L'abuso pubblico della storia Stampa E-mail

Aldo Giannuli

L'abuso pubblico della storia

Guanda, pagg.368, Euro 18,50

 

giannuli_abuso.jpeg  IL LIBRO - Da circa vent’anni è in corso assistiamo a un prepotente ritorno sulla scena politica del «Principe» che avoca a sé il potere di stabilire quel che la storia deve dire. Questo ritorno si giova di fenomeni quali l’eclissi del sociale, la corrosione della democrazia, l’avanzare dell’antipolitica populista, la fine dello Stato sociale, il vento culturale del neoliberismo che hanno puntuali ricadute sul piano culturale e, più specificamente, storiografico. Su questo scontro, e sulle più ampie questioni correlate, indaga Aldo Giannuli analizzando il revisionismo storico nelle sue varie manifestazioni, a cominciare dal tema dell’Olocausto e dal correlato fenomeno di «tribunalizzazione della storia», e dedicando particolare attenzione all’«anomalo caso italiano».

  Partendo dall’affermazione che la storia è il suo uso pubblico, e coincide perfettamente con esso, il libro si sofferma in particolare sull’«abuso» della storia recente nei mass media, con un occhio attento alla spettacolarizzazione. Se non mancano infatti opere di buona qualità, prevalgono nettamente quelle che, in nome dell’«uso pubblico della storia», praticano un sostanziale abuso a fini di polemica contingente. Il problema storiografico che ci si presenta oggi è proprio quello di intuire la portata della svolta storica che abbiamo appena attraversato, da dove è sorta e dove ci sta portando.

 

  DAL TESTO - "... quello che sta accadendo è molto di più della polemica revisionismo-antirevisionismo, della polemica con i pochi e screditati negazionisti del genocidio nazista o della citazione sbagliata fatta da un politico tanghero in cerca di momentanea pubblicità. Stiamo mettendo mano a uno dei fondamenti della nostra democrazia. È questo il vero e più preoccupante 'abuso della storia'."

 

  L'AUTORE - Aldo Giannuli (1952) è ricercatore di Storia contemporanea presso l’Università degli Studi di Milano. È stato consulente delle Procure di Bari, Milano (strage di piazza Fontana), Pavia, Brescia (strage di piazza della Loggia), Roma e Palermo. Dal 1994 al 2001 ha collaborato con la Commissione Stragi ed è salito alla ribalta delle cronache giornalistiche quando, nel novembre 1996, ha scoperto una grande quantità di documenti non catalogati dell’Ufficio Affari Riservati del ministero dell’Interno, nascosti nell’ormai rinomato «archivio della via Appia». Il suo ultimo libro è Bombe a inchiostro (Rizzoli, 2008).

 

  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Primo capitolo. Un mondo che cambia - Secondo capitolo. Il vento culturale del neoliberismo - Terzo capitolo. La tribunalizzazione della storia - Quarto capitolo. Scritture politiche della storia: l'Impero - Quinto capitolo. Scritture politiche della storia: reazioni all'Impero, fra vecchie e nuove potenze - Sesto capitolo. Scritture politiche della storia: le pacificazioni interne - Settimo capitolo. L'anomalia italiana - Conclusioni - Avvertenze