I soldati ebrei di Mussolini Stampa E-mail

Giovanni Cecini

I soldati ebrei di Mussolini

Mursia, pagg.280, Euro 17,00

 

cecini.jpg  IL LIBRO - Tra il 1848 e il 1938 la partecipazione dei cittadini di religione ebraica alle forze armate italiane fu attiva e decisiva sia in pace sia in guerra. Prendendo parte con valore a tutte le battaglie risorgimentali e a tutti i conflitti successivi, essi dimostrarono un forte senso d’identità con i destini della Patria e del regime fascista. Durante il Risorgimento il re Carlo Alberto concesse piena uguaglianza, integrazione ed emancipazione alla minoranza ebraica. Il patriottismo e il militarismo fecero il resto, sostituendo l’appartenenza religiosa, creando un’identità nazionale solida e annullando qualsiasi differenza tra cristiani e israeliti. La situazione imperturbata si protrasse anche in periodo fascista: alcuni collaboratori di spicco di Mussolini erano ebrei e il consenso non mancò, come non si esaurì il continuo affluire dei giovani israeliti in divisa. Con la guerra di Etiopia, la sterzata totalitaria e l’avvicinamento alla Germania nazista, la politica mussoliniana cambiò rotta puntando alla progressiva discriminazione e persecuzione degli ebrei italiani, militari compresi.

 

  DAL TESTO - "La politica altalenante di Mussolini nei confronti dei sionisti ebbe anche un risvolto molto importante per la successiva formazione militare degli ebrei. Alla Scuola Marittima di Civitavecchia fu aggiunta una speciale «Section juive», destinata ad accogliere elementi israeliti come allievi, che nel secondo dopoguerra formeranno l'avanguardia della marina militare del futuro Stato d'Israele.

  "L'idea di una scuola di navigazione, che accogliesse ebrei, era sorta già nel 1930 fra alcuni giovani delle frange revisioniste palestinesi che contrastavano le decisioni geopolitiche anglofrancesi, sottoscritte con il Trattato di pace di Sèvres nel 1920.

  "[...] Tale iniziativa, promossa dal movimento sionista antibritannico di Wladimir Zeev Jabotinsky e dal professor Isacco Sciaky, rientrava nei piani di amicizia mussoliniana verso quella frangia revisionista intenzionata a eliminare il mandato inglese sui territori palestinesi".

 

  L'AUTORE - Giovanni Cecini, nato a Roma nel 1979, è laureato in Scienze Politiche e in Lettere e Filosofia presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza». Socio dell’Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e collaboratore dell’Ufficio Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito, è autore di articoli e saggi sulle riviste «Unuci», «Ha Keillah», «Il Secondo Risorgimento d’Italia», «Nike - La rivista delle scienze politiche» e «DEP» dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, tra cui L’occupazione italiana della Provenza (2005), Un intellettuale italiano: «l’Educatore fascista» Giovanni Gentile (2006) e Dall’Impero alla Repubblica. Il Corpo di Spedizione italiano in Anatolia (2007).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo Primo. 1848-1935: dalla nazione al nazionalismo - Capitolo Secondo. 1935-1936: il rabbinato militare - Capitolo Terzo. 1936-1938: le premesse della legislazione antiebraica - Capitolo Quarto. 1938-1940: legislazione fascista e sue applicazioni - Capitolo Quinto. 1940-1943: gli ebrei e la guerra fascista - Capitolo Sesto. 1943-1945: le due Italie - Capitolo Settimo. La memoria in chiaroscuro nel secondo dopoguerra - Appendici - Appendice Prima. Decreto luogotenenziale 15 aprile 1848 n.700 - Appendice Seconda. Regio Decreto Legge 17 novembre 1938 n.1728 - Appendice Terza. Regio Decreto Legge 22 dicembre 1938 n.2111 - Note - Ringraziamenti - Bibliografia - Indice dei nomi