La rivoluzione impossibile Stampa E-mail

a cura di Marco Tarchi

La rivoluzione impossibile. Dai Campi Hobbit alla Nuova destra

Vallecchi, pagg.476, Euro 18,00

 

tarchi_rivoluzione.jpg  IL LIBRO - Molto si è scritto e si è parlato, nell’arco di oltre un trentennio, delle vicende che hanno coinvolto la generazione neofascista durante gli “anni di piombo” e negli anni a seguire. Avanzando le più diverse interpretazioni delle sue scelte e proponendo le più fantasiose ipotesi sulle influenze che i progetti di quel periodo avrebbero poi esercitato sugli scenari futuri nella destra italiana. Raramente sono stati ascoltati i protagonisti delle vicende di cui si discuteva. Questo libro intende colmare questo vuoto, ricostruendo il tracciato di un progetto, prima politico e poi metapolitico che ebbe inizio da piccole iniziative impertinenti come il giornale underground La voce della fogna, si sviluppò attraverso i Campi Hobbit ed ebbe seguito in uno scontro politico interno al Msi, per poi staccarsi e procedere autonomamente dando impulso alla cosiddetta Nuova Destra.

 

  DAL TESTO - "Gli anni Settanta non furono, per i militanti di quella parte politica, solo «di piombo». A segnarli non furono unicamente il rogo di Primavalle, gli omicidi di Mantakas e di Ramelli, la strage di Acca Larentia e le altre crudeli ferite ricevute e inferte che sono rimaste impresse nei resoconti di cronaca e nelle menti di chi in un modo o nell'altro vi fu coinvolto. A quel tempo risalgono una quantità notevole di umori, fervori e furori creativi che né prima né dopo di allora i postumi seguaci di Mussolini - immaginario, transitorio o eretico che fosse il loro culto dell'uomo, del movimento o del regime che al suo nome sono associati - hanno saputo esprimere, e che proprio dalla temperie di un periodo particolarmente difficile furono ispirati. La condizione di emarginazione, il peso di una stigmatizzazione che era difficile sopportare, la consapevolezza di doversi confrontare con l'egemonia degli altri paradigmi culturali non più soltanto in ambito politico, ma in tutti i campi della vita quotidiana, stimolarono nei giovani neofascisti una reazione psicologicache assunse in molti di loro le caratteristiche di una frattura generazionale che non si sarebbe più rimarginata".

 

  IL CURATORE - Politologo, Marco Tarchi è professore ordinario presso la Facoltà di Scienze Politiche “Cesare Alfieri” dell’Università di Firenze. E’ stato considerato una delle figure eminenti della cosiddetta Nuova Destra italiana degli anni Settanta e Ottanta. Oggi, non credendo all’utilità delle categorie di Sinistra e Destra per comprendere ed interpretare i problemi dell’epoca attuale, prende parte al dibattito delle idee al di fuori di ogni schieramento politico. Tra le sue opere ricordiamo Cinquant’anni di nostalgia. La destra italiana dopo il fascismo (Rizzoli 1995), Dal Msi ad An (Il Mulino 1997), L’Italia populista (Il Mulino 2003), Il fascismo. Teorie, interpretazioni, modelli (Laterza, 2003), Contro l’americanismo (Laterza, 2004).

 

  INDICE DELL'OPERA - Premessa - Alla ricerca della comunità. I Campi Hobbit fra tentazione della modernità e sindorme del ghetto - Hobbit/Hobbit - Prefazione - Introduzione - Progetto, itinerario, prospettive - Parte I. Campo Hobbit 1 - Perché Campo Hobbit - Gioia di vivere, gioia di combattere per il nostro ideale - Campo Hobbit I - "Campo Hobbit" tra sogno e realtà - Anche la destra ha il suo "Parco Lambro" - Campo Hobbit I - A cantafascio - Campo Hobbit I, un'altra prova che la giovane destra ha saputo superare - Uno schiaffo in faccia al regime - Un controfestival pop per i giovani di destra - la destra alla ricerca del pop - Dove va la destra giovane - Premono il grilletto e fanno "pop" - Si può fare d'ogni suono un fascio? - Parte II. Campo Hobbit II - Campo Hobbit 2: non è solo una festa - Campo Hobbit 2: un riuscito appuntamento. Musica e idee per i giovani del Fdg - Hobbit e Wastock: due mondi a confronto - Hobbit due - Voglia di dire e di fare - "Campo Hobbit" numero due: un'occasione sprecata - Un'occasione vissuta - Una critica per fare meglio - Una festa senza pretese - Darsi uno "stile di vita" - Non rifiutare i "cioè" - Pro/contro Campo Hobbit 2. A macchia d'olio - Ultimo scontro su "Hobbit 2" - Su Campo Hobbit 2 - Una destra Arcana - Lambro/Hobbit - Parte III. Campo Hobbit III - Camproviamoci - Verso Campo Hobbit III - Verso il terzo Campo Hobbit - Un nuovo incontro per un rilancio - Un invito a farsi sotto - Prime norme organizzative - Comunicato per Hobbit III - Un villaggio torna a vivere - L'uomo e la festa - Negro - Il Libro rosso dei confini occidentali - Vertex - Altro che "vendere libri" - Musica nuova in cucina - Un "estratto" dal dibattito sulla musica ad Hobbit 3 - Simboli e identità - All'Hobbit... all'Hobbit... all'Hobbit! - Visioni: dall'interno e dall'esterno - Una festa e un segreto - Etologia hobbitiana - Come duce vogliamo il Signore degli Anelli - Ai confini del mondo conosciuto - L'evoluzione della specie fascista in un campo d'Abruzzo - Una festa a lungo attesa - Campo Hobbit e dintorni - Conclusione. Oltre il muro del silenzio - L'ultima canzone (ai Rifugi Oscuri) - Parte IV. A posteriori - Il "Signore degli Anelli" e la Nuova destra - "Il Signore degli Anelli" e i Campi Hobbit - Campo Hobbit: quella festa a lungo attesa - Campo Hobbit trent'anni dopo: quando eravamo topi di fogna - Con gli Hobbit del Sannio la destra sognò - All'Hobbit, all'Hobbit... siam fascisti! La giovane destra italiana nei Campi Hobbit - Postfazione. I Campi Hobbit, la Nuova destra e la "destra nuova". Una controversia politico-genealogica