Il conte di Montecristo Stampa E-mail

Alexandre Dumas

Il conte di Montecristo

Donzelli, pagg.LXXII-1124, Euro 32,00

 

dumas_conte  IL LIBRO - Edmond Dantès, giovane marsigliese, secondo ufficiale a bordo del mercantile Pharaon, a causa della morte del capitano prende il comando della nave. Rientrato a Marsiglia, dopo una fugace tappa all’isola d’Elba, riceve dal suo armatore la nomina a capitano e si accinge a sposare la bella e fedelissima Mercédès. Ma un complotto che lega Danglars (il contabile del Pharaon), Fernand (il cugino di Mercédès, che è follemente invaghito di lei) e Caderousse (un sarto venale e insipiente) è destinato a distruggere la felicità di Edmond. Denunciato come bonapartista al sostituto procuratore del re, Dantès viene ingiustamente accusato di tramare contro la monarchia, e rinchiuso in gran segreto, e senza alcun processo, nel castello-fortezza dell’isola d’If, dove è condannato a marcire a vita. Ma l’amicizia con l’abate Faria, misterioso e provvidenziale compagno di carcere, lo porterà, dopo quattordici anni, a riguadagnare un’insperata libertà, accompagnata da una favolosa ricchezza. Da quel momento, Edmond avrà davanti a sé un solo scopo: la vendetta. Da capolavoro del romanzo popolare a capolavoro del romanzo: la storia della fortuna del Conte di Montecristo si potrebbe condensare nella lenta caduta di un aggettivo. Fin dal suo primo apparire, in quella Francia degli anni quaranta dell’Ottocento che era il più fervido e convulso laboratorio delle rivoluzioni europee, la storia dell’eroe borghese Edmond Dantès, eponimo della sfortuna e dell’ingiustizia, che si trasforma in spietato giustiziere, fu accolta dalle migliaia di avidi lettori di feuilleton come la più iperbolica incarnazione dello spirito del tempo. Un successo fulmineo, sancito dall’immediato passaggio all’edizione in volume e da un incredibile numero di ristampe e traduzioni. Ma fin da subito, quell’aggettivo, «popolare», suonò, in tutta una parte della critica colta, come una netta discriminazione, se non come una condanna. Il lettore potrà seguire, nelle pagine della Prefazione di Claude Schopp, la ricostruzione della vicenda critica del romanzo. Schopp, che ha dedicato tutta una vita di studi a Dumas, disvela con precisione e con maestria le ambizioni di una scrittura sapientemente costruita per portare all’estremo la tensione e la complicità del lettore. Situa, in una parola, il Montecristo nel posto che merita: all’apice della più felice stagione del romanzo europeo. Tanto più paradossale appare la vera e propria sottovalutazione critica che ha accompagnato fino a oggi la ricezione italiana del capolavoro di Dumas. Ne è testimonianza la stessa vicenda editoriale. Sembra davvero incredibile che le numerose edizioni italiane correnti del Conte di Montecristo siano tutte, in buona sostanza, riproposizioni, spesso inconfessate, di quelle traduzioni ottocentesche che introdussero in Italia il romanzo sotto la chiave fortunata ma riduttiva della letteratura d’appendice. Condotta sul testo francese meticolosamente stabilito da Claude Schopp, affidata alla nuova traduzione di Gaia Panfili, questa nostra edizione comprende, oltre alla Prefazione di Schopp, un apparato di note al testo, nonché un Dizionario dei personaggi e delle persone storiche e un Indice dei luoghi che faranno la felicità di ogni patito di Dumas.

  DAL TESTO - "Mano mano che Dantès parlava, Villefort guardava quel viso al contempo mite e franco e si sentiva tornare alla memoria le parole di Renée che, senza conoscerlo, aveva chiesto indulgenza per l'imputato. Con la consuetudine che già aveva per il crimine e i criminali, a ogni parola di Dantès il sostituto vedeva palesarsi la prova dell'innocenza. In effetti quel giovane, potremmo quasi dire quel fanciullo semplice, spontaneo, eloquente di quell'eloquenza del cuore che mai troviamo quando la cerchiamo, ricolmo di affetto per tutti poiché era felice e la felicità rende buoni anche i malvagi, riversava perfino sul giudice la mite affabilità che gli straripava dal cuore. Per quanto Villefort fosse stato brusco e severo nei suoi confronti, Edmond nello sguardo, nella voce, nel gesto non aveva che lusinghe e bontà per colui che lo interrogava".

  L'AUTORE - Alexandre Dumas (1802-1870) è stato il maestro del romanzo storico e d’avventura. Da qualche anno rivive in Francia una stagione di riscoperta che, grazie alla paziente cura dello studioso Claude Schopp, sta riportando alla luce alcuni dei suoi capolavori rimasti nell’ombra in seguito al successo schiacciante dei più noti Tre moschettieri, Il conte di Montecristo e tanti altri. Di Dumas, Donzelli ha pubblicato La guerra delle donne e Sylvandire. Les Frères corses, uscito per la prima volta in rivista nel 1844, è entrato solo di recente nel canone dei capolavori dumasiani: l’ultima edizione italiana precedente a questa risale addirittura agli anni trenta del Novecento. Lunghissima è invece la storia degli adattamenti cinematografici: ben dodici messe in scena, da quella del 1917 a quella italo-francese, realizzata nel 1962 per la regia di Anton Giulio Majano.

  INDICE DELL'OPERA - Nota dell'editore - Il testo francese di riferimento - La nuova traduzione italiana - Gli apparati - Umana e divina commedia. Prefazione di Claude Schopp - I. Marsiglia. L'arrivo - II. Il padre e il figlio - III. I catalani - IV. Complotto - V. Il banchetto di fidanzamento - VI. Il sostituto procuratore del re - VII. L'interrogatorio - VIII. Il castello d'If - IX. La sera del fidanzamento - X. Il gabinetto privato delle Tuileries - XI. L'orco di Corsica - XII. Il padre e il figlio -  XIII. I Cento Giorni - XIV. Il prigioniero furioso e il prigioniero pazzo - XV. Il numero 34 e il numero 27 - XVI. Un sapiente italiano - XVII. La stanza dell'abate - XVIII. Il tesoro - XIX. Il terzo attacco - XX. Il cimitero del castello d'If - XXI. L'isola di Tiboulen - XXII. I contrabbandieri - XXIII. L'isola di Montecristo - XXIV. Abbacinamento - XXV. Lo sconosciuto - XXVI. La locanda del Pont du Gard - XXVII. Il racconto - XXVIII. I registri delle prigioni - XXIX. La ditta Morrei - XXX. Il 5 settembre - XXXI. Italia. Simbad il marinaio - XXXII. Risveglio - XXXIII. Banditi romani - XXXIV. Apparizione - XXXV. La mazzolata - XXXVI. Il carnevale di Roma - XXXVII. Le catacombe di San Sebastiano - XXXVIII. L'appuntamento - XXXIX. I convitati - XL. La colazione - XLI. La presentazione - XLII. Monsieur Bertuccio - XLIII. La dimora di Auteuil - XLIV. La vendetta - XLV. La pioggia di sangue - XLVI. Il credito illimitato - XLVII. I cavalli grigio pomellato - XLVIII. Ideologia - XLIX. Haydée - L. La famiglia Morrel - LI. Piramo e Tisbe - LII. Tossicologia - LIII. Roberto il diavolo - LIV. Il rialzo e il ribasso - LV. Il maggiore Cavalcanti - LVI. Andrea Cavalcanti - LVII. Il podere di erba medica - LVIII. Monsieur Noirtier de Villefon - LIX. Il testamento - LX. Il telegrafo - LXI. Del modo di liberare un giardiniere dai ghiri che gli mangiano le pesche - LXII. I fantasmi - LXIII. La cena - LXIV. Il mendico - LXV. Scenata coniugale - LXVI. Progetti di matrimonio - LXVII. Il gabinetto del procuratore del re - LXVIII. Un ballo d'estate - LXIX. Le informazioni - LXX. Il ballo - LXXI. Il pane e il sale - LXXII. Madame de Saint-Méran - LXXIII. La promessa - LXXIV. La cripta della famiglia Villefort - LXXV. Il verbale - LXXVI. I progressi di Cavalcanti figlio - LXXVII. Haydée - LXXVIII. Ci scrivono da Giannina - LXXIX. La limonata - LXXX. L'accusa - LXXXI. La stanza del fornaio in pensione - LXXXII. L'effrazione - LXXXIII. La mano di Dio - LXXXIV. Beauchamp - LXXXV. Il viaggio - LXXXVI. Il giudizio - LXXXVII. La provocazione - LXXXVIII. L'oltraggio - LXXXIX. La notte - XC. Il duello - XCI. La madre e il figlio - XCII. Il suicidio - XCIII. Valentine - XCIV. La confessione - XCV. Il padre e la figlia - XCVI. Il contratto -  XCVII. La strada verso il Belgio - XCVIII. La locanda de la Cloche et de la Bouteille - XCIX. La legge - C. L'apparizione - CI. Locusta - CII. Valentine - CIII. Maximilien - CIV. La firma Danglars - CV. Il cimitero del Père-Lachaise - CVI. La spartizione - CVII. La Fossa dei Leoni - CVIII. Il giudice - CIX. Le assise - CX. L'atto d'accusa - CXI. Espiazione - CXII. La partenza - CXIII. Il passato - CXIV. Peppino - CXV. Il menu di Luigi Vampa -CXVl. Il perdono - CXVII. Il 5 ottobre - Dizionario dei personaggi e delle persone - I. Personaggi del romanzo di Dumas - II. Persone e personaggi citati - 1. Antichità, mitologia, storia sacra - 2. Medioevo ed età moderna - 3. Persone e personaggi contemporanei all'azione del romanzo - 4. Personaggi letterari - Indice dei luoghi