Il fascismo rimosso: Cioran, Eliade, Ionesco Stampa E-mail

Alexandra Laignel-Lavastine

Il fascismo rimosso: Cioran, Eliade, Ionesco

Utet Libreria, pagg.465, Euro 29,00

 

  IL LIBRO - Emile Cioran, Mircea Eliade ed Eugène Ionesco sono riconosciuti come tre importanti classici della cultura francese ed europea della seconda metà del XX secolo. Nati in Romania precisamente a due anni di distanza l'uno dall'altro - nel 1907 Eliade, nel 1909 Ionesco e nel 1911 Cioran - i tre giungeranno, sul filo di percorsi peraltro accidentati, a imporsi come maestri pressoché incontestati, ciascuno nel proprio campo: Cioran come esteta dell'apocalisse e "La Rochefoucauld del XX secolo"; Ionesco, primo scrittore francese a essere pubblicato, ancora vivente, ne La Pléiade, quale principe dell'assurdo; Eliade come "uno dei più grandi storici delle religioni del nostro tempo", secondo un' espressione comparsa un po' ovunque al momento della sua morte, nel 1986. Per coloro che si interrogano sull' adesione al fascismo di Emile Cioran e soprattutto di Mircea Eliade, questo libro dissiperà gli ultimi dubbi. Tutt'altro che peccato giovanile, si scoprirà, " partendo dagli inediti scritti politici in francese e da archivi fino ad ora inesplorati, l'ampiezza del loro discorso antisemita e ultranazionalista ponato avanti da questi due autori oggi celebri in tutto il mondo... ma anche la loro ostinazione nel camuffare, o meglio riciclare dopo il 1945, una filiazione ideologica comunque necessaria per comprendere le loro opere della maturità. Di questa "rimozione del fascismo" Ionesco fu un testimone consenziente? Il giovane intellettuale di sinistra conosceva perfettamente, per averla combattuta negli anni Trenta, la militanza dei suoi compatrioti. Come interpretare allora il bizzarro patto del silenzio stretto nel dopoguerra tra i tre uomini? Complice amnesia o equivoco effetto delle solidarietà anticomuniste dell'esilio? L'Autrice, che non assume mai un tono inquisitorio, illumina il percorso delle loro vite attraverso una minuziosa inchiesta, che ci farà viaggiare dalla Bucarest delle Guardie di Ferro a Parigi.

 

  DAL TESTO - "E' soprattutto a causa dell'esasperazione che gli ispira l'immobilismo dei dirigenti rumeni rispetto alla crisi, che Cioran, in uno dei primi articoli della serie che manda alla stampa rumena dalla Germania, si dichiara subito colpito dall'audacia totalitaria del regime nazionalsocialista: «E' meraviglioso vedere come un regime, per giustificare la propria esistenza, modifica il diritto, modifica la religione, piega l'arte verso un'altra direzione, costruisce una nuova prospettiva della storia, elimina brutalmente i tre quarti dei valori ritenuti sacri». Mentre a Bucarest la classe politica si esaurisce in sterili lotte di parte, Cioran constata l'efficacia della macchina da propaganda hitleriana: i nazisti «procedono ripetendo instancabilmente gli stessi slogan, che finiscono così per imporsi alla popolazione come delle evidenze, verità che integrano tutto in modo quasi organico». L'umanità che ne risulta lo impressiona al punto che ai refrattari suggerisce, con perfetto cinismo, le vie dell'emigrazione interiore: «Che cosa impedisce loro di condurre una vita parallela? I discorsi di Hitler non vi si addicono? Occupatevi di arte egizia. Le violenze e il pathos frenetico di Goering vi disgustano? Avreste dimenticato che Beethoven ha composto sinfonie? Il fatto di uniformare la vita vi trova contrari? Leggete romanzi russi. Rifiutate la politicizzazione? Studiate l'arte del Rinascimento». Più avanti si dirà tutto sommato convinto del carattere eccezionale di questo tipo di reticenza: «Non solo la tragedia di qualche individuo è sopportabile e rimediabile, ma essa allo Stato non interessa affatto»".

 

  L'AUTORE - Alexandra Laignel-Lavastine, storica e filosofa, si occupa delle relazioni tra cultura e politica nei paesi dell'Europa centro-orientale. Tra le sue opere ricordiamo: Jan Patocka, l'esprit de la dissidence (1998), e Esprits d'Europe. Autour de Czeslaw Milosz, Jan Patocka et Istvàn Bibò (2005).

 

  INDICE DELL'OPERA - Avvertenza - Introduzione - I. Bucarest, fine degli anni Venti: nascita della giovane generazione - II. Gli anni Trenta: anatomia di un impegno - III. Emiel Cioran, rivoluzionario-conservatore e antisemita convinto - IV. Uno storico delle religioni al servizio della rivoluzione nazionale: Mircea Eliade - V. Eugène Ionesco di fronte ai rinoceronti - VI. La guerra di Eliade contro gli «anglo-bolscevichi» - VII. Cioran e Ionesco, Bucarest-Vichy-Parigi - VIII. Il dopoguerra o le strade incerte dell'esilio - IX. La memoria e l'oblio: il passato nelle opere - X. L'arte della dissimulazione: le strategie sociali - Conclusione. Interesse e attualità di questi tre itinerari intellettuali - Bibliografia - Indice dei nomi