I dittatori, le guerre e il piccolo re. Diario 1925-1945 Stampa E-mail

Enrico Caviglia

I dittatori, le guerre e il piccolo re. Diario 1925-1945

Mursia, pagg.623, Euro 22,00

 

cervone_i_dittatori.jpg  IL LIBRO – Una testimonianza lunga oltre vent’anni, che attraversa uno dei periodi storici più drammatici del nostro Paese. Enrico Caviglia è un osservatore lucido, attento e un narratore arguto, spesso spassoso, con un gusto che oggi si direbbe del «gossip». Sono resoconti autorevoli che ricostruiscono una grande pagina di Storia, popolata da personaggi ed eventi che segneranno un’epoca: Mussolini e Hitler, gli attacchi a Badoglio, i giudizi su Vittorio Emanuele III e Casa Savoia. E poi le leggi razziali, l’entrata in guerra e i suoi tentativi per convincere Mussolini a restare neutrale. Infine la caduta del fascismo e la sua mancata nomina alla guida del governo. Il re gli preferì Badoglio ma dopo la fuga del sovrano e del Primo ministro, solo Caviglia restò a Roma per cercare di arginare il caos.

 

  DAL TESTO – “Mi torna spesso in mente il principio, che a me pare crepuscolare, delle nazionalità e quello nascente della razza, ovvero dell’europeismo sotto il dominio germanico o slavo. Gli inglesi difendono il principio della nazionalità e vorrebbero ricostituire tutte le piccole nazioni europee. L’Europa, divisa, è debole e l’Inghilterra può facilmente mantenervi la sua egemonia.

  “La Germania sostiene il principio dell’europeismo sotto l’egemonia germanica, ossia il principio della razza germanica che mantiene unita l’Europa, un’Europa unita con cemento germanico. L’Europa, tra una o due generazioni, potrebbe con tale indirizzo godere un lungo periodo di pace e forse anche di prosperità. Il principio delle nazionalità volge al tramonto. L’Italia ne ha goduto poco. Il principio della razza, non in senso biologico, ma in senso politico vi si sostituisce. La razza latina, se disunita, subirà facilmente l’egemonia tedesca, dato che in questa guerra vinca la Germania. Se vincerà l’Inghilterra può darsi che la razza latina si costituisca in blocco contro l’egemonia panslavista, che puntando sul bolscevismo, tende a dominare l’Europa”.

 

  L’AUTORE – Enrico Caviglia (1862-1945), dopo aver frequentato l’Accademia di Torino, a ventidue anni è ufficiale del Regio Esercito. Partecipa alle campagne in Africa a fine Ottocento. Dal 1904 al 1911 è in Estremo Oriente. Nel 1911 fa parte del corpo di spedizione per la conquista della Libia. Nel 1916 è promosso generale di divisione, nel 1917 di corpo d’armata, nel 1918 è al comando dell’8ª armata che condurrà in trionfo a Vittorio Veneto. Ministro della Guerra, senatore del Regno, Collare dell’Annunziata, quindi «cugino» del Re, diventa maresciallo d’Italia.

 

  IL CURATORE - Pier Paolo Cervone, nato a Finale Ligure (Savona), si è laureato in Scienze Politiche all’Università di Genova. Giornalista professionista, è caposervizio a «La Stampa» di Torino. Con Mursia ha già pubblicato Enrico Caviglia l’anti Badoglio (1992) e Vittorio Veneto. L’ultima battaglia (1994).

 

  INDICE DELL’OPERA – Prefazione, di Pier Paolo Cervone – Nota dell’Editore – Parte Prima. 1925-1934 – Parte Seconda. 1935-1939 – Parte Terza. 1940-1942 – Parte Quarta. 1943 – Parte Quinta. 1944-1945 – Indice dei nomi