Mitra. Il signore delle grotte Stampa E-mail

Reinhold Merkelbach

Mitra. Il signore delle grotte

Ecig, pagg.304, Euro 20,70

 

merkelbach_mitra.jpg  IL LIBRO - L’opera fondamentale di Reinhold Merkelbach, corredata da un’ampia sezione iconografica, riporta e interpreta con straordinaria accuratezza, commentandole in maniera avvincente, le numerose testimonianze del culto mitraico, dai regni ellenistici a Roma e alle più remote province dell’Impero. Assistiamo così alla nascita, all’espansione e al malinconico tramonto di una religione che, tra l’altro, diventò - in una Roma mortificata dal proprio declassamento - un punto di coagulo per la resistenza della cultura pagana. Ma, a parte i riti superstiti di ristrette cerchie orientali, il dio Mitra, nato durante il solstizio d’inverno e venerato negli antri, percorre anche le vie della tradizione orale - vie sotterranee, appunto - per riemergere, eroe di racconti popolari, il giorno dell’Ascensione in Armenia, a oltre millecinquecento anni dal trionfo del cristianesimo.

 

  DAL TESTO - “Tra il 165 e il 256 d.C. la città di Dura-Europos, sull'Eufrate, era una fortezza di confine per la difesa contro i Parti, con una guarnigione costituita da due legioni e da truppe ausiliarie, formate principalmente da arcieri siriani. Gli scavi hanno portato alla luce un santuario dedicato a Mitra, con affreschi molto ben conservati, due dei quali raffigurano il dio come un arciere a cavallo, in costume persiano e nell'atto di uccidere gli animali che tentano di sfuggirgli e hanno conficcate sul dorso le sue infallibili frecce. Due animali accompagnano il cacciatore: un serpente che si attorciglia sotto il cavallo e un leone che, quasi un grosso cane da caccia; precede Mitra. Va precisato che il quarto grado di iniziazione ai misteri del dio era quello di Leone e che a esso accedevano i servitori di Mitra dopo aver superato, in tempi relativamente brevi, i tre livelli preparatori. Come si vedrà in seguito, il serpente rappresenta il secondo grado di iniziazione.

  “Dalle province germaniche ci è pervenuto un certo numero di rilievi raffiguranti Mitra cacciatore. Un rilievo girevole proveniente da Rückingen, presso Hanau, mostra sul retro, in alto, il dio con il lasso in mano tra gli animali in fuga, mentre sulla parte anteriore (qui non riprodotta) egli, catturato il toro, lo trafigge. Ancora sul retro, ma inferiormente, è raffigurato il banchetto conclusivo del cacciatore vittorioso (a destra dell'osservatore) e del dio Sole (a sinistra). La pelle del toro ricopre il tavolo, e il dio del sole alza con la destra un corno dell'animale, utilizzandolo come calice, mentre due servitori in foggia persiana porgono le vivande alle due divinità”.

 

  L'AUTORE - Reinhold Merkelbach (1918), studioso di testi antichi, interprete di papiri ed epigrafi, è noto come uno dei più importanti storici delle religioni e filologi classici. Ha insegnato presso università tedesche (Amburgo, Erlangen, Colonia), offrendo con le sue opere un importante contributo alla ricerca sul mondo antico. Fra queste, ricordiamo I misteri di Dioniso (Ecig, 1991).

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa – Introduzione. Il dio della caccia, dell'alleanza e del sacrificio - Parte prima. Mitra nella religione persiana - I. Il sacrificio del toro - II. Mitra e lo Stato "feudale" dei Persiani - III. Mitra e l'impero degli Achemenidi - Parte seconda. I culti mitraici nell'età ellenistica - I. Il regno del Ponto, la Cappadocia e l'Armenia - II. La Commacene - Parte terza. I misteri mitraici romani - I. I livelli di iniziazione e le divinità planetarie - II. I singoli livelli di iniziazione - III. Luoghi di culto e cerimonie. Cronologia e geografia - IV. La religione della lealtà e l'impero. L'etica del mitraismo - V. Il sacrificio del toro e la cosmogonia - VI. La religione cosmica della tarda antichità. Il IV secolo – Appendice. I racconti armeni – Note – Figure - Indicazioni bibliografiche - Indice analitico