L'immagine del Fascismo in Giovanni Gentile Stampa E-mail

Hervé A. Cavallera

L’immagine del Fascismo in Giovanni Gentile

Pensa Multimedia, pagg.406, Euro 21,00

 

cavallera.jpg  IL LIBRO – Il volume è in primo luogo la ricostruzione del modo in cui Giovanni Gentile ha inteso il Fascismo, spiegandone le motivazioni che lo hanno condotto a sostenerlo sino alla caduta. Alla base emerge l’esigenza di una continuità ideale con il Risorgimento, che il Filosofo riprende nelle pagine sul primo conflitto mondiale, e il tentativo di far rientrare la politica nell’etica, imprimendo un carattere educativo ai molteplici compiti dello Stato. Sotto tale profilo, il Fascismo di Gentile vuole essere l’inveramento dell’economia nell’etica, con la necessaria attenzione al ruolo educativo di cui deve farsi carico lo Stato, in una visione della realtà che per tanti aspetti corrisponde a esigenze già sollevate da altri pensatori meridionali. Al tempo stesso, il volume analizza gran parte delle interpretazioni storiografiche che sono state avanzate a partire dalla morte di Gentile, sì da costituire, per tale verso, anche la storia della fortuna critica del Filosofo dalla sua scomparsa ai nostri giorni attraverso i contributi più significativi.

 

  DAL TESTO – “Ci si è molte volte chiesto perché Gentile si schiera con la Repubblica di Salò. Non aveva nulla da guadagnarci personalmente e molto da perdere (e avrebbe perduto la vita). In tempi recenti qualche studioso ha sottolineato possibili preoccupazioni per la sorte del figlio Federico, prigioniero dei tedeschi. Certo questo può pesare sull’uomo Gentile, ma incidono altre preoccupazioni, malgrado gli inviti dei famigliari a starsene da parte. Non può non pesargli l’idea che anche lui stia alla finestra mentre la nazione si sfascia, che abbracci la logica di quel particulare che ha sempre condannato. Gli grava pure il senso dell’onore, dell’abbandonare quel Mussolini a cui ha creduto e da cui ha ottenuto fiducia negli impegni culturali. Gentile non è un uomo da trarsi da parte e questo lo ha detto più volte e ha svolto un ruolo rilevante nella vita politica del fascismo, del suo fascismo, malgrado le incomprensioni, le delusioni e gli ostracismi. Capisce che non può mettersi da parte dopo aver tanto insistito sulla solidarietà nazionale e spiega la sua posizione, quello che sarà il suo compito: tentare una difficilissima pacificazione nazionale, obiettivo impossibile in una terra dilaniata da una guerra civile, ma che giustifica l’impegno di una vita affinché non si scivoli sempre di più nella barbarie, affinché si evitino le rappresaglie. Il filosofo sa benissimo a cosa egli si espone, ma accetta la sorte. Egli reputa la guerra civile come il male maggiore che possa capitare ad uno Stato e compito del filosofo è quello di far intendere la voce della fratellanza per il bene comune. Impresa disperata ma l’unica, in quei mesi tremendi, che possa ancora nobilitare una vita”.

 

  L’AUTORE – Hervé A. Cavallera è professore ordinario di Storia della Pedagogia. Vicepreside della Facoltà di Scienze della Formazione, già Presidente del Consiglio Didattico per l'area pedagogica, è stato direttore del Dipartimento di Scienze Pedagogiche, psicologiche e Didattiche. È componente del Comitato scientifico della Fondazione "Giovanni Gentile" (Università di Roma "La Sapienza") e della Fondazione "Ugo Spirito" (Roma). È direttore delle Collane Paideia e Nuovi Orizzonti dell'Educazione. È componente del Direttivo del Centro Italiano per la Ricerca storico-educativa e della Società Italiana di Pedagogia. Tra i suoi più recenti volumi ricordiamo Introduzione alla storia della Pedagogia (Brescia 1999), Ugo Spirito (Roma 2000), Giovanni Gentile (Roma 2000), G. Gentile, Lezioni di Pedagogia, a cura di H. A. Cavallera (Firenze 2001), Storia del'idea di famiglia in Italia (Brescia 2003); Storia dell'idea di Famiglia in Italia, Voll. II ( Brescia 2006).

 

  INDICE DELL’OPERA – Introduzione – Nota Bibliografica – Capitolo primo. Il filosofo dell’interventismo – 1. La fine della pax europea – 2. L’attesa del Croce – 3. Lo slancio del Gentile – 4. La nazione in guerra – 5. Gli anni dell’angoscia – 6. La concordia discors – 7. Croce e la storia - 8. Gentile e l’etica – 9. Far festa perché? – 10. Natale di vittoria – 11. Il futuro – Capitolo secondo. Il teorico del fascismo e la seconda guerra mondiale – 1. La prima guerra mondiale e il fascismo – 2. Le ragioni etiche della guerra – 3. La consapevolezza della guerra civile – 4. Morire per un ideale – Capitolo terzo. Le interpretazioni: dalla morte agli anni Settanta – 1. Il rapporto Gentile-fascismo – 2. Il rapporto Gentile-liberalismo – 3. Il rapporto Gentile-marxismo – 4. Gentile e la rivoluzione permanente – Capitolo Quarto. Anni di transizione – 1. Gli studi di storia dell’educazione – 2. La vita e la morte di Gentile - 3. I conti con la storia – Capitolo quinto. La stagione della ripresa - 1. Le “Opere Complete” – 2. Il ritorno di Gentile – 3. Il Cinquantenario – 4. Dopo il Cinquantenario. Nuovi studi ed interpretazioni – 5. Tra i due secoli - 6. Nel nuovo secolo – Capitolo sesto. Gentile storico della filosofia – 1. Presenza di Giovanni Gentile – 2. Due Gentile? – 3. La storia della filosofia – 4. Insussistenza del dualismo – 5. Il soggettivismo positivo – 6. La progettualità nella storiografia attualistica – 7. L’attualismo in atto – Capitolo settimo. Il significato della scelta politica – 1. Il pensiero politico di un meridionale o il pensiero politico meridionale? – 2. Un’eredità culturale – 3. L’attualismo e la I guerra mondiale – 4. La scelta dell’azione politica – 5. La conclusione della modernità – 6. Il filosofo meridionale – Appendice – I. La filosofia politica di Giovanni Gentile – II. Il pensiero politico nell’idealismo italiano – III. L’intellettuale e la scelta politica nel carteggio Gentile-Omodeo – IV. I servizi segreti inglesi non c’entrano – Indice dei nomi