Le Olimpiadi dei nazisti Stampa E-mail

David Clay Large

Le Olimpiadi dei nazisti

Corbaccio, pagg.504, Euro 26,00

 

large_olimpiadi.jpg  IL LIBRO - Dopo la conquista del potere nel 1933, Hitler non tardò a intuire che i grandi Giochi Olimpici di Berlino, programmati per il 1936, si sarebbero prestati a una grande operazione di regime. Lo sforzo organizzativo fu rigoroso e scrupoloso. I tecnici del Comitato olimpico tedesco, con la regia di Leni Riefenstahl, prepararono minuziosamente il trasferimento della fiamma olimpica dalla Grecia a Berlino. Il problema non era soltanto logistico. Si voleva gettare un ponte tra la Germania e l’Antica Grecia, dare una base storica e spirituale al neopaganesimo che sarebbe stato da quel momento la vera religione del Reich. Al programma politico e ideologico del regime hitleriano corrispose una forte campagna per il boicottaggio dei Giochi lanciata dalle comunità ebraiche con l’appoggio di forze politiche anti-naziste e anti-fasciste. Prevalse tuttavia la convinzione che l’interesse sportivo dovesse prevalere sulle considerazioni politiche e, addirittura, la speranza che i Giochi avrebbero dato un grande contributo alla riconciliazione internazionale e alla pace.

  Il libro di David Clay Large dimostra come questi nobili principi fossero illusori e velleitari. I Giochi furono sin dall’inizio, inevitabilmente, una festa politica, sceneggiata e orchestrata in funzione delle ambizioni e della strategia della Germania di Hitler. Vi fu per il Reich un episodio imbarazzante: le quattro medaglie conquistate da un grande atleta negro americano, Jesse Owens. Ma il successo dei Paesi autoritari (l’Italia fascista conquistò 22 medaglie) sembrò dimostrare che le grandi democrazie erano afflitte da un processo di graduale decadenza. E l’apparizione della televisione negli stadi (quattordici unità mobili create da Telefunken e Daimler­Benz per venticinque sale di spettacolo) consolidò l’immagine della Germania come potenza scientifica e tecnologica. Questo libro non è soltanto una storia dei Giochi di Berlino. È anche storia del movimento olimpico, della sua evoluzione, del contesto politico internazionale in cui le Olimpiadi del 1936 furono realizzate, del modo in cui quell’evento è ricordato nella Germania d’oggi.

 

  DAL TESTO - "I Giochi nazisti non si sarebbero dovuti tenere. Il CIO aveva assegnato i Giochi estivi del 1936 a Berlino nel 1931, quando la città era ancora la capitale di una democrazia parlamentare — sia pure una democrazia in stato d’assedio. I nazisti, dal canto loro, prima della salita al potere nel 1933, avevano spesso avuto modo di esprimere il loro disprezzo per i principi del moderno movimento olimpico, perché il suo impegno professato verso la pace nel mondo e i rapporti di comprensione a livello internazionale si scontravano drammaticamente con i loro ideali. Quando Hitler e i suoi seguaci giunsero infine ad abbracciare l’idea di ospitare i Giochi — e anzi avevano promesso che avrebbero organizzato la festa olimpica più grande e più bella della storia — molte personalità sulla lista degli invitati, soprattutto americane, espressero serie riserve se accettare o meno. E anche se alla fine lo sforzo internazionale di boicottaggio dei Giochi fallì, esso ha molto da rivelarci a proposito degli atteggiamenti del mondo verso la Germania nazista nei primi anni del Terzo Reich, e sui meccanismi interni del regime di Hitler mentre lottava per sconfiggere il boicottaggio, consolidare il proprio potere in patria e balzare in primo piano sul palcoscenico del mondo."

 

  L'AUTORE - David Clay Large insegna Storia contemporanea presso la Montana State University ed è un esperto di storia tedesca del Novecento. È autore di Where Ghosts Walked: German to the Front Between Two Fires e Berlin.

 

  INDICE DELL'OPERA - Abbreviazioni usate nelle note – Introduzione. Un ponte con l’antica Grecia? – I. «Citius!, altius!, fortius!». Le Olimpiadi moderne da Atene ad Amsterdam – II. I nazisti salgono al potere – III. Boicottare Berlino! – IV. I Giochi invernali – V. A Berlino! A Berlino! - «Ardi, sacra fiamma». Il Cerimoniale dei Giochi – VII. «Sfilata in nero». Atletica leggera – VIII. Piscine, tappeti, anelli e acque agitate – IX. Olympia – Epilogo. «I Giochi devono andare avanti» - Ringraziamenti – Indice dei nomi