C’era una volta un presidente Stampa E-mail

Silvia Valerio

C’era una volta un presidente. Ius primae noctis

Vallecchi, pagg.81, Euro 9,00

 

valerio_ius  IL LIBRO - C’era una volta… Un re! Diranno subito i miei piccoli (medio-piccoli, pardon) lettori. Anzi, no! Mi interromperanno. Perché lor signori sanno bene che al giorno d’oggi non si può fare iniziare così una storia. Al giorno d’oggi, proprio non va, proprio non si può. Nemmeno una storia d’amore. Nemmeno se la lei in questione ha diciotto anni ed è vergine. E allora? Embè? E allora, queste sono le pagine del diario intimo della signorina, potrete leggerne avventure e disavventure amorose (sempre nel rispetto del fiore, ovviamente), potrete curiosare tra narcisi e papaveri, tàngheri e tanghéri, liceali e poi universitari, apprendisti stregoni e navigati… simpaticoni, e via a precipizio per le più disparate (disperate?) (s)comparse di quella straordinaria commedia umana che è la società contemporanea. Ma insomma alla fine si può sapere lei chi sceglie? Sicuro! Tra l’altro, vi è più vicino di quanto possiate immaginare, lo conoscete certamente, è finito sui giornali… C’era una volta un presidente. Ah….

  DAL TESTO - "Se c'è ancora un eretico del nostro tempo, quello è il presidente Ahmadinejad. Nega l'olocausto; pensa di usare l'atomica; mette a tacere l'opposizione - qui no, giustamente: qui ci si racconta con romanticismo che dalla fusione di più voci nasce l'armonia (e peccato che questo succeda solo se le voci in questione sono armoniche fra di loro, perché, altrimenti, l'unica cosa che nasce è la confusione ... ) -; minaccia l'America; viene "condannato" durante il G8; alla condanna formale e ai gran signori che l'hanno formulata tra un pranzo, un giretto turistico, i bicipiti più o meno tonici delle prime donne e una commossa, tanto commossa visita al disastro de L'Aquila, risponde con deliziosa ironica insolenza; si permette di arrestare una studentessa modello francese (Dio, o chi per lui, ci scampi dalle studentesse modello ... non si capisce perché si debbano sempre immischiare negli affari internazionali), assieme a torme di giornalisti, suscitando lo "sdegno" di Francia e Gran Bretagna (ma perché, invece dello sdegno, costoro non tirano mai fuori gli attributi?); non concede alle donne di sentire il vento tra i capelli (bisogno imprescindibile, per l'uomo, secondo solo al nutrimento e al riposo ... ); e si permette sempre di ribattere con quel sorriso di sprezzatura alle smorfie contrite e indignate di uomini d'ogni colore e sorta. È colpevole soprattutto di voler fare le cose fino in fondo, di essere un fanatico. Perché non si adegua pure lui al regime della via di mezzo (perché di regime si tratta! Parlando con sincerità, non ho mai conosciuto persone più totalitarie dei democratici e più intransigenti dei tolleranti), perché non si riempie la bocca di quelle parole che sono le formule magiche per suscitare l'erezione dei consensi dell'opinione pubblica - diritti dignità sussidi economici pace quiete & libertà? Che? È forse il più bello?"


  L'AUTRICE - Silvia Valerio, scende portata dalla cicogna circa 18 anni fa, e ama subito le storie di fate e le leggende greche. Inizia un quaderno di poesie infantili molto convinte e ci affianca un più intonato divertissement satirico. Lascia temporaneamente queste graziose occupazioni per dedicarsi alle cose più serie che le riserva la (d)istruzione primaria. Va al liceo classico, credendo di respirare l’aria di Atene, o per lo meno quella di Tebe. Ingenua. Adesso ha ripreso le occupazioni originarie e nel tempo libero pratica antropologia, cura il proprio hortus conclusus, e ha una collezione di disincanti.