Perché Stalin creò Israele Stampa E-mail

Leonid Mlečin

Perché Stalin creò Israele

Sandro Teti Editore, pagg.212, Euro 17,00

 

mlechin_stalin.gif  IL LIBRO – Nella nascita dello Stato di Israele il ruolo di Stalin è stato fondamentale. Lo dimostrano i documenti recentemente scoperti negli archivi sovietici, su cui questo testo si basa. Il voto determinante dell’Urss in sede Onu, a favore della nascita di Israele, è Storia. Molto meno noto è che nel 1948 l’Unione Sovietica fornì armi allo Stato ebraico, violando l’embargo sostenuto da Stati Uniti e Gran Bretagna. Ha detto il primo ministro Golda Meir: “Non sappiamo se avremmo potuto resistere senza le loro armi”.

  Importante contributo alla conoscenza della storia dello Stato di Israele attraverso i documenti originali e in parte inediti, desecretati dagli archivi del Politbjuro e del Comitato centrale del Partito comunista, dei servizi segreti e del Ministero degli Esteri dell’Unione Sovietica. Al centro della narrazione è il ruolo decisivo svolto personalmente da Stalin a sostegno della creazione e della difesa di Israele. Il volume offre, infatti, una rivisitazione della politica estera dell’URSS sulla questione mediorientale a partire dal 1917, e intreccia progetto, costituzione e difesa armata dello stato ebraico con i mutamenti della posizione sovietica nei confronti dei diversi protagonisti di quegli eventi. L’autore ripercorre con il puntiglio del ricercatore, anno per anno, a volte giorno per giorno, gli avvenimenti che hanno segnato la storia del Medio Oriente nel ventesimo secolo. Questo testo dalla lettura scorrevole e avvincente, è destinato, oltre che agli specialisti, a tutti coloro che si interessano della questione mediorentale, di cui sono più noti gli ultimi sviluppi che il periodo precedente alla nascita di Israele e ai due decenni successivi.

 

  DAL TESTO – “Tutti coloro a cui ho sottoposto il manoscritto di questo libro, che ringrazio per le loro preziose osservazioni, mi hanno consigliato di pensare a un titolo diverso, obiettando che furono le Nazioni Unite e non Stalin a creare Israele. Sono tuttavia convinto che se non fosse stato per Stalin, probabilmente uno stato ebraico in Palestina non sarebbe mai sorto. La decisione del dittatore sovietico, oltre a determinare il destino dell’attuale Medio Oriente, ha influenzato la storia politica dell’Unione Sovietica e degli Stati Uniti. Questo punto di vista è sostenuto da centinaia di documenti segreti provenienti dagli archivi sovietici e ora raccolti in due importanti pubblicazioni: Le relazioni sovietico-israeliane. 1941-1953, a cura del Ministero degli affari esteri della federazione Russa, e Il conflitto mediorientale. 1947-1956 pubblicato dalla Fondazione internazionale “Democratija”. Ora siamo finalmente in grado di mettere a confronto le note del Ministero degli esteri dell’URSS, i telegrammi cifrati degli ambasciatori, i verbali dei colloqui dei Ministri degli esteri e le registrazioni del Comitato Centrale del PCUS con le memorie di politici e diplomatici, protagonisti di quei drammatici avvenimenti.P ossiamo così finalmente rispondere al quesito più importante: “Perché a Stalin serviva Israele?”, “quali piani aveva in serbo per il Medio Oriente? Perché, in seguito, la politica sovietica in Medio Oriente mutò in modo così radicale e repentino? Quali conseguenze ebbe questo cambio di rotta per l’URSS? Questo libro non è dedicato a Israele ma alla politica sovietica in Medio Oriente”.

  «Stalin (…) voleva una replica dell’esperimento spagnolo (…). Se alla fine degli anni Trenta avessero vinto i repubblicani, la Spagna sarebbe diventata una repubblica sovietica. Stalin dunque permise l’esodo degli ebrei dai paesi dell’Europa orientale verso Israele, e li rifornì di armi perché sperava che quegli esuli, provenienti da paesi diversi e che parlavano lingue diverse, si sarebbero uniti in nuove brigate internazionali e avrebbero ascoltato la voce di Mosca. Ma gli ebrei che erano giunti in Israele si sentivano diversi dai russi, tedeschi e francesi che erano andati a combattere in Spagna negli anni Trenta. Gli uomini delle brigate internazionali erano ospiti in terra spagnola, mentre in Palestina gli ebrei sentivano di essere tornati a casa loro (…). In altre parole lo Stato costituitosi in Palestina era molto diverso da quello che Stalin aveva vagheggiato. Era davvero indipendente: voleva acquistare armi sovietiche, ma non chiese l’invio di divisioni da stanziare sul proprio territorio».

 

  L’AUTORE – Leonid Mlečin. Giornalista, scrittore e storico russo, già vicedirettore del quotidiano “Izvestija”. Ideatore e conduttore di importanti trasmissioni televisive di analisi politica e storica. È autore di molte pubblicazioni di successo, tradotte nelle principali lingue mondiali.

 

  INDICE DELL’OPERA - Nota dell'autore - Prefazione, di Luciano Canfora - Introduzione, di Enrico Mentana - I. Mosca e i sionisti: storia di un'amicizia - Majskij e Weizmann - La dichiarazione Balfour - L'opinione di Dzeržinskij - Philby senior, Philby junior e i wahabiti - Il movimento sionista, Roosevelt e Truman - Primi contatti con la diplomazia sovietica - Umanskij, Litvnivov e Gromyko - Stati uniti e Inghilterra: tra i due litiganti - L'Urss soccorre i sionisti - Il famoso discorso di Gromyko - Armi per gli ebrei - Note - II. Luna di miele e divorzio - Il ponte aereo Cecoslovacchia-Palestina - L'esercito egiziano attacca Israele - "Viva l'amicizia sovietico-israeliana" - Il compagno Stalin incarica Erenburg - La chiusura del Comitato antifascista - La storia di Molotov e sua moglie - Vyšinskij ministro - Persona non grata - Esplosione a Tel Aviv - Note - Indice dei nomi e degli acronimi - Bibliografia - Ringraziamenti e Avvertenza