Eresia dell'informe Stampa E-mail

Martin Mosebach

Eresia dell'informe. La liturgia romana e il suo nemico

Edizioni Cantagalli , pagg.256, Euro 17,90

 

mosebach_eresia.jpg  IL LIBRO - Dopo il Concilio Vaticano II, si è sviluppata una corrente di pensiero dentro e fuori la Chiesa che ha segnato una delle fratture più rivoluzionarie del secolo scorso.

  Sull’onda dell’irenismo post-conciliare, venne sancito l’abbandono della antica liturgia, (strutturata da san Gregorio Magno e poi nei secoli sviluppatasi e codificata dal Concilio di Trento) e venne creato un nuovo rito; si passò cioè da una “liturgia maturata nel tempo a una liturgia costruita” come ebbe a dire il cardinal Ratzinger. Ciò che ne è seguito, viene paragonato da Mosebach alla guerra iconoclasta di Bisanzio. Ma le conseguenze sono ben maggior della “revisione” del rito: si celebra ciò che si crede. La rottura riguardò il modo stesso di pensarsi della Chiesa e nella Chiesa, la fede e l’etica.

  Il grande scrittore tedesco offre così nella sua riflessione, con pagine di splendida liricità e di amare considerazioni, lo spunto a rileggere il processo postconciliare, al di là degli arroccamenti delle varie posizioni. Fino ad oggi infatti, mentre si tollerano i più creativi abusi liturgici, difficilmente si coglie quanto della liturgia – che ha segnato per più di un millennio la vita della Chiesa cattolica – possa invece essere recuperato, per tornare a una teologia della Messa che sia insieme sacrificale e comunionale. Quest’opera può diventare l’occasione per un ripensamento del cammino compiuto negli ultimi decenni, sottolineando le evoluzioni positive, senza dimenticare inopportune censure che sono avvenute.

 

  DAL TESTO - "Già nella primissima cristianità Il Padre della Chiesa orientale Basilio il Grande insegnava che la liturgia è Rivelazione esattamente come la Sacra Scrittura e che per tale ragione non deve mai essere intaccata. E così si è mantenuto fino al pontificato di Paolo VI. Ovviamente questo atteggiamento non preservava la liturgia da mutamenti che però avvenivano organicamente, in modo inconsapevole, non intenzionalmente, nascevano dalla prassi del culto, così come muta un paesaggio nei millenni, trasformato dall'azione del vento e dell'acqua. Nell'antichità l'interruzione di una tradizione da parte del sovrano era definita come un atto di tirannia. In questo senso potremmo dire che anche il modernizzatore e progressista Paolo VI sia stato un tiranno della Chiesa. Se un giorno, da un punto di vista antropologico, gli si potrà riconoscere una ragione per questo suo atto di violenza, non mi riguarda affatto. Io ignoro un attacco come questo alla liturgia divina. Gli uomini dell'età della pietra hanno un rapporto sottosviluppato con il tempo. Del futuro essi non si possono rappresentare nulla, del passato essi suppongono che esso sia stato simile al presente".

  "[...] quando vedo le persone rimanere in piedi davanti all'ostia elevata, quando entrano in chiesa senza genuflessione, quando ricevono la comunione nella mano distesa - questa mi sembra una degradazione dimostrativa, simbolica. Il ricevere la comunione nella mano, tra l'altro, non è inammissibile per il fatto che, per ricevere l'ostia, le mani sarebbero in qualche modo meno degne della lingua o perché esse potrebbero forse essere sporche; la ragione è che non sussiste nessuna possibilità di lavare, dopo la comunione, le mani di ogni laico, per raccogliere eventuali frammenti dell'ostia".

 

  L'AUTORE - Martin Mosebach, nato nel 1951, vive a Francoforte sul Meno. È uno tra i maggiori scrittori di lingua germanica contemporanei. Ha ricevuto - tra gli altri – il Premio Georg Buchner, il più prestigioso riconoscimento tedesco. Collabora con la Frankfurter Allgemeine Zeitung. I suoi libri più recenti: Die Türkin (1999), Eine lange Nacht (2000) e Nebelfürst (2001). Nel 2005 è stato pubblicato Das Beben e il volume di saggi Schöne Literatur.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Leonardo Allodi - Eterna età della pietra - Liturgia. La religione vissuta - Il Cristianesimo ha bisogno di una liturgia? - "Sradicare le immagini dal cuore" - L'avanguardia della tradizione - La liturgia è arte - Inginocchiarsi, stare in piedi e andare - La tenda del Tempio - La cattedrale in un guscio di noce - "Questo è il mio corpo" - Statio - La processione attraverso la porta scorrevole - Poscritto: De liturgia recuperanda - Fonti