Mussolini e l'Europa Stampa E-mail

Mario Luciolli

Mussolini e l'Europa. La politica estera fascista

Le Lettere, pagg.272, Euro 24,00

 

luciolli_mussolini.jpg  IL LIBRO - Pubblicato alla fine del 1945 con lo pseudonimo di Mario Donosti questo volume è stato il primo tentativo di ricostruzione storica della politica estera del fascismo scritto con un equilibrio che ne ha reso le conclusioni ancora valide a distanza di tanti decenni. Particolarmente attenta è l’analisi del periodo 1938-1943 , durante il quale l’autore poté seguire direttamente dal Gabinetto del Ministro genesi e svolgimento degli eventi internazionali. Secondo l’autore, la politica estera di Mussolini si giostrò in un’alternanza «di gesti bellicosi e di conati di pace» e si avviò lentamente ma inesorabilmente verso «l’autoincapsulamento» e «l’impotenza diplomatica»: fu la risultante di una profonda contraddizione fra il desiderio mussoliniano di voler svolgere una funzione importante in campo internazionale e lo «spirito antinternazionalista» del fascismo con la sua ripugnanza nei confronti di ogni forma di collaborazione internazionale. Questa politica estera finì per acquistare una connotazione sempre più ideologica, lontana dagli interessi nazionali e proclive a soluzioni conflittuali.

 

  DAL TESTO - "L'idea di un'alleanza col Giappone non suonava sgradita agli orecchi di Mussolini. Da tempo egli ostentava amicizia e ammirazione per i Paesi orientali in generale. Da principio, a dire il vero, tali suoi sentimenti non erano usciti dal quadro tipico della mentalità di tutti i dittatori. Erano basati, cioè, quasi esclusivamente sul desiderio di essere ammirato e di rendersi famoso presso popolazioni d'altre razze e d'altri continenti. Che si trattasse di arabi, di indiani, di cinesi, di giapponesi o di abitanti delle isole Pago Pago, era per Mussolini cosa del tutto indifferente: l'essenziale era che qualche esponente di queste razze manifestasse, in cambio di qualche espressione di simpatia per il suo Paese, l'ammirazione per «il grande duce dell'Italia fascista», per «il capo eccezionale» che Allah o Buddha o altra divinità aveva dato in sorte al popolo italiano e la cui fama oscurava quella di qualsiasi statista dei Paesi democratici".

 

  L'AUTORE - Mario Luciolli (1910-1988) è stato uno dei migliori e più importanti diplomatici ita lia ni. Uomo di sentimenti e cultura liberali, ricoprì incarichi prestigiosi. Dopo la caduta del regime fascista collaborò intensamente per qualche anno ai quotidiani «La Tribuna» di Gaetano Natale e «Il Secolo XX» di Manlio Lupinacci nonché ai periodici «La Città Libera» di Armando Zanetti, «Politica Estera» di Roberto Ducci, «Mercurio» di Alba De Cespedes. Oltre a questo Mussolini e l’Europa. La politica estera fascista (1945), pubblicò anche il bel libro di memorie Palazzo Chigi. Anni roventi (1976).

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione, di Francesco Perfetti - Prefazione - Parte prima. Panorama europeo 1919-1937 - I. Le caratteristiche della politica estera fascista - II. La politica estera fascista dalla marcia su Roma alla guerra di Spagna - Parte seconda. Gli anni decisivi - I. L'asse Roma-Berlino - II. La crisi cecoslovacca - III. L'agonia della pace - IV. Lo scoppio della guerra - V. La politica estera fascista durante la guerra - Conclusione