Con le migliori intenzioni. Kofi Annan e l'ONU nell'era del potere globale americano Stampa E-mail

James Traub

Con le migliori intenzioni. Kofi Annan e l'ONU nell'era del potere globale americano

Utet, pagg.XVI-415, Euro 28,00

 

traub_annan.jpg  IL LIBRO - Un libro eccezionale che rivela i meccanismi decisionali dell'ONU e delle sue Commissioni, che mette a nudo i perché delle apparenti (o reali) passività dell'organismo nei confronti di guerre e stragi, che sottolinea l'eterna dialettica tra intervenire e "non intromettersi". E lo fa facendo tesoro di anni di colloqui riservati con Kofi Annan e i suoi collaboratori (ma anche coi suoi avversari...). Nelle sue pagine si riflettono con tragica vivezza tutte le grandi crisi internazionali, dalla Bosnia all'Afghanistan, dall'Iraq al Darfur...., ma anche le crisi interne al Palazzo, le dispute tra USA e i Paesi ex coloniali, senza dimenticare la vicenda dello scandalo del cosiddetto Oil for food. Proprio a questo scandalo, che coinvolse un "degenere" figlio di Kofi Annan e mise in grave crisi tutto il mondo dell'ONU, è dedicato un capitolo dei più grandiosamente tragici e problematici. Centrale, nel volume, la figura di Kofi Annan, seguito dalla nativa Costa d'Avorio fino ai palazzi del potere internazionale, nella sua affascinante miscela di idealismo e pragmatismo, nella sua straordinaria capacità di comprensione e partecipazione delle tragedie che sconvolgono il mondo. E attorno a lui, in una vorticosa girandola, tutti i protagonisti del nostro tempo: Bush e Condoleeza Rice, Saddam Hussein e Putin, e una folta schiera di "oscuri" comprimari spesso straordinariamente simili ai personaggi dei romanzi di Le carré... Ma straordinariamente, "storicamente" reali.

 

  DAL TESTO - "Prima di partire per Baghdad , Annan aveva chiesto consiglio a Pérez de Cuéllar, che in fondo aveva intrapreso una missione molto simile, il quale gli aveva detto che Saddam quando parlava faceva spesso delle pause così lunghe che sembrava avesse finito di esporre il suo pensiero; invece bisogna aspettare e non interromperlo in nessun caso. Era un consiglio quasi superfluo per Annan, restio a interrompere uno studente, e a maggior ragione un tiranno omicida, ma ricordò comunque a se stesso di concedere a Saddam tutto il tempo che voleva. I modi di Saddam, raccontò poi, erano «molto corretti, molto calmi, molto sereni». A volte prendeva appunti su un taccuino giallo. Offrì al segretario un sigaro cubano, che questi accettò; fumarono entrambi".

 

  L'AUTORE - James Traub è giornalista del «New York Times Magazine» dal 1998, è autore di City on a Hill (1994) e The Devil's Playground. A Century of Pleasure and profit in Time Square (2004).

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione. Con le migliori intenzioni - Ringraziamenti - PARTE PRIMA - I. Una magna charta ancora più grande... - II. L'uomo della Costa d'Oro - III. Pace, non giustizia - IV. Il candidato americano - V. Kofi nella fossa dei leoni - VI. Mai più una Bosnia - VII. Le sublimi ironie del colonialismo benevolo - VIII. Il «cugino Jesse» - IX. Chi guiderà l'Afghanistan? - X. La vittoria di Pirro di Saddam - XI. «Per che cosa sono morti?» - PARTE SECONDA - XII. Il consiglio di sicurezza si balocca mentre il Darfur brucia - XIII. Il re gentile e la sua corte - XIV. Due brindisi - forse - alla diplomazia - XV. Oil-for-Food: la caccia alle streghe - XVI. Kofi salvato per un breve momento dal disastro - XVII. Brava gente fatta fuori - XVIII. «Ridono di noi a Khartoum» - XIX. Oil-for-Food: l'incubo - XX. Il buco nero di Kinsasha - XXI. L'interesse dell'America per la riforma dell'ONU è... quale, esattamente? - XXII. La strategia nucleare di John Bolton - XXIII. Modello ONU - Epilogo - Nota sulle fonti - Indice dei nomi