Raoul Vittorio Palermi. Tra Massoneria e Fascismo Stampa E-mail

Giovanni Maria Tonlorenzi

Raoul Vittorio Palermi. Tra Massoneria e Fascismo

Edizioni Giuseppe Laterza, pagg.145, Euro 14,00

 

raulvittoriiopalermi.jpg  IL LIBRO - Questa ricerca, che si avvale soprattutto di documenti inediti, reperiti nell'Archivio Centrale di Stato, mette a fuoco alcuni momenti particolari della vita e dell'opera di Raoul Vittorio Palermi, fornendo una visione, se non diversa, assai più precisa e puntuale di quella che avevamo fino ad ora circa questo discusso personaggio. Dalle antiche e dimenticate carte emerge, infatti, un Sovrano Gran Commendatore che ora veste i panni di Machiavelli, nel tentativo infelice di accreditare Piazza del Gesù come l'unica Obbedienza massonica tollerata dallo Stato fascista, ora quella di un povero diavolo che, dovendo sbarcare il lunario, domanda protezione ed incarichi ad Arnaldo Mussolini. Infine, vi è il Palermi del dopoguerra che, seppur minato dall'età ormai ragguardevole suda sette camicie per ridare una parvenza di rispettabilità alla sua immagine ossidata da un passato non certo esaltante.

  Storia di un italiano, drammatica per alcuni versi, per altri pittoresca e patetica, narrata con lucidità e maestria, che dà voce ai documenti e ricostruisce, con un linguaggio chiaro, volutamente essenziale, momenti della nostra storia recente che fanno da quinta alla vicenda del nostro protagonista.

 

  DAL TESTO - "Nel 1923 le due Massonerie differenziarono il loro atteggiamento nei confronti del fascismo. Mentre la Gran Loggia fu favorevole al riavvicinamento del governo nei confronti della Chiesa cattolica, il Grando Oriente tentò di ostacolarlo urtando così, e non poco, la politica seguita da Mussolini.

  "Proprio in quel periodo cominciarono gli incontri riservatissimi fra la diplomazia fascista e quella vaticana, per porre le fondamenta del Concordato.

  "La distanza fra le due Obbedienze aumentò proprio su punti di vista strategici confliggenti: se da un lato Palazzo Giustiniani rimaneva convinto assertore di un bisogno di laicità per lo Stato, con marcate venature anticlericali, dall'altro Piazza del Gesù era tradizionalmente meno disposta alla contesa perenne con il Vaticano ed anzi mirava alla ricerca di "grandi concordanze" con la Chiesa cattolica. Non si tralasci il fatto, che Palermi, probabilmente, aveva intuito quale sarebbe stato l'asse portante del fascismo in merito ai rapporti con i cattolici e [...] si adeguò a quella linea politica da par suo; all'inizio sfruttando quella divergenza per calcare sempre più la mano contro l'Obbedienza rivale, ed in un secondo momento rasentando la piaggeria, ed assai spesso il servo encomio, anche nei confronti della Chiesa cattolica, sperando in chissà quale tipo di benevolenza".

 

  L'AUTORE - Giovanni Maria Tonlorenzi si è laureato in Scienze Politiche presso l'Università di Pisa. Impegnato in politica fin dagli anni '80, è stato Consigliere comunale di Massa dal 1994 al 2003.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Luigi Danesin - Introduzione, di Luigi Pruneti - Capitolo I. Dalla fine della Prima Guerra Mondiale alle elezioni del 1919 - Capitolo II. L'avvento di Raoul Palermi e i suoi rapporti con il fascismo - Capitolo III. Dall'attenzione (forte) al sostegno incondizionato - Capitolo IV. Il Gran Consiglio del fascismo si occupa di Massoneria - Capitolo V. Dalla violenza contro le logge alla fondazione dell'Ordine Nazionale Italiano di Cultura e Beneficenza San Giovanni di Scozia - Capitolo VI. Le diffidenze del regime e l'abiura del Gran Maestro - Capitolo VII. Dalla caduta del fascismo alla fine del sonno: un brusco risveglio - Bibliografia