Lupi nella nebbia Stampa E-mail

Giuseppe Ciulla - Vittorio Romano

Lupi nella nebbia. Kosovo: l'ONU ostaggio di mafie e USA

Jaca Book, pagg.160, Euro 14,00

 

ciulla_romano_lupi  IL LIBRO - Mafia likes fog, like wolves. La mafia vuole la nebbia, come i lupi. Le parole di un poliziotto kosovaro sono la sintesi di un Paese in cui dieci anni di amministrazione ONU non hanno portato benessere e giustizia, ma miseria e criminalità. Dove, in nome della stabilità dei Balcani, si è legittimata una classe dirigente legata a doppio filo con la mafia. Attraverso una scrupolosa inchiesta giornalistica Giuseppe Ciulla e Vittorio Romano tracciano un bilancio a tinte fosche della gestione internazionale: l’insabbiamento dei processi per crimini di guerra, le investigazioni sulle più alte personalità politiche del Paese (tutti o quasi ex comandanti UCK) misteriosamente sparite nel passaggio di consegne dalle Nazioni Unite all’Unione Europea; i rapporti degli osservatori OSCE che denunciano l’inerzia dell’ONU, rimasti lettera morta; le responsabilità degli USA. Il Kosovo è grande quanto l’Abruzzo e con 14.000 soldati NATO dovrebbe essere uno dei posti più sicuri del mondo. Perché allora a nord di Mitrovica si spara ancora? Per i magistrati il Kosovo è uno degli snodi più importanti per il traffico di armi, droga, organi ed esseri umani verso l’Occidente. Come mai quindi alle frontiere nessuno controlla i carichi dei camion? Nel cuore dei Balcani che marciano verso l’Europa il Kosovo è uno Stato delle mafie, autoproclamatosi indipendente, che ci riporta a una nuova guerra fredda.

  Con abilità narrativa gli autori intrecciano il racconto dei volti e degli avvenimenti incontrati durante la loro inchiesta al più vasto scenario della scacchiera balcanica e delle missioni internazionali di cui il Kosovo rappresenta un tragico modello.


  DAL TESTO - "Il Kosovo dovrebbe essere uno dei posti più sicuri al mondo, invece è un Paese consegnato alla mafia. Lo dicono i rapporti che abbiamo trovato e che pubblichiamo in queste pagine; lo dicono i magistrati con cui abbiamo parlato e gli uomini dei servizi segreti, lo dicono perfino i militari della KFOR, la missione NATO, costretti a voltare lo sguardo di fronte ai traffici di droga, armi, organi e persone che avvengono nel Paese. E i vertici della criminalità organizzata kosovara coincidono con quelli dei partiti politici locali, non a caso composti da ex miliziani dell'UCK, l'esercito di liberazione considerato dagli Stati Uniti prima della guerra una formazione terroristica, e poi riabilitato e posto al potere. Sono gli ex comandanti di questo esercito a comandare in Kosovo. Hanno il potere politico ed economico. A loro portano le indagini su efferati crimini di guerra e quelle su traffici di ogni genere in quest'angolo dei Balcani. I documenti che pubblichiamo dimostrano che le Nazioni Unite, che hanno amministrato il Paese per più di dieci anni, hanno insabbiato le inchieste nei confronti di queste persone. Perché? E perché, pur essendo stato il teatro di guerra più vicino ai confini nazionali italiani - Pristina dista poco più di un'ora di volo da Roma -, il Kosovo è una frontiera dimenticata, di cui nessuno parla o ha interesse a farlo?".


  GLI AUTORI - Giuseppe Ciulla è giornalista free lance, collabora con la RAI. È inviato per programmi di approfondimento giornalistico di politica interna (L'ultima parola, Malpensa Italia), di politica estera (Il Grande Gioco) e ha partecipato all'ultima edizione di XII Round. Per cinque anni caporedattore a Telelombardia, dove ha condotto programmi d'informazione e il telegiornale, ha vinto nel 2006 il premio Cronista dell'Anno Guido Vergani con un'inchiesta sulle donne islamicbe e nel 2007 il premio Lingotto d'Oro di Sesto San Giovanni. In precedenza ha collaborato con Il Messaggero, Il Giorno, Leggo, RDS, Radiocapital, l'Agenzia stampa ltalpress, il settimanale Avvenimenti.
  Vittorio Romano è giornalista free lance, collabora con la RAI. È inviato per programmi di approfondimento giornalistico di politica interna (L'ultima parola, Malpensa Italia) e di politica estera (Il Grande Gioco). Ha collaborato anche con Mediaset, Corriere.it, Libera e Telelombardia; ha realizzato il DVD d'inchiesta sui mondiali di nuoto I furbetti nella Vasca e ha collaborato al libro di C. Zunino, Nella tana degli sciacalli (Editori Riuniti, Roma 2010).

  INDICE DELL'OPERA - Ringraziamenti - Introduzione - Parte prima - Prologo: «Abbiamo bombardato quelli sbagliati» - «Do you know Lamborghini?» - «Pronti a combattere» - Meglio con Tito - 27 aprile 1999 - «Siamo nei Balcani, baby» - Parte seconda - Il caso Medicus - La casa degli orrori - Il boia in Parlamento - Llapi group - La patata bollente - Il caso Lushtaku e il rapporto OSCE - Le risposte - Il registro segreto - Il metodo Schook - Gli sviluppi del caso Lushtaku - «Lushtaku è un terrorista» - Il sicario protetto dall'ONU - Punizione esemplare - Il codice della montagna - Morirete entro l'anno - L'archivio dei misteri - Pace o giustizia - Il premier trema - L'ombra dei servizi - Parte terza - Mitrovica: sassi, fango, sangue - AK47: la legge del kalashnikov - Intervento immediato - Uccidete i padri! - AAA cercasi esercito con le idee chiare - Conclusioni - Kosovo, la storia recente