Discorso sopra lo stato presente degli Italiani Stampa E-mail

Antimo Negri

Discorso sopra lo stato presente degli Italiani

Spirali, pagg.569, Euro 30,98

 

negri_discorso.jpg  DAL TESTO - “Quando abbiamo imparato a leggere meno il Cuore e più il Pinocchio, abbiamo anche cominciato a liberarci dall’immagine, oleograficamente risorgimentista e retoricamente fascista, di un’Italia ‘cordialmente’ ormai ‘una e indivisibile’, e a scoprire un paese individualisticamente regionalista, ‘fatto’ di italiani che restano nipotini dell’“uomo del Guicciardini”, sempre legati al ‘particulare’, ciascuno dei quali ‘a tuono e maniera da sé’ (Giacomo Leopardi).

  "Un’altra Italia – la quarta? – nata dallo ‘spirito della resistenza’ e dal patto dell’‘unità antifascista’? Le vicende dell’Italia repubblicana, in queste pagine seguite anche indulgendo alla cronaca, accendono una riflessione sul destino del nostro Stato-nazione, ormai in Eurolandia e dentro il mercato globale. Al centro di questa riflessione che essa stessa accende, avanza una domanda di fondo: sanno, i nostri politici di professione, che quotidianamente si accapigliano nello Stato-nazione come in un’arena periferica del mondo con l’intenzione, mai coronata dal successo, di salvaguardare la democrazia, che il loro mestiere è al tramonto? No, questo libro non è riuscito a essere solo un pamphlet. Non poteva essere solo questo, soprattutto perché lo Stato presente degli italiani è lo stato presente di un mondo, in cui i nipotini dell’‘uomo del Guicciardini’, in quanto homines oeconomici, sono, molto probabilmente, quelli che in esso potranno trovarsi più in agio, se, in un’epoca di irresistibile transnazionalismo, possono cantare, come i gloriosi anarchici di un tempo: ‘la nostra patria è il mondo intero’. La patria, del resto, l’hanno già perduta, o non l’hanno mai avuta”.

 

  L'AUTORE - Antimo Negri, il grande pensatore italiano del novecento, nato a Mercato San Severino (Salerno) nel 1923, è deceduto a Roma il 28 aprile 2005. Ha percorso una brillante carriera universitaria che lo ha condotto all'insegnamento di Storia della filosofia all'Università di Roma Tor Vergata, pur mantenendosi lontano da impacci di scuola, obbedienze ideologiche o conformismi dell'epoca: si definiva "accademico di nulla accademia".

  Per cinquant'anni ha svolto un'intensa attività saggistica e pubblicistica, collaborando alle più importanti riviste di filosofia ("Giornale critico della filosofia italiana", "Rivista di estetica", "Il giornale di metafisica") e a quotidiani nazionali ("Il Sole-24 Ore", "il Giornale"), dirigendo riviste (fra cui "Studi di storia dell'educazione") e intervenendo come conferenziere in congressi e giornate di studio.

  Complesso e ricco il suo percorso filosofico scientifico. Sulla scia di Giovanni Gentile, che riteneva il suo vero maestro, Negri ha compiuto una monumentale opera di ricognizione della filosofia del lavoro e della tecnica, pubblicando un manuale, ormai classico, in sette volumi, "Filosofia del lavoro: storia antologica" (Marzorati 1981). Restano essenziali le sue ricognizioni storiche e teoretiche dell'idealismo e del neoidealismo: "La presenza di Hegel: ricerche e meditazioni hegeliane" (1961); "Hegel nel Novecento" (1987); "Giovanni Gentile", 2 voll., (1975); "L'inquietudine del divenire. Giovanni Gentile" (1992); "L'estetica di Giovanni Gentile. Esistenza e inesistenza dell'arte" (1994); "Gentile educatore: scuola di stato e autonomie scolastiche" (1996).

  A Negri si devono la cura e la traduzione di molte opere di pensatori classici: Hobbes, Kant, Schiller, d'Holbach, Smith, Hegel, Schelling, Nietzsche, Comte, e la direzione di numerose collane editoriali dedicate alla filosofia fra il XVIII e il XX secolo.

  Le sue ricerche hanno portato alla valorizzazione di alcune correnti "irrazionalistiche" della filosofia moderna, e in particolare alla riscoperta del pensiero di Julius Evola, "Julius Evola e la filosofia" (1988). Negri si è occupato anche di questioni di religione: lo attestano un'altra sua opera, "Con Dio e contro Dio. Novecento teologico" (Marzorati, 1995), e l'interesse per il pensiero di Giuseppe Capograssi e del problematicismo pedagogico cattolico.

  Tra i suoi allievi si annoverano, fra gli altri, i filosofi Massimo Cacciari e Giacomo Marramao.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione - 1. Si può governare democraticamente il popolo italiano? - 2. Leggendo il rapporto Censis 1999 sulla situazione sociale del Paese - 3. L'italiano resta l'"uomo del Guicciardini", individualista nel "villaggio globale" - 4. E, anche con il risorgimentismo fascista o con il fascismo risorgimentale, non c'è popolo, non c'è nazione - 5. L'individualismo italico e il fallimento dell'economia corporativa - 6. L'Italia unita che si disunisce: morte e resurrezione dell'individualismo regionalista - 7. L'Italia deamicisiana del Cuore e l'Italia collodiana del Pinocchio - 8. E, con la "strage delle illusioni" politiche, si scopre anche l'Italia di Leopardi - 9. Riformare o "costituire" di nuovo? - 10. Un'immagine efficace e suggestiva di Costituzione: la veste costituzionale - 11. L'ideologia dello "spirito della resistenza" e la costituzione dell'"unità antifascista" - 12. La costituente, la costituzione e la repubblica del primo compromesso storico - 13. Dal "compromesso storico" togliattiano al "compromesso storico" berlingueriano e alla "tattica del baratto" di fine "prima Repubblica" - 14. Come e perché, nella nostra Repubblica, la partitocrazia ha ucciso la democrazia - 15. I partiti fondano "Tangentopoli" e incappano "Mani pulite" - 16. "Mani pulite" non riesce a "pulire" il nostro Paese. E continua il conflitto tra politica e giustizia - 17. Il Pci accelera la sua muda ideologica ed entra nel Palazzo - 18. Il Pci, ormai Ds (Democratici di Sinistra), compie la sua muda ideologica ed esprime il suo primo Presidente del Consiglio - 19. Il destino italiano del socialismo o il destino del socialismo italiano - 20. La democristiana "moltiplicazione dei pani" partitici. Dal "cattosocialismo" al "cattoliberismo" - 21. La muda ideologica del Msi (Movimento sociale italiano) in An (Alleanza nazionale) e le piroette federal-secessionistiche della Lega Nord - 22. E il cavaliere Silvio Berlusconi "scende in campo" - 23. E se questa è democrazia - 24. La raffica referendaria radicale e il ruolo dei sindacati - 25. Lo Stato degli italiani: gennaio 2000 - 26. Verso le elezioni regionali del 16 aprile: l'Italia si divide nelle Regioni-Stati o negli Stati-Regioni - Conclusione. L'Italia delle Regioni-Stati e la crisi della Sinistra - Poscritto - Indice dei nomi