Ebrei e cristiani Stampa E-mail

Jacob Neusner

Ebrei e cristiani. Il mito di una tradizione comune

Edizioni San Paolo, pagg.212, Euro 18,00

 

neusner_ebrei.jpg  IL LIBRO - Ebraismo e Cristianesimo sono davvero “imparentati”? Neusner, teologo dell’ebraismo di fama internazionale, sfata il mito di una “tradizione comune”. In questo volume Neusner raccoglie una serie di studi sul rapporto tra ebrei e cristiani, che nell’immaginario comune sono considerati “parenti” dal punto di vista religioso, in quanto derivati da un’unica tradizione: l’Antico Testamento. Ma secondo l’autore questa “tradizione comune” si rivela un mito: «Mentre il cristianesimo è rappresentato come una germinazione dell’“ebraismo”, di fatto iniziò come sistema religioso autonomo e assoluto; solo in seguito si formulò la teoria delle sue origini assumendo e facendo proprie alcune componenti dell’eredità dell’antico Israele». Questo forse meraviglia, ma seguendo Neusner nella sua rassegna ci si renderà conto della distanza di mentalità che c’è ancora tra i cristiani e i loro “fratelli maggiori”.

 

  DAL TESTO - "La chiesa, in base alla tradizione dell'apostolo Paolo nella lettera ai Romani, affermò la salvezza di Israele attraverso l'eredità di Abramo e Sara. Ma ora a quell'«ebraismo» divenuto cristianesimo fu data una posizione autonoma da un lato e gli vennero assegnati dei tratti negativi dall'altro. In questi termini immanenti il cristianesimo divenne necessariamente una riforma dell'ebraismo e questo ebraismo riformato definì le verità teologiche per il cristianesimo. Era una teologia cristiana dell'ebraismo in quanto teologia dell'ebraismo del «se soltanto»: se soltanto l'ebraismo si fosse comportato correttamente sarebbe andato (e continuerebbe ad andare) tutto bene con Dio. Quella teologia sosteneva un'ermeneutica in cui le mancanze degli «ebrei» o dell'«ebraismo» erano in contrasto con le virtù di Gesù e del cristianesimo. L'ebraismo di allora necessitava di riforma; l'ebraismo di adesso è un cimelio. Il primo produsse profondi difetti, per esempio di tipo etico, così che il principale valore di Gesù non fu di essere Cristo risorto dalla morte ma un maestro di etica, come se il discorso della montagna contenesse cose che avrebbero sorpreso gli orecchi a conoscenza del proprio dovere verso gli altri o della propria responsabilità sociale. E i cristiani, per parte loro, si trovavano in una posizione subordinata nella storia salvifica dell'umanità, diventando non il vero Israele attraverso la fede in Gesù Cristo (come sostiene Paolo), ma semplicemente un Israele per difetto, cioè, per difetto del vecchio Israele".

 

  L'AUTORE - Jacob Neusner, nato negli Stati Uniti nel 1932, è professore di storia e teologia dell’ebraismo presso il Bard College di New York. Ordinato rabbino presso il Jewish Theological Seminary, “visiting professor” in numerose università americane ed europee, conferenziere richiesto dalle più prestigiose istituzioni culturali, con una ventina di lauree “honoris causa” e di premi accademici, ha una bibliografia di oltre 900 titoli. È considerato il più grande specialista vivente della letteratura rabbinica antica. Con le Edizioni San Paolo ha pubblicato: Un rabbino parla con Gesù (2007); Il Talmud. Cos’è e cosa dice (2009).

 

  INDICE DELL'OPERA - Prefazione - 1. Ebraismo e Cristianesimo. Gente diversa che parla di cose diverse a gente diversa - 2. Ebraismo e Cristianesimo nel I secolo. Come percepire il loro rapporto? - 3. Il confronto del IV secolo tra Cristianesimo ed ebraismo (I. La storia e il Messia) - 4. Il confronto del IV secolo tra Cristianesimo ed ebraismo (II. Chi è Israele? Le conseguenze) - 5. Assolutezza del Cristianesimo e unicità dell'ebraismo - 6. Shalom - 7. Può l'ebraismo attribuire un qualche significato al Cristianesimo? - 8. Ebraismo e Cristianesimo. Il Talmud babilonese e la Bibbia - Indice analitico