Fiume. La saga dei legionari di Gabriele D'Annunzio Stampa E-mail

Luigi Vatta

Fiume. La saga dei legionari di Gabriele D’Annunzio

Spoon River, pagg.288, Euro 18,00

 

vatta_fiume.jpg  IL LIBRO - 12 settembre 1919: il poeta Gabriele D’Annunzio entra in Fiume al comando dei suoi legionari e occupa la città, contesa tra Italia e Jugoslavia. La Grande Guerra si è conclusa da quasi un anno, e con lui sono i soldati che hanno disobbedito all’ordine di deporre le armi, ma anche letterati, artisti e politici fautori di idee radicalmente innovative, animati da istanze libertarie mai conosciute prima nella storia, decisi ad attuare una rivoluzione dal respiro internazionale.

  Tra i tanti che accorrono al richiamo del "Vate" vi è un giovane di Zara, il sedicenne Bruno Persich, che scappa di casa per potersi aggregare ai legionari e partecipare alla grande avventura. A Fiume, con sorpresa, non troverà il clima tipico di un'occupazione militare, ma s'immaginerà in un'atmosfera effervescente carica di suggestioni, conoscendo amici destinati alla fama, come il bizzarro aviatore Guido Keller e il giovane scrittore Giovanni Comisso. I nemici, però, sono tanti e potenti, e l'insidia di spie pronte a tutto tramuta la grande festa fiumana in un gioco molto pericoloso.

  La narrazione si svolge come il montaggio di un film, con scene di amori, tradimenti e battaglie che si susseguono velocemente fino al gran finale del "Natale di Sangue", in cui i legionari dovranno scontrarsi in armi coi propri fratelli del Regio Esercito. Ma a guidare il destino dei protagonisti, sullo sfondo delle loro vicende personali, è la regia del “Comandante” Gabriele d’Annunzio, impegnato a realizzare la sua opera più importante...

 

  DAL TESTO - "Il poeta si era alzato dal letto febbricitante. Ma aveva promesso e giurato che proprio quel giorno si sarebbe mosso dalla sua Casetta Rossa, per raggiungere i granatieri e gli altri soldati ribelli alle determinazioni rinunciatarie del governo italiano. Dopo una vita vissuta sempre osando, non si sarebbe certo fermato proprio ora, nonostante si sentisse letteralmente bruciato per l'alta temperatura corporea. Così si presentò innanzi al puntuale emissario già pronto nella sua divisa da lanciere di Novara, su cui svettavano alcune decorazioni: il distintivo di mutilato (che gli ricordava lo sfortunato ammaraggio costatogli l'occhio destro) e il nastrino azzurro della medaglia d'oro; sull'altro colletto bianco brillavano le stellette, anch'esse d'oro. Teneva in mano quella che a Frassetto parve una boccia di profumo, ma il suo aspetto non ricordava affatto quello del raffinato dandy, conosciuto per l'amore del lusso ed autocelebratosi in tale veste attraverso i dissoluti personaggi dei suoi romanzi: l'evidente stato febbrile lo rendeva simile, piuttosto, a un mistico nel pieno della visione estatica, già bramoso di azione ma assente dal piano essenzialmente terreno; la bassa statura e il fisico per nulla prestante non sembravano inficiarne l'aspetto guerriero".

 

  L'AUTORE - Luigi Vatta è nato il 16 settembre 1976 a Torino dove si è laureato in giurisprudenza e svolge la professione legale. Vive a Trofarello, alle porte del capoluogo piemontese. Figlio di esule dalmata e di madre croata, entrambi di Zara, è conigliere provinciale dell'Associazione Nazionale Venezia Giulia e Dalmazia. Attualmente impegnato nella rifondazione dell'Unione Sportiva Fiumana, esordisce col presente volume in ambito letterario.

 

  INDICE DELL'OPERA - Prologo - Parte prima - Parte seconda - Parte terza - Parte quarta - Epilogo - Nota storica