La crisi Stampa E-mail

 

Samir Amin

La crisi. Uscire dalla crisi del capitalismo o uscire dal capitalismo in crisi?

Edizioni Punto Rosso, pagg.208, Euro 13,00

 

amin_crisi  IL LIBRO - Questo libro inizia rammentando non come si è svolta la crisi finanziaria (si possono trovare eccellenti presentazioni altrove), ma quali sono alle origini, le cause che la rendono fatale (prevedibile e correttamente prevista da alcuni), che io ho trovato nel passaggio al capitalismo degli oligopoli generalizzati e all’imperialismo collettivo, e non nell’espansione del credito (conseguenza e non causa).

  Seguono due capitoli dedicati a una lettura del capitalismo sul lungo termine. All’inizio con un richiamo alla diversità delle risposte alle crescenti contraddizioni dei vecchi sistemi che si aprivano breccia qua e là (attraverso il contrasto Europa-Mediterraneo-Medio Oriente e il mondo cinese). Poi una presentazione del capitalismo storico (atlantico) destinato ad affermarsi come forma definitiva della risposta, basata sulla sua caratteristica più importante: l’accumulazione per esproprio. Il contrasto fra centro e periferie generato da questa forma storica permanente dell’accumulazione nel capitalismo storico determina a sua volta la contraddizione dominante che accompagna il capitalismo nel suo sviluppo e, su quella base, le lotte ingaggiate dalle sue vittime. La lotta dei popoli delle periferie ha determinato la prima ondata (nel XX secolo) e probabilmente determinerà per le stesse ragioni una seconda ondata nel XXI secolo.

  Il richiamo ai progressi e regressi registrati dalle lotte per l’emancipazione dei lavoratori e dei popoli nel XX secolo (ma solo un richiamo) si impone oggi più che mai, all’alba della possibile apertura di una seconda ondata di quelle lotte.

  Non è un caso se ho posto la “nuova questione agraria” (oggetto del capitolo seguente) al centro della sfida per il XXI secolo. Qui non si tratta di una scelta fra altre possibili. La mia tesi è che lo sviluppo delle lotte in questo campo e le risposte che saranno date al futuro delle società contadine del Sud (circa la metà dell’umanità) determineranno ampiamente la capacità o meno dei lavoratori e dei popoli di avanzare sulla via del socialismo.

  La sfida è quella della costruzione/ricostruzione permanente dell’internazionalismo dei lavoratori e dei popoli contro il cosmopolitismo del capitale oligarchico. Nel capitolo dedicato a questa materia tento di dimostrare come e perché il discorso “umanista” proposto, e accettato dalla maggior parte delle sinistre quali sono oggi, esclude dalle sue considerazioni il confronto con questa sfida. L’ultimo capitolo tratta di Marx e del marxismo, del comunismo e dell’internazionalismo. Marx non è mai stato così utile e necessario per capire e trasformare il mondo, oggi come e più di ieri.


  DAL TESTO - "Il principio dell'accumulazione senza fine che caratterizza il capitalismo è sinonimo di crescita esponenziale ed essa, come il cancro, conduce alla morte. Stuart Mill, che l'aveva capito, immaginava uno "stato stazionario" che avrebbe posto fine a questo processo irrazionale. Keynes condivideva questo ottimismo della ragione, ma né l'uno né l'altro erano attrezzati per capire come riuscire a imporre il necessario superamento del capitalismo. Marx, portando in primo piano la nuova lotta di classe, riusciva invece a immaginare di rovesciare il potere della classe capitalistica, oggi concentrato nelle mani dell'oligarchia.
  "L'accumulazione, sinonimo anche di pauperizzazione, configura il quadro oggettivo delle lotte contro il capitalismo. Ma essa si esprime soprattutto nel crescente contrasto fra l'opulenza delle società del centro, che beneficiano della rendita imperialistica, e la miseria di quelle delle periferie dominate. Questo conflitto diventa perciò l'asse centrale dell'alternativa "socialismo o barbarie". 
  "La tesi centrale di questo libro è che la crisi attuale non è una crisi finanziaria e neppure la somma di crisi sistemiche multiple, ma costituisce la crisi del capitalismo imperialistico degli oligopoli, il cui potere esclusivo e supremo rischia di venir messo in discussione ancora una volta dalle lotte sia del proletariato generale sia dei popoli e delle nazioni delle periferie dominate, anche se apparentemente "emergenti". Questa è dunque la vera sfida: le diverse lotte riusciranno a convergere per aprire la strada - o delle strade - verso la transizione al socialismo mondiale? Oppure resteranno separate le une dalle altre, o addirittura in conflitto, e perciò inefficaci, lasciando l'iniziativa al capitale degli oligopoli? Questo libro non darà delle risposte, ma vuole soltanto proporre degli elementi di analisi della sfida che ciò rappresenta".

  L'AUTORE - Samir Amin (Il Cairo 1931) dirige il Forum du Tiers Monde a Dakar ed è presidente del Forum Mondiale delle Alternative. Ha insegnato in varie università ed è stato consigliere economico di alcuni paesi africani. Presso le Edizioni Punto Rosso sono stati pubblicati: La gestione capitalistica della crisi (1995), Le sfide della mondializzazione (1996), Le fiabe del capitale (1997, in co-edizione con La meridiana), Il sistema mondiale del secondo Novecento. Un itinerario intellettuale (1997), Fermare la Nato (1999), Il capitalismo del nuovo millennio (2001), Oltre il capitalismo senile. Per un XXI secolo non americano (2002), Il mondo arabo (2004, con Ali El Kenz), Per un mondo multipolare (2006), Altermondialista. Delegittimare il capitalismo. Ricostruire la speranza. Per la “Quinta Internazionale” (2007, con François Houtart). 

  INDICE DELL'OPERA - Presentazione. Il crollo finanziario della mondializzazione liberista - Due vie di sviluppo storico. Il contrasto Europa/mondo cinese. Origini e percorso - Il capitalismo storico. L'accumulazione per esproprio - Progressi rivoluzionari seguiti da arretramenti catastrofici (La combinazione dell'aggressione esterna dell'imperialismo e delle forze reazionarie locali. Gli errori teorici e le insufficienze pratiche delle forze rivoluzionarie. La questione democratica: quale democrazia può "servire il popolo"?) - L'agricoltura contadina. Agricoltura familiare moderna (Agricolture capitaliste o agricolture nel capitalismo. Le riforme agrarie necessarie in asia e in Africa) - Aiuto umanitario o internazionalismo dei popoli? - Essere marxista, essere comunista. Essere internazionalista oggi - Postfazione (aprile 2009)