La fine. Gli ultimi giorni di Benito Mussolini nei documenti dei servizi segreti americani (1945-1946) Stampa E-mail

Giorgio Cavalleri - Franco Giannantoni - Mario J. Cereghino

La fine. Gli ultimi giorni di Benito Mussolini nei documenti dei servizi segreti americani (1945-1946)

Garzanti Libri, pagg.273, Euro 16,60

 

cavalleri-la_fine.jpg  IL LIBRO - 28 aprile 1945: Benito Mussolini e Claretta Petacci vengono fucilati a Giulino di Mezzegra. Il giorno dopo, i loro corpi - con quelli degli altri gerarchi fascisti uccisi a Dongo - sono esposti a Milano, in piazzale Loreto. La morte di Mussolini chiude tragicamente il ventennio fascista e segna al tempo stesso la fine di una gigantesca caccia all'uomo. Sono in molti a voler catturare il Duce, primi tra tutti gli americani, che vorrebbero sottoporlo a un regolare processo. Bruciati dall'azione dei partigiani comunisti, più veloci di loro a mettere le mani sulla colonna in fuga, i servizi segreti statunitensi vogliono capire subito come e perché il loro piano è fallito e incaricano uno dei loro più abili agenti, Valerian Lada-Mocarski, di ricostruire la disperata fuga e la fine di Mussolini. Pochi giorni di indagine sul campo e di colloqui con i testimoni e, dopo una prima relazione più approssimativa, il 30 maggio 1945 l'agente numero 441 dell'OSS è in grado di inviare al suo capo, Allen Dulles, un rapporto definitivo. Ora questo materiale è tornato finalmente alla luce. È un documento in presa diretta, scritto a caldo, che racconta con precisione e uno stile essenziale ma vivido l'episodio più drammatico e significativo della recente storia italiana. Soprattutto, il rapporto di Lada-Mocarski fa piazza pulita, una volta per tutte, delle fantasiose ipotesi sulla fine di Mussolini, a cominciare dalle reticenti ricostruzioni del Partito comunista italiano.

 

  DAL TESTO - "Claretta Petacci, che aveva assistito attonita alla fucilazione, aveva alzato le braccia in un gesto di estrema difesa personale, quasi avesse tentato di allontare da sé le armi partigiane, ma era stata raggiunta a sua volta da diversi colpi.

  "L'agente OSS 441 non spiega da chi fosse stata colpita, forse per una sorta di riprovazione nei confronti di un atto che avrebbe potuto essere evitato, o forse per la sua irrilevanza rispetto al quadro complessivo degli avvenimenti. I corpi dei due amanti, cadendo a terra, si erano sfiorati. Ma non era finita.

  "C'è un altro elemento, uno squarcio inedito e raccapricciante. Mussolini non era morto subito. Aveva mostrato un estremo lampo di vita. Un occhio aveva continuato a ruotare verso l'alto. Occorreva far cessare l'agonia. I due colpi di grazia erano stati esplosi da «un ufficiale dell'unità partigiana locale» sopraggiunto dalla parte inferiore della strada per «capire cosa fossero i colpi di arma da fuoco che aveva udito da sotto»".

 

  GLI AUTORI - Giorgio Cavalleri (Como, 1940), giornalista e scrittore, è autore di oltre 40 libri tra i quali il bestseller Ombre sul lago. Dal carteggio Churchill-Mussolini all’oro del PCI (cinque edizioni dal 1995 al 2007) e Il custode del carteggio (1997).

  Franco Giannantoni (Varese, 1938) ricercatore storico, è autore di decine di opere sulla Resistenza italiana e sul nazifascimo, tra cui La Resistenza più lunga (sulla guerra partigiana in Valtellina, con Massimo Fini, 1985), Gianna e Neri: vita e morte di due partigiani comunisti (1992), Giovanni Pesce “Visone”, un comunista che ha fatto l’Italia (con Ibio Paolucci, 2005).

  Mario J. Cereghino (Buenos Aires, 1959) lavora come ricercatore indipendente negli archivi europei e statunitensi. Collabora con i quotidiani «la Repubblica» e «Il Piccolo» e con il settimanale «CartaCapital» (San Paolo del Brasile).

 

  INDICE DELL'OPERA - Gli ultimi giorni del duce, di Giorgio Cavalleri e Franco Giannantoni con la collaborazione di Mario J. Cereghino - Misteri durati decenni, una verità ricostruita in poche ore - Reticenze e fantasie: le versioni del PCI, la doppia fucilazione, la «pista inglese» - Un nobile russo al servizio dell'intelligence degli Stati Uniti - La collaborazione fra l'OSS e la resistenza «garibaldina» - «Catturatelo vivo»: la caccia al duce fuggiasco - Milano: prima taoppa di una fuga dissennata - Il fallimento della resa all'Arcivescovado e il «tradimento» dei tedeschi - Due opzioni: il Ridotto valtellinese o il passaggio in Svizzera - Da Como a Menaggio: l'odissea del duce sulle strade del Lario - Una notizia sorprendente - Mussolini sul camion dei tedeschi - Bonzanigo-Giulino di Mezzegra, un breve viaggio senza ritorno - Nei cablogrammi la parola d'ordine: dateci vivo Mussolini - Jones, Daddario, Bolty: il fallimento delle missioni - Il tentativo Cadorna-Sardagna - L'insuccesso della Regia Marina con Giovanni Dessy - La sentenza: «Far uccidere subito Mussolini» - Il «colonnello Valerio» a Dongo - Il mistero del coltello - Verso il luogo dell'esecuzione - I tre giustizieri: Walter Audisio, Michele Moretti, Luigi Canali - Chi ha sparato a Mussolini? - Il ruolo decisivo del «capitano Neri» - Il PCI e la disavventura del «colonnello Valerio» - I quindici gerarchi al muretto di Dongo - Il lugubre corteo verso Piazzale Loreto - Il tesoro disperso della colonna e il conteggio degli americani - La villa Rossa della «banda Lince» - la borsa con i documenti - La versione del PCI sulle esecuzioni - La Disneyland del Maryland, di Mario J. Cereghino - Valerian Lada-Mocarski, I memorandum segreti - Appendice 1. Documenti - Appendice 2. Glossari