Un bambino e la storia Stampa E-mail

Ugo Intini

Un bambino e la storia. 1941-1950 memoria per unire. I bombardamenti, la guerra civile, la ricostruzione

Edizioni Ponte Sisto, pagg.272, Euro 16,00

 

Intini_bambino  IL LIBRO - I flash nella memoria di un bambino nato nel 1941, i racconti dei suoi genitori e dei leader storici conosciuti da adulto, i giornali dell’epoca, fotografano in questo libro gli anni decisivi che hanno visto prima la distruzione e poi la rinascita del nostro Paese. Una “macchina del tempo” riporta alla luce la vita quotidiana e i grandi avvenimenti di Milano sotto i bombardamenti, di un villaggio della provincia torinese durante la guerra civile, ancora di Milano nel suo vibrante dopoguerra. La generazione che è nata e cresciuta in quegli anni, tra grandi sofferenze e grandi speranze, ha percorso la strada verso una Italia migliore. E ha qualche riflessione da fare sull’Italia di oggi, che la strada sembra averla smarrita.


  DAL TESTO - "I partiti erano un elemento di coesione tra le diverse classi sociali e anche un elemento di socializzazione tra di loro. Si soleva dire scherzando che il socialismo europeo era diviso in due grandi correnti di pensiero: il socialismo della birra (nordico) e il socialismo del vino (mediterraneo). Non ci poteva essere leader rispettato in Gran Bretagna o Germania che non sapesse alzare un boccale di birra con i compagni; in Italia, che non sapesse alzare un bicchiere di bianchetto al Nord e di rosso al Sud. L'occasione erano, da noi, i festival dell"'Unità", dell"'Avanti!", dei giornali di partito. Tra salsicce e rane fritte, ravioli e risotti serviti spesso dai dirigenti politici stessi, avvolti in larghi grembiuli, e dalle loro mogli, tra balli e canzoni. I festival erano una sagra popolare campestre offerta a tutti, a basso costo, e tuttavia tale da finanziare magari per un anno l'attività politica della sezione organizzatrice, perché l'intera mano d'opera era gratis: regalata dalla passione politica dei militanti al partito stesso e all'intera comunità.
  "I partiti erano uno strumento di educazione delle masse. All'inizio del '900, lo furono in senso letterale. Generazioni di analfabeti, ad esempio, compitavano nell'osterie, nelle società di mutuo soccorso, nei circoli operai, leggendo l"'Avanti!", assistiti da maestri di scuola socialisti che facevano - oggi si direbbe - volontariato. Il loro giornale, che era un lume carico di carisma, forniva anche l'"educazione di base", che a quei tempi era purtroppo ancora necessaria. Insegnava a rispettare gli animali, a non bestemmiare, a non bere, a non giocare d'azzardo, a tutelare la propria salute, a controllare le nascite, a considerare un valore la parità tra uomo e donna, anche nelle mura domestiche. Nel secondo Dopoguerra, in mezzo a masse meno arretrate, i partiti furono strumento di educazione politica e democratica. I libri sacri della loro ideologia, i romanzi politicamente impegnati (da Edmondo De Amicis a Jack London, da Victor Hugo a Hemingway) giravano sgualciti e unti da una mano all'altra (spesso lavata, dopo i campi o l'officina, in modo superficiale). Nelle discussioni si imparava che lo scontro di opinioni tra spiriti liberi (oggi si direbbe la dialettica), senza eccessi e rancori, è il sale del progresso. Se non si litigava almeno un poco, i vecchi compagni non lasciavano appagati, ad esempio, un'assemblea di sezione".


  L'AUTORE - Ugo Intini è nato a Milano nel 1941. Ha diretto i quotidiani l’Avanti! e Il Lavoro di Genova. Ha scritto tra l’altro “Se la rivoluzione d’ottobre fosse stata di maggio”, “Lib-Lab” (con Enzo Bettiza), “L’Italia dell’Est”, “La democrazia virtuale”, “I socialisti”, “La privatizzazione della politica”, “La politica globale”, “Le parole di piombo” (con Paolo Franchi). È stato portavoce del Partito Socialista Italiano dal 1987 sino al suo crollo nel 1993, deputato tra il 1983 e il 2006, membro dell’Esecutivo del Partito Socialista Europeo, sottosegretario agli Esteri nel governo Amato e vice ministro degli Esteri nell’ultimo governo Prodi.


  INDICE DELL'OPERA - Introduzione - Capitolo I. La guerra - Agosto 1943: Milano in fiamme - La vita normale di tutti i giorni - L'angoscia per i soldati lontani - Tremando nei rifugi anti aerei - La caduta del fascismo - La propaganda intelligente del regime - Hitler e Stalin, intellettuali fascisti e comunisti: un patto e una continuità - La strage dei civili come strumento politico: una teoria nuova nella storia dell'umanità - I teorici del bombardamento non avevano previsto il terrorismo - Bibliografia - Capitolo II. La guerra civile - Sfollati, aspettando che finisca - Ritagliando i titoli del giornale - I flash nella memoria, l'eccidio di Balangero - Tedeschi, fascisti, partigiani: tutti divisi alloro interno - La giustizia dei vincitori - Il revisionismo storico: da un eccesso all'altro - Bibliografia