Scritti di storia e politica internazionale Stampa E-mail

Emilio Betti

Scritti di storia e politica internazionale

Le Lettere, pagg.LXI- 482, Euro 40,00

 

betti_scritti.jpg  IL LIBRO - Gli scritti raccolti in questo libro rappresentano una parte poco nota ma molto significativa dell’imponente bibliografia di Emilio Betti. Il dato unificante di quelli che Betti stesso definì «Scritti di storia e politica internazionale» è l’analisi della politica estera negli anni Venti del secolo scorso. La linea metodologica è nella connessione tra storia e politica internazionale: l’autore svolge, tra l’altro, una critica serrata della Società delle Nazioni, e mette in discussione il modello di democrazia anglosassone, il suo apparente disinteresse, la sua pretesa infallibilità politica. Tali interventi rappresentano un campo d’interesse cui Betti si dedicò con grande passione, svolgendo un percorso originale che si interseca per molti aspetti agli altri.

  Questo volume vuole essere anche un contributo a una migliore conoscenza della biografia di Emilio Betti, in particolare attraverso lo studio di documenti di archivio che illustrano la drammatica vicenda del giudizio di epurazione cui il grande giurista fu sottoposto, e i suoi tormentati rapporti con Piero Calamandrei, nel quadro di un dibattito, breve ma intenso, sul rapporto tra politica, storia e insegnamento.

 

  DAL TESTO - "È ancora abbastanza diffusa una concezione banale e negativa della libertà, intesa come libertà da un giogo, o come libertà di fare tutto quel che piace al singolo, bene e male indifferentemente. Concezione individualistica, che non ha sul terreno politico maggior diritto di cittadinanza di quello che abbia sul terreno morale, e la cui diffusione fra noi può far piacere unicamente ai nostri nemici. Essa significa, infatti, - è bene precisare per chi non se ne rendesse conto - disgregazione, disintegrazione del corpo sociale, anarchia, atomismo sociale, negazione dell'ordine all'interno, cessazione di ogni resistenza ad attacchi esterni. È libertà degna di schiavi desiderosi e contento solo di scuotere un giogo: non degna certamente di uomini liberi, e tanto meno di una nazione in guerra".

 

  L'AUTORE - Emilio Betti (Camerino, 20 agosto 1890 – Camorciano di Camerino, 11 agosto 1968) è stato un giurista italiano, uno dei più valenti del XX secolo.

  Fratello del poeta e drammaturgo Ugo (di lui più giovane di due anni), si laureò a 21 anni in giurisprudenza presso l'Universita' di Parma, a 23 anni in lettere classiche presso l'Universita' di Bologna (con una tesi sulla Crisi della repubblica e la genesi del principato in Roma), insegno' per un anno Lettere al Liceo classico di Camerino e nel 1915 vinse il concorso per la Libera docenza presso l'Università di Parma. Trascorse lunghi periodi di studio all'estero avendo vinto varie borse di studio nelle piu' prestigiose universita' europee (Marburgo, Friburgo e altre). Nel 1917 divenne professore ordinario all'Università di Camerino. Nel 1923 - 1924 insegnò all'Università di Messina, ed ebbe tra i suoi allievi Giorgio La Pira e Tullio Segrè. Nel corso della sua attività accademica ha insegnato tutti i rami del diritto, in particolare il diritto romano, civile, commerciale e processuale.

  Per il suo sostegno intellettuale al Fascismo fin dal 1919, alla Liberazione fu messo agli arresti nel 1944 a Camerino e imprigionato per circa un mese per decisione del CLN. Nell'agosto del 1945 venne sospeso dall'insegnamento e sottoposto a giudizio di epurazione. Il procedimento lo prosciolse da ogni imputazione.

  Le sue scelte politiche comunque non hanno compromesso il pregio e l'importanza delle sue opere. Le sue opere principali sono: Teoria generale del negozio giuridico, Teoria generale delle obbligazioni, Teoria generale dell'interpretazione. Ha fatto parte delle commissioni ministeriali che hanno redatto il codice civile del 1942. Fonte Wikipedia

 

  INDICE DELL'OPERA - Emilio Betti e "la posizione mentale di buon europeo", di Lucia Fannizza - Premessa - Il fascismo nella dottrina europea dello Stato - Der Völkerbund im Zeichen der britischen Gleichgewichtspolitik - La politica delle due misure - Conflitto d'interessi nel Mediterraneo - Per la nostra propaganda culturale all'estero - La frode alla legge internazionale del governo Roosevelt - Realtà e finzioni della morale anglosassone - Aufbau der faschistischen Staatsverfassung - Per le relazioni culturali italo-tedesche - Libertà nell'ordine - L'equivoco anglosassone della "libertà" - La dottrina di Monroe e l'Europa - La scala all'invasione - Il "bill of attainder" nota critica sulla retroattività - Lettera aperta a Benedetto Croce - Fattori determinanti della decadenza della civiltà antica - Guerra e delitto (Il mondo è assetato di giustizia) - Di alcune trasformazioni tecniche o economiche e delle loro ripercussioni sociali nell'età moderna - A proposito della evoluzione del liberalismo vista da un liberale - Recenti reazioni liberali contro il pensiero di Hegel (per una critica della critica) - Problemi proposti dallo sviluppo del capitalismo e della tecnica di guerra - Limiti morali e giuridici della violenza bellica - La dichiarazione 10 dicembre 1948 dei "diritti dell'uomo" - Il ricatto di guerra e l'abuso della violenza nei rapporti internazionali - Possibilità e limiti di un diritto di convivenza europeo - La dichiarazione 10 dicembre 1948 dei "diritti dell'uomo" e il suo significato odierno nella politica internazionale - Lettera aperta alla Società armatrice Italia - Ricordando la diffusione all'estero del nostro pensiero scientifico - Indice degli autori, di Sergio Alessandri