scelte, che hanno portato a occupare una zona invece di un’altra. Su tale linea, negli ultimi decenni, si è sviluppata l’archeologia ambientale, di cui proprio in Liguria si assiste a una felice stagione di studi: sull’“antica” tradizione legata alle ricerche preistoriche si è innestata la collaborazione con studiosi di scienze naturalistiche e ambientali. In tal senso è diventata ormai prassi comune negli scavi servirsi della flottazione per recuperare semi e carboni, effettuare analisi polliniche, fare indagini podologiche sui sedimenti e i suoli, nonché avvalersi della geomorfologia per comprendere le variazioni delle linee di costa”.

 

  L’AUTRICE – Bianca Maria Giannattasio, nata a Genova nel 1948, si è laureata nel 1971 in Lettere classiche e sempre presso l’ateneo genovese ha svolto tutta la sua carriera accademica a partire dal 1974. Attualmente è PA di Archeologia della Magna Grecia e di Archeologia e storia dell’arte greca e romana, presidente del corso di laurea in Conservazione dei beni culturali e direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia. Autrice di numerosi contributi per riviste e miscellanee, ha pubblicato tra l’altro: Albenga: Collezioni di busti (1988) e, in collaborazione: Marmi antichi delle raccolte genovesi (1998); Nora. Area C. Scavi 1996- 1999 (2003); Aequora, pontos, jam, mare... Mare, uomini e merci nel Mediterraneo antico (2005).

 

  INDICE DELL’OPERA – I. I Liguri tra leggenda e storia – 1. Geografia e miti – 2. Origine del nome – 3. Storia delle origini – II. Occupazione e uso del suolo – 1. L’ambiente naturale – 2. Le risorse – III. Religione e luoghi sacri – 1. I santuari montani – 2. Genova – 3. Serra Riccò e Caprauna – IV. La prima età del Ferro (IX-VII secolo a.C.): abitanti e necropoli – 1. Gli abitanti – 1.1. Monte Trabocchetto (Savona) 1.2. Il complesso di Zignago (La Spezia) – 2. Le necropoli – 2.1. Chiavari – 2.2. Rapallo e Albenga – 3. Le statue-stele – V. La media età del Ferro (VI-V secolo a.C.): abitati e necropoli – 1. Gli abitati – 1.1. Camogli (Genova) – 1.2. Uscio (Genova) – 1.3. Sestri Ponente (Genova) – 1.4. Bergeggi (Savona) – 2. Le necropoli: Savignone, Roccatagliata, Valbrevenna – 3. I siti e il territorio – VI. Genoua/ Genoa/ Genua: abitato e necropoli – 1. L’abitato – 1.1. Fase di fine VI-inizio del V secolo a.C. – 1.2. Fase del V secolo a.C. – 1.3. Fase del IV-III secolo a.C. - 2. La necropoli – VII. La tarda età del Ferro (IV-III secolo a.C.) e l’inizio della romanizzazione: abitati e necropoli – 1. Gli abitanti – 1.1. Camogli (Genova) – 1.2. Uscio (Genova) e il territorio genovese – 1.3. Savoia – 1.4. Bergeggi (Savona) – 1.5. Albenga, Ventimiglia e gli abitati di crinale – 2. Le necropoli – 2.1. Ameglia, località Cafaggio (La Spezia) – VIII. Alcune osservazioni – Bibliografia – Indice degli autori antichi e moderni – Indice dei nomi geografici – Indice delle illustrazioni – Referenze iconografiche