Lo Stato e il cittadino. Quali diritti? Quali valori? Stampa E-mail

Antonio Baldassarre

Lo Stato e il cittadino. Quali diritti? Quali valori?

Spirali, pagg.163, Euro 20,00

 

baldassarre_stato.jpg  IL LIBRO - Per due giorni, il 29 e 30 ottobre 1999, Antonio Baldassarre è intervenuto in un laboratorio editoriale, alla Villa San Carlo Borromeo, Senago, sede dell'Università internazionale del secondo rinascimento. Il tema: la libertà, i valori, i diritti, fondamentali. Ne è sorto questo libro forte, semplice, chiaro, edito da Spirali in una collana che accoglie le testimonianze della realtà intellettuale e professionale, nella forma del laboratorio editoriale dedicato alle principali questioni contemporanee.

 

  DAL TESTO - "Non tutti i principi normativi, i principi giuridici, sono valori supremi. "In coloro che non accettano questa visione della costituzione, la parola stessa "valori" desta un certo fastidio, tanto che i sostenitori di una posizione giuspositivistica, formalistica, dicono: "Perché parlare di valori? Diciamo principi". Non c'è dubbio che i valori sono principi, ma sono anche qualcosa di più; non si può dire: valori uguale principi. I valori sono principi, ma non tutti i principi sono valori. Nell'accezione del termine valori, c'è qualcosa che non troviamo in quei principi che non sono valori. E la differenza sta proprio nella formulazione di "valore fondante". Soltanto i valori fondanti danno senso alla democrazia, legittimano l'ordinamento democratico, l'azione giuridica dello stato, ossia l'autorità stessa dello stato. "Chi sostiene le tesi giuspositivistiche ha una idiosincrasia per il concetto di valore fondante. Perché? Perché le norme, sia che si trovino in un regolamento, come pure potrebbe darsi, sia che si trovino in una legge o nella costituzione, sono sempre norme di principio. Tutto ciò che non è direttamente traducibile in regola di condotta è norma di principio. I principi sono una specie di metanorme, nel senso che, se la norma è "regola di condotta", il principio è "una norma sulla regola di condotta". Tutto ciò che non indica un comportamento (come diritto o come dovere, come pretesa o come obbligo) è, secondo quella posizione che io critico, principio. E le norme sono tutte uguali, perché il parametro, il punto di riferimento, è la condotta degli uomini. "Invece, c'è qualcosa di più. L'ordinamento non è strutturato così semplicemente in regole di condotta e in regole di principio: è una visione molto ingenua del sistema giuridico. "Il sistema giuridico ha vari gradi, varie gerarchie, e, all'interno dei principi, c'è una gerarchia più alta che è data da quei principi che costituiscono il fondamento e danno il senso della democrazia. Questi principi sono, appunto, i valori costituzionali. Essi sono distinti dalle norme‑principio che non sono valori, per il semplice fatto che queste non costituiscono il senso di una democrazia."

 

  L'AUTORE - Presidente emerito della Corte costituzionale, Antonio Baldassarre è nato a Foligno, nel 1940. Laureato in Giurisprudenza all'Università di Roma, ha intrapreso la carriera universitaria sotto la guida di due maestri del diritto costituzionale, Vezio Crisafulli e Aldo Sandulli. Ha perfezionato la sua preparazione negli Stati Uniti, all'Università di Yale, diventando allievo di uno dei maggiori costituzionalisti americani, Thomas I. Emerson, nonché di uno dei più insigni politologi dei nostri tempi, Robert Dahl. Professore a 29 anni, si è dedicato a tempo pieno all'attività di ricerca e di insegnamento. Saggista ed esperto di Costituzione italiana e americana, è autore di oltre 180 saggi intorno ai temi di diritto costituzionale e di scienza politica sul sistema italiano. Nominato giudice costituzionale nel 1986, nel 1995 è stato presidente della Corte costituzionale. Nel febbraio 2002, è stato nominato presidente della Rai. Tra i suoi libri, oltre a quelli pubblicati da Spirali, i più recenti e divulgativi: Diritti della persona e valori costituzionali, (1997); Una costituzione da rifare; Il progetto della bicamerale sotto la lente di un costituzionalista (1998); Globalizzazione contro democrazia (2002). Con Carlo Mezzanotte, ha scritto un libro sui presidenti della Repubblica, Gli uomini del Quirinale.