Il delitto Matteotti Stampa E-mail

Mauro Canali

Il delitto Matteotti

il Mulino, pagg.353, Euro 22,00

 

canali_matteotti.jpg  IL LIBRO - La prova provata, il documento, l’ordine scritto che faccia risalire a Mussolini la responsabilità prima del delitto Matteotti non c’è, e probabilmente non ci sarà mai. In questo volume, tuttavia, Canali cerca di dimostrare che l’estraneità del Duce al delitto sarebbe a dir poco improbabile. Battendo la pista affaristica, quella secondo cui Matteotti è stato eliminato perché stava per rivelare dei torbidi affari relativi a una concessione petrolifera, ricostruendo le vicende del primo e del secondo processo, infine seguendo il destino dei protagonisti del delitto (famiglia Matteotti compresa) durante il Ventennio, Canali delinea un quadro vivido di un’«affaire» che sta all’origine del Regime fascista e ne riassume emblematicamente le caratteristiche. Questa nuova edizione, integralmente rivista e in pari tempo ridotta nelle dimensioni, ripropone uno studio che è ormai considerato una lettura standard, il libro che cerca di raccontare tutta la verità sul delitto Matteotti e sull’intreccio equivoco di affari e violenza ai margini del Regime fascista.

 

  DAL TESTO - "Com'è noto, quando gli autori del crimine non erano ancora stati individuati, il capo del fascismo, nel discorso alla Camera di giovedì 12 giugno, dichiarò che «solo un mio nemico, che da lunghe notti avesse pensato qualcosa di diabolico, poteva effettuare questo delitto che oggi ci percuote di orrore e ci strappa grida di indignazione». Ma, subito dopo, non appena cominciarono a delinearsi le responsabilità di personaggi a lui notoriamente vicini, egli prese a trattare il delitto come il gesto irresponsabile di facinorosi, di teste calde, di estremisti fascisti, esponenti di quelle frange intransigenti che si opponevano a qualsiasi processo di normalizzazione. L'atteggiamento di condanna del governo verso gli autori del delitto fu, in un primo momento, così netto da far sospettare a Dumini l'inganno e l'abbandono. A questo periodo, che termina con la seconda decade di luglio, risalgono infatti le due minacciose lettere indirizzate a Finzi. Scosso dalla vastità del cordoglio espresso da una opinione pubblica profondamente ferita dall'efferatezza del crimine, e incalzato dalla stampa e dalle opposizioni, il governo si era visto costretto in un primo tempo a prendere decisamente le distanze dai sicari. Lo fece con una tale veemenza da risultare sulle prime difficile per costoro trovare persino un avvocato disposto a difenderli. Tra i primi a rifiutare fu Farinacci".

 

  L'AUTORE - Mauro Canali, professore ordinario di Storia contemporanea nell’Università di Camerino, ha pubblicato «Il dissidentismo fascista» (Bonacci, 1983), «Cesare Rossi. Da rivoluzionario a eminenza grigia del fascismo» (Il Mulino, 1991), «L’informatore. Silone, i comunisti, la polizia» (con D. Biocca, Luni, 2000).

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa editoriale - I. Giacomo Matteotti - II. La questione petrolifera e la convenzione Sinclair - III. Quel giugno del 1924 - IV. La Ceka fascista - V. Le responsabilità del regime fascista - VI. I dubbi sul movente - VII. I protagonisti del delitto durante il ventennio - VIII. Carlo Silvestri - IX. I finanziamenti alla famiglia Matteotti - Note - Indice dei nomi