Breviario del caos Stampa E-mail

Albert Caraco

Breviario del caos

Adelphi, pagg.128, Euro 7,75

 

caraco_breviario.jpg  IL LIBRO - Questo libro racconta il nostro mondo quale appare se osservato da uno sguardo di rapinosa, disperata lucidità, e lo fissa in brevi blocchi di prosa dal nitore classico, dove le frasi si allineano con naturalezza, simili alle pietre dei muri antichi. C’è in Caraco una violenza compressa, una furia che fa pensare a Céline e Cioran – e insieme la capacità di dare una forma perentoria, martellante, ultimativa alle visioni più azzardate, come già sa la tribù dei lettori di quel cupo gioiello che è Post mortem. Rare volte la peculiare convergenza di orrori e parodia che contraddistingue quanto ci sta intorno ha trovato un cronista altrettanto percettivo e tagliente.

  Breviario del caos è apparso postumo nel 1982.

 

  DAL TESTO - "Le città che abitiamo sono scuole di morte perché sono disumane. Ognuna di esse è diventata il ricettacolo del frastuono e del tanfo, poiché ognuna è diventata un caos d’edifici, dove ci ammassiamo a milioni smarrendo le nostre ragioni di vita. Sventurati senza scampo, sentiamo di esserci cacciati, volenti o nolenti, nel labirinto dell’assurdo, da cui non usciremo che morti, giacché il nostro destino e continuare a moltiplicarci unicamente per morire innumerevoli". "Non è bene aver ragione troppo presto nell'universo in cui non siamo ancora contemporanei gli uni degli altri, non è bene aver ragione troppo presto e di conseguenza morire nell'ignominia.

  "Gli Africani e gli Asiatici hanno scoperto il Nazionalismo, e non sono estranei al Razzismo,quella gente segue le nostre orme, e se aspettiamo che si disingannino, diventeremo loro servi e loro vittime, le nostre donne saranno le loro puttane e i nostri beni il loro bottino.

  "Non ci perdoneranno di averli umiliati senza poi sterminarli, non ci perdoneranno di averli costretti ad abdicare nella speranza di vincerci, ci vinceranno, se avremo ragione troppo presto, essi si giovano tanto dei nostri spirituali, all'ombra dell'ecumenismo, quanto dei nostri intellettuali, sotto il manto dell'obiettività: siamo perduti, se cadiamo nella trappola. Parliamo di fraternità e dimentichiamo che di fronte a noi abbiamo dei mendicanti e dei vendicatori brutti, malsani, viziosi, crudeli e dispotici, più cattivi dei peggiori di noi e più bugiardi dei nostri sofisti più incalliti".

 

  L'AUTORE - Albert Caraco nacque nel 1919 a Costantinopoli da una ricca famiglia ebraica. La sua esistenza è all’insegna del nomadismo, delle sterminate letture e della solitudine. I numerosi libri da lui pubblicati in vita non ebbero alcuna eco. Si uccise nel 1971, il giorno dopo la morte del padre. Di Caraco, oggi considerato uno dei pensatori più singolari, provocatori ed estremi dei nostri anni, Adelphi ha pubblicato nel 1984 Post mortem. Il Breviario del caos è apparso postumo nel 1982.