La letteratura italiana e il premio Nobel. Storia critica e documenti Stampa E-mail

Enrico Tiozzo

La letteratura italiana e il premio Nobel. Storia critica e documenti

Olschki, pagg.VIII-358, Euro 34,00

 

tiozzo_letteratura.gif  IL LIBRO - Oggetto da oltre un secolo di vivo e costante interesse da parte degli studiosi di letteratura di tutto il mondo, il premio Nobel rimane però paradossalmente un terreno ancora inesplorato. A rendere infatti difficile ogni serio tentativo di ricerca sono le disposizioni sulla segretezza fissate negli statuti della Fondazione Nobel e le difficoltà oggettive di accedere ai documenti nell’archivio privato dell’Accademia di Svezia.

  Questa storia critica presenta per la prima volta tutta la documentazione dell’Accademia di Svezia relativa alle candidature italiane al premio dal 1901 al 1957, e fa luce, grazie ai documenti inediti, sui veri motivi che condussero al Nobel Carducci, la Deledda e Pirandello e su quelli che invece impedirono il successo di Fogazzaro, Bracco, Negri, Serao, Croce, Papini, Bacchelli, Moravia, Silone, e di tanti altri scrittori italiani di cui ancora si ignora che siano stati proposti per il Nobel. L’opera presenta inoltre per la prima volta l’elenco completo degli scrittori di tutto il mondo candidati al premio fino al 1957 e dei loro proponenti, in un’analisi che comprende anche i premi a Quasimodo, Montale e Fo.

 

  DAL TESTO - "La storia del premio è [...] non solo, come bene ha scritto Espmark, la storia delle diverse interpretazioni di un oscuro testamento ma è, anche e forse essenzialmente, la storia di come diverse costellazioni di accademici svedesi e diversi metri di giudizio legati alla società ed alla cultura svedesi, nel tempo, hanno valutato il concetto di letteratura premiabile. Se al giudizio insindacabile dell'Accademia autoctona si aggiunge poi il fatto che le perizie e gli studi sulle opere degli scrittori candidati al Nobel (almeno per quanto riguarda i primi cinquantasette anni del premio ed i candidati di cui ci siamo occupati più da vicino) sono sempre e solo stati affidati ad esperti svedesi (anche in campi letterarî in cui la loro competenza era documentabilmente molto limitata) si deve trarre la conclusione che il Nobel è il più locale dei premi. Sorprende dunque la conclusione del ragionamento di Brandell, il quale - dopo tante acute osservazioni sulla mancanza d'internazionalismo - chiude il suo intervento con una sorprendente serie di lodi all'Accademia che, fra tanti dubbi, avrebbe, a suo giudizio, scelto la migliore via possibile (quella del compromesso) tra le molte a disposizione, salvaguardando soprattutto la possibilità di reclamizzare la sua immagine nel mondo".

 

  L'AUTORE - Enrico Tiozzo (Roma, 1945) si è laureato in filosofia alla Sapienza e dal 1970 è docente di letteratura italiana all’Università di Göteborg, in Svezia. Oltre a numerosi saggi sulla lirica svedese contemporanea (Espmark, Forssell, Frostenson) e a lavori sulle autobiografie italiane del Settecento e sui rapporti tra fascismo e letteratura, è autore di uno studio critico sulla letteratura italiana di consumo del primo Novecento (Il romanzo blu. Temi, tempi e maestri della narrativa sentimentale italiana del primo Novecento, Roma, Aracne, 2004-2006, 5 voll.) che riattualizza la produzione di scrittori dimenticati come da Verona e Zuccoli. La ricerca sul Nobel e la letteratura italiana è stata preceduta da una serie di articoli apparsi su «Belfagor» tra il 2003 eil 2008.

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo primo. Alfred Nobel, l'uomo e il testamento - Capitolo secondo. Il Nobel per la letteratura e l'Accademia di Svezia - Capitolo terzo. I conservatori e il premio a Carducci - Capitolo quarto. Dal premio a Carducci alle candidature della Deledda - Capitolo quinto. La commissione degli anni Venti - Capitolo sesto. Gli anni Trenta - Capitolo settimo. Gli anni Quaranta - Capitolo ottavo. La seconda parte del Novecento - Bibliografia - Indice dei nomi