Conoscere il nemico Stampa E-mail

a cura di Paolo Ferrari e Alessandro Massignani

Conoscere il nemico. Apparati di intelligence e modelli culturali nella storia contemporanea

Edizioni Franco Angeli, pagg.528, Euro 45,00

 

ferrari_massignani_conoscere  IL LIBRO - Ogni conflitto nasce e si sviluppa sulla base di una particolare conoscenza e immagine dell'avversario. Le decisioni dei vertici politici e militari sono condizionate dalle informazioni disponibili sul nemico, sui suoi disegni, sulle sue strategie, e la costruzione di tale immagine è a sua volta strumento utile a condizionare gli orientamenti della popolazione.
  La conoscenza del nemico è il risultato di due processi, uno istituzionale e uno culturale. Il primo è rappresentato dall'attività degli apparati di intelligence che raccolgono, organizzano, diffondono le informazioni, per utilizzarle a scopi militari (si pensi alla decrittazione britannica dei messaggi tedeschi durante la seconda guerra mondiale), ma anche per orientare le opzioni delle leadership politiche. Il secondo processo è di tipo culturale e rimanda alle difficoltà di comprendere realtà distanti dalla propria, per l'influenza di modelli e pregiudizi, anche di tipo razzista, in sintesi dell'universo mentale di chi raccoglie e interpreta le informazioni.
In relazione a un conflitto le decisioni dipendono quindi da un complesso flusso di informazioni e dalla loro interpretazione, e da ciò derivano talvolta incomprensioni dense di conseguenze: si pensi alla sottovalutazione dell'Unione Sovietica da parte della Germania nazista o, in tutt'altro contesto, alle vicende che hanno coinvolto gli Stati Uniti nel corso dell'invasione e poi dell'occupazione dell'Iraq.
  I saggi qui riuniti affrontano momenti cruciali dell'età contemporanea, nei quali le conoscenze sul nemico hanno costituito la base per scelte di grande rilievo. Il volume, che affronta per la prima volta nel nostro Paese i temi dell'intelligence in un'ampia prospettiva storica, si articola in una prima parte, che prende in considerazione Una prospettiva mondiale dal periodo dell'imperialismo alla Guerra fredda, e in una seconda dedicata a L'Italia e i suoi nemici.

  DAL TESTO - La geopolitica tradizionale o "classica" è incentrata sul concetto di Stato, inteso inizialmente come un organismo vivente e portato per natura a estendere il suo dominio sulle zone contigue, fino al punto in cui il suo potere, che si irradia dal centro verso la periferia e per questo diminuisce progressivamente, viene equilibrato da un altro potere. È questo un principio simile a quello che, in economia, è espresso dalla legge dei rendimenti marginali decrescenti: allontanandosi dal suo centro originario, la potenza scema secondo un gradiente di attenuazione. Per Clausewitz ciò vale anche per l'attacco, la cui superiorità sulla difesa scompare in quello che il generale prussiano denomina «il punto culminante della vittoria», oltre il quale l'attacco diventa meno forte della difesa: continuare ad avanzare comporterebbe il rischio di essere annientati dalla controffensiva nemica. Tale gradiente o coefficiente d'attenuazione varia in base ai tipi di potenza a cui ci si riferisce: militare, economica, comunicativa ecc. La prima si attenua più rapidamente delle altre. Nell'attuale epoca storica, l'importanza della comunicazione - e, più in generale del soft power - è maggiore. Il mondo è "globalizzato" proprio perché la potenza soft si espande senza subire attenuazioni e nel contempo, a differenza dei beni materiali che perdono valore quando si consumano, essa invece ne acquista. L'esercizio del potere soft ha, in sostanza, effetti moltiplicatori. La deterrence è sostituita dalla dissuasion, in cui la componente di attrazione o di appeal ha effetti determinanti sulla geopolitical and strategie influence".


  I CURATORI -  Paolo Ferrari insegna Storia contemporanea all'Università di Udine. Fra le sue opere, Verso la guerra. L'Italia nella corsa agli armamenti (1884-1918) (ed. Rossato, 2003), I trasporti del regno. Iniziativa privata e intervento statale il Italia 1861-1946 (scritto in collaborazione con A. Curami), Brescia, Fondazione Negri, 2007, Alle origini della Breda Meccanica Bresciana / Breda Arms. The Illustrated History of the Brescia Factory until the '50s (scritto in collaborazione con A. Curami e A. Rastelli), Brescia, Fondazione Negri, 2009; ha inoltre curato L'aeronautica italiana. Una storia del Novecento (ed. Franco Angeli, 2004).

  Alessandro Massignani è un esperto di storia militare e italiana. Membro della Società di storia militare, dell'International Intelligence Study Group, della Society of Military History e dell'United States Naval Institute, è autore di Alpini e tedeschi sul Don (1991), Le truppe d'assalto austro-ungariche nella Grande Guerra (1995) e, con Andrea Curami, di L'Artiglieria italiana nella Grande Guerra (1998); è curatore, con Achille Rastelli, di La Grande Guerra navale 1914-1918 (2002).

  INDICE DELL'OPERA - Premessa, di Oscar Luigi Scalfaro - Introduzione, di Paolo Ferrari e Alessandro Massignani - Nota redazionale - Parte I. Una prospettiva mondiale - Intelligence e Impero britannico nell'Ottocento, di  John Darwin -  Il nemico nella geopolitica, di Carlo Jean - L'informazione navale tra Ottocento e Novecento, di Achille Rastelli - Metodi del servizio informazioni francese tra due guerre mondiali, di Abdil Bicer - L'Etiopia nella valutazione delle potenze europee, di Giampaolo Calchi Novati - I negoziati di Mosca dell'agosto 1939. Divergenze e incomprensioni occidentali, di Rémy Porte - Ignoranza e pregiudizio. La clamorosa sottovalutazione tedesca dell'Unione Sovietica, di Jürgen Förster - L'immagine del nemico giapponese prima di Pearl Harbor, di Jack Greene - Gli Stati Uniti, la Gran Bretagna e l'economia tedesca nella seconda guerra mondiale. Il fallimento della guerra economica, di Richard Overy - Le stime statunitensi del potenziale sovietico durante la Guerra fredda, di John Prados - Il cinema americano della Guerra fredda, di Roberto Campari - Senza un periodo chiaro e imminente. La politica estera degli Stati Uniti dopo la Guerra fredda, di Mario Del Pero e Emiliano Alessandri - Parte II. L'Italia e i suoi nemici - L'attività informativa dell'esercito italiano verso l'Austria-Ungheria fino al 1915, di Filippo Cappellano - Verso Caporetto. Il Servizio informazioni dell'esercito italiano e il Comando supremo, di Alessandro Massignani - Ciclo dell'informazione e "ciclo di Boyd". Il "caso" dell'osservazione aerea nella Grande guerra, di Basilio Di Martino - Vedere oltre la collina. Il mezzo aereo e la valutazione del nemico dalla prima alla seconda guerra mondiale, di Andrea Curami - I problemi di intelligence nelle guerre dell'Italia fascista 1935-1943, di Giorgio Rochat - Minacce su Trieste. Aspetti della pianificazione difensiva italiana al confine orientale tra anni venti e trenta, di Antonio Sema - Le valutazioni britanniche della macchina bellica italiana dagli anni trenta all'armistizio, di Alberto Santoni - Gli Stati Uniti visti dalla Germania nazista e dell'Italia fascista fino al 1942, di Lucio Ceva - Specchi deformanti. Silone nella seconda guerra mondiale, di Paolo Ferrari - I servizi segreti tedeschi in Italia, 1943-1945, di Carlo Gentile - I servizi d'informazione militare 1915-1945. Le carte dell'Ufficio storico dello Stato maggiore dell'esercito, di Alessandro Gionfrida - Indice dei nomi