Lo sguardo di Giano. Saggi su Carl Schmitt Stampa E-mail

Carlo Galli

Lo sguardo di Giano. Saggi su Carl Schmitt

il Mulino, pagg.177, Euro 16,50

 

sguardodigiano.jpg  IL LIBRO - Dopo "Genealogia della politica", "summa" dedicata al pensiero e all'opera di Carl Schmitt, Carlo Galli torna ad occuparsi di questo autore, circoscrivendo l'attenzione ad alcuni aspetti del suo universo intellettuale: le attitudini fondamentali di Schmitt verso lo Stato, la vasta gamma di significati che la nozione di "teologia politica" assume nel lungo svolgersi della sua riflessione, il confronto che lo impegna a più riprese con gli altri pensatori della politica (Machiavelli, Spinoza), la perdurante validità dei paradigmi schmittiani per la comprensione dell'età globale. Una approfondita analisi - quella contenuta in queste pagine - che illumina magistralmente uno dei più discussi protagonisti della cultura filosofica del Novecento, costantemente sospeso fra decostruzione e costruzione, tradizione e spregiudicatezza, prevedibilità e intuizione geniale, ideologia e dottrina, e tuttavia sempre capace di attingere alla struttura profonda della modernità.

 

  DAL TESTO - "Non sembra fuori luogo istituire una relazione analogica fra il doppio sguardo mitico di Giano e quello politico di Schmitt, dotato della medesima capacità ambivalente di vedere da due lati il «politico», ossia di cogliere il passaggio il passaggio tra informe e forma, tra Caos e ordine, tra guerra e pace, e la loro fatale reversibilità, cioè di nuovo il passaggio tra forma e crisi. La sua teoria - una «visione» che nel suo caso è anche «esperienza» - si misura infatti con il doppio volto del Moderno, cioè tanto con la sconnessione quanto con la complicazione di principio fra Idea e contingenza che lo genera e lo percorre, con la coazione epocale all'ordine e con la sua impossibilità; la sua sapienza gli consente di vedere nella politica moderna simultaneamente Dio e l'assenza di Dio; il suo pensiero sulla politica è che questa è l'energia che pone confini per trasgredirli, che genera rivoluzioni e costituzioni, decisioni e forme.

  "Di Giano Schmitt ha avuto non solo lo sguardo bifronte ma anche la natura; è stato egli stesso duplice, sia nella prassi storica sia nel cuore stesso della sua teoria, sospesa fra decostruzione e costruzione, fra tradizione e spregiudicatezza. Ed egli stesso - oscillante tra prevedibilità e colpo d'ala, tra banalità e impennata geniale, tra ideologia e e genealogia, tra sistema (non nel senso formale ma in quello concettuale che fa dipendere un'intera prestazione intellettuale da un punto originario) e aforisma, tra scienza e letteratura - è un passaggio obbligato per chi voglia pensare la politica radicalmente".

 

  L'AUTORE - Carlo Galli insegna Storia delle dottrine politiche nell'Università di Bologna ed è direttore della rivista "Filosofia politica". Con il Mulino ha pubblicato fra l'altro, oltre a "Genealogia della politica. Carl Schmitt e la crisi del pensiero politico moderno" (1996), "Modernità. Categorie e profili critici" (1988) e "Spazi politici. L'età moderna e l'età globale" (2001).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - I. Schmitt e lo Stato - II. Le teologie politiche di Schmitt - III. Schmitt e Machiavelli - IV. Schmitt, Strauss e Spinoza - V. Schmitt e l'età globale - Indice dei nomi