"Versato per molti". Studio per una fedele traduzione del "pro multis" nelle parole della Consacrazione Stampa E-mail

Manfred Hauke

"Versato per molti". Studio per una fedele traduzione del pro multis nelle parole della consacrazione

Cantagalli, pagg.108, Euro 13,80

 

hauke_versato.jpg  Nel 2006, la Congregazione per i Sacramenti pubblicò una circolare sulla traduzione corretta delle parole latine ''pro multis'' nelle preghiere eucaristiche. Questa direttiva, a nome del Sommo Pontefice, provocò un vivace dibattito. Si riconobbe, in generale, la corretteza linguistica dell'ammonimento, ma varie voci mettevano in dubbio il messaggio teologico e la portata pastorale del richiamo. Questo pregevole volumetto di don Manfred Hauke raccoglie i frutti della discussione contemporanea. L'opera presenta il fondamento biblico del tema, segue l'interpretazione delle parole sacre durante la storia, riporta gli appositi documenti del Magistero, e dona una lettura sistematica della corretta traduzione.

   "Siccome - spiega, nella Prefazione, Mons. Malcom Ranjith, Arcivescovo Segretario della Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti - oggi è molto presente un ottimismo esagerato nella salvezza, che fa giungere la Paradiso tutti quanti senza richiedere il dono della fede e lo sforzo della conversione, un richiamo alla serietà della vocazione cristiana sembra più che opportuno. La decisione del Santo Padre si inserisce in una linea coerente che ribadisce il coraggio per la verità in tutti gli ambiti della vita, inclusa la sacra Liturgia".

  Hauke scrive che la formula "per tutti" "è un'interpretazione delle parole della Consacrazione, mentre le parole "per molti" corrispondono al testo biblico. Gesù è morto "per tutti", in quanto la salvezza è offerta a tutti gli uomini. L'effettiva accettazione della salvezza dipende però dalla libera volontà del ricevente, che può anche rifiutare l'offerta divina. Questa possibilità è lasciata aperta nella formula "per molti"".

  La formula "per tutti" trae origine da "un articolo di dizionario dell'esegeta protestante Joachim Jeremias (1900-1979). Secondo questo biblista, la formulazione di Gesù sarebbe influenzata dall'uso linguistico aramaico, che non conosce una propria parola per "tutti". "Molti" è da intendere in modo inclusivo, cioè come "tutti". Quest'interpretazione è ancora presupposta nella risposta ufficiale della Congregazione per la Disciplina dei Sacramenti ad una domanda posta del gennaio 1970".

  Nell'antica Chiesa greca, Origene si espresse chiaramente a favore dell'interpretazione "per molti" nell'Ultima Cena. "Accanto all'interpretazione origeniana - aggiunge l'Autore -, che riferisce il "per molti" ai credenti con cui viene conclusa l'alleanza, esiste la linea di Apollinare e Crisostomo, secondo cui il pro multis intende l'offerta universale della salvezza, indubbiamente non accettata da tutti gli uomini".

  Nel periodo post-tridentino, invece, gli esegeti cattolici "non si sentivano legati ad una precisa interpretazione del "per molti". Vengono rappresentate entrambe le correnti interpretative, anche se un accento nel complesso più forte è certamente sull'interpretazione che risale a Girolamo (e Origene). Gli stessi rappresentanti dell'interpretazione derivante da Apollinare (e Crisostomo) non hanno, però, mai osato tradurre il "per molti" del Nuovo Testamento con "per tutti". Anche i sostenitori del rinnovamento liturgico hanno tradotto prima del Concilio Vaticano II nei messalini popolari la frase pro multis con "per molti"".

  Secondo don Hauke, "la fedeltà alla Sacra Scrittura è anche ecumenicamente significativa": "l'anglicano Book of Common Prayer traduce le parole del Signore correttamente con "per molti". Ancor di più ciò vale per i cristiani delle Chiese orientali antiche e ortodosse, che si sanno obbligati alla Sacra Scrittura e alla Tradizione dei Padri. «La decisione di Roma, di ritornare alla traduzione della Parola sul Calice con "per molti", per motivi ecumenici, si può solo accogliere»".

  In Appendice, è pubblicata la Lettera Congregazione per il Culto Divino e la Disciplina dei Sacramenti del 17 ottobre 2006 sulla traduzione fedele della formula pro multis".