Giordano Bruno da Nola Stampa E-mail

Domenico Berti

Giordano Bruno da Nola

Edizioni PiZeta, pagg.456, Euro 30,00

 

berti_Giordano_Bruno_da_Nola  IL LIBRO – Pubblicata nel 1868, quest'opera fu il primo lavoro organico dedicato a Giordano Bruno. Ne presentiamo la seconda edizione, del 1889, rispetto alla precedente notevolmente arricchita e ampliata, che contiene, insieme alla narrazione della vita del filosofo, una serie di documenti relativi ai suoi processi.

  Di particolare importanza la puntuale ricostruzione delle sue vicende, dalla nativa e amatissima Nola al convento dei domenicani di Napoli da cui, lasciato l'abito, Bruno volgerà verso Roma, peregrinando poi per l'Europa attraverso Francia, Inghilterra, Germania, Polonia.

  L'autore, accanto alla vita del filosofo, ne illustra il pensiero - formatosi sulle idee di Gioacchino da Fiore, del cardinale Nicola da Cusa, di Keplero, di Copernico e, soprattutto, di Raimondo Lullo - inserendo la complessa figura del Nolano nel contesto politico-sociale sul finire del Cinquecento, il secolo di quei mutamenti che aprirono la via al mondo moderno.

 

  DAL TESTO – "Il Lullo, il Cusa, il Copernico e anche l’abate Gioachino, che dovremmo per ordine di tempo metter primo, sono [...] i principali scrittori intorno ai quali si aggirano i liberi studi del giovane Nolano. Diciamo a bella posta i liberi studi per distinguerli da quelli fatti in comune con gli altri frati nelle scuole conventuali. E liberamente avanti di espatriare si applicò pure alla lettura dei frammenti di Parmenide, delle opere di Platone e dei neoplatonici di Alessandria, di quelle di Origene, di S. Agostino, del Ficino, di Pico della Mirandola, del Cardano, del Fracastoro e del giudiziosissimo Telesio. Accoppiò inoltre all’amore della filosofia e delle scienze quello dei poeti italiani e in particolare dei latini, nei quali si dimostra esercitatissimo, come si deduce dalle frequenti citazioni. Dettò versi in giovanissima età; ma egli, come il Ficino, il Pico, il Keplero, il Campanella, era poeta più nelle immagini e nei concetti che non nel numero e nella forma. Rimase quindi molto disotto nella lingua e nello stile ai principali scrittori che illustrarono in questo secolo l’Italia, e ai suoi compatrioti, quali furono il Sannazzaro, il Tansillo, il Rota, il Costanzo. È da deplorare che i libri del Lullo, del Cusa, del Copernico, i quali egli ebbe lungamente nelle mani, troppo si discostassero dai nostri italiani nell’eleganza e nella proprietà del dire. Egli poi non limava le cose sue, e dettava d’improvviso con tanta rapidità, che a mala pena gli si poteva tener dietro scrivendo. Aveva in sì grande dispregio i pedanti che, per timore di cadere nella pedanteria, trascurava alcuna volta persino l’osservanza della grammatica e della misura nel verso. E questa imperfezione del dire fu una delle cause della poca fortuna che ebbero i suoi libri. Ma, se il suo stile era scorretto e irsuto, sentiva egli, ed era vero, che avrebbe potuto ornarlo e renderlo più nitido e più chiaro: «Me amarono le ninfe, esclamava, peramarunt me Nymphae», alludendo non già, come altri pensò, ad amori antichi, ma alle ninfe del bello, ossia alle muse, alle quali il Gravina stesso diceva che il Bruno avesse sacrificato".

 

  L’AUTORE – Domenico Berti (Cumiana, 1820 - Roma, 1897) fu uomo politico, filosofo e saggista. Dopo la laurea insegnò filosofia morale all'università di Torino e, dal 1871 al 1877, storia della filosofia all'università di Roma. Oltre a Giordano Bruno da Nola, scrisse numerosi altri saggi , in particolare intorno a Galileo Galilei, Giovanni Valdes, Cesare Cremonino, Tommaso Campanella. All'attività didattica affiancò la politica: dal 1850 al 1894 (a eccezione della VI legislatura) fu deputato dapprima al parlamento subalpino e poi, dopo l'Unità d'Italia, al parlamento italiano, dove ebbe l'incarico di ministro dell'istruzione con il governo Lamarmora, e ministro dell'agricoltura e del commercio con il governo Depretis. Divenuto senatore nel 1895, si spense a Roma il 22 aprile di due anni dopo.

 

  INDICE DELL’OPERA - Capitolo I (1548-1563/64) (Natali del Bruno - Casato - Infanzia - È minacciato da un grosso serpe - Suo amore per Nola - Nolani illustri nel secolo XVI - Ambrogio Leone - Albertino Gentile - Pomponio Algerio - Merliano, soprannominato Giovanni da Nola - Albertino intagliatore - Costantino de Notariis - Antonio Stelliola - Bruno in Napoli - Suoi primi maestri nelle discipline filosofiche - Condizioni del Napoletano - Bruno entra nel convento di San Domenico) - Capitolo II (1564-1576) (Il Convento di S. Domenico in Napoli - Noviziato del Bruno - Gli si intenta un primo processo religioso - È trasferito nel Convento di S. Bartolomeo della città di Campagna - Bruno sacerdote - Suoi dubbi sopra alcuni dogmi - Secondo processo religioso - Fugge da Napoli e viene in Roma nel Convento della Minerva - Sue opinioni giovanili contrarie al dogma cristiano - Componimenti da lui ideati - Prima sua opera l’Arca di Noè) - Capitolo III (1576-1579) (Bruno tocca il territorio genovese - Insegna nella repubblica di Noli la grammatica e la sfera - Soggetto di questo insegnamento nel secolo XVI - Dopo cinque mesi si reca in Torino, indi in Venezia - Suo libro dei segni dei tempi - La cattedra di filosofia in Venezia - Lo Studio di Padova - Il Bruno lascia l’Italia) - Capitolo IV (Primi autori che studiò il Bruno per libera elezione - Raimondo Lullo - Sue avventure - Lascia il convento e compie lunghi e fortunosi viaggi per convertire gl’infedeli - Insegnamento dell’Arte Magna e grande efficacia a essa attribuita - Conformità di alcune sentenze del Lullo con alcune del Bruno - L’abate Gioachino - Suoi libri - L’Evangelio eterno - Il Cardinale Niccolò da Cusa - Applicazione della matematica alla metafisica - Studio indefesso del sistema copernicano per parte del Bruno - Giudizio intorno al Copernico - Studi letterari del Bruno - Difetti del suo stile) - Capitolo V (1579) (Il Bruno a Ginevra - I fuorusciti italiani evangelici - Galeazzo Caracciolo - Vita del Bruno colà e sue relazioni con i fuorusciti - Bruno e il Calvinismo - Le dottrine di Calvino presso gli italiani - Persecuzioni calviniane - Calvino e Lutero) - Capitolo VI (1579-1581) (Passaggio del Bruno per Lione - Il Bruno a Tolosa - Lo Studio di Tolosa - Francesco Sanchez - Il Bruno insegna privatamente - Legge filosofia nello Studio - Suoi libri Dell’Anima e Clavis Magna - Dispute pubbliche - Lascia Tolosa) - Capitolo VII (1581-1582) (Il Bruno a Parigi - Condizioni della Francia - Il Bruno legge liberamente nella Sorbona - Sue lezioni sugli Attributi di Dio - Sue lezioni di mnemonica e di metodica lulliana - Rifiuta la lettura ordinaria - È chiamato dal re Enrico III - Chi egli fosse - Relazioni del Bruno con questo principe - Le Ombre delle idee - Accetta la nomina di lettore straordinario - Il Canto Circeo - Il Complemento dell’arte lulliana - Il Bruno tra i francesi - La scolastica e la libertà filosofica nelle università - Vita e pensieri di Giordano a quel tempo - Il Candelaio) - Capitolo VIII (1582) (La commedia Il Candelaio - Favola e caratteri: lo sciocco, l’alchimista, il pedante - Teatro italiano del secolo XVI - Letteratura e morale; arte e società - Il Candelaio accanto alle altre commedie - Il Bruno nel Candelaio) - Capitolo IX (1583-1585) (Il Bruno a Londra - Castelnuovo di Mauvissière - Maria Bochetel sua moglie - Ospitalità cortese concessa al Bruno - La piccola Maria, figlia di Castelnuovo - Bruno e la Stuarda - Bruno in famiglia - Costumi inglesi del secolo XVI: la plebe, i borghesi, le donne, i dottori, i cavalieri - Il libro dei Trenta sigilli - Il Bruno nello Studio di Oxford - La sua filosofia - Solennità accademiche: feste e dispute - I dialoghi della Cena de le ceneri - Il libro Della causa, principio et uno, e Dell’infinito, universo et mundi - Lo Spaccio della bestia trionfante - Razionalismo - La Cabala del cavallo Pegaseo e l’Asino Cillenico - Gli Eroici furori - Conoscenze illustri del Bruno in Inghilterra) - Capitolo X (1585-1586). - Secondo soggiorno a Parigi - Fabrizio Mordente e il suo Compasso e Riga per la misura della terra - Commento De physico auditu - Disputa nella Sorbona - L’orazione dell’Hennequin - Lascia Parigi - Amicizie e titubanze) - Capitolo XI (1586-1588) (Il Bruno in Germania - Gli è negato di leggere in Marburgo - Il Bruno in Wittemberga - Suo insegnamento astronomico e filosofico - Scienza e religione; libertà filosofica - Le lezioni sull’Organon e sulla lampada lulliana - Alberico Gentile - Bruno lascia Wittemberga - La Germania secondo il Bruno - Ricordi di Wittemberga) - Capitolo XII (1588-1590) (Il Bruno in Praga - La corte di Rodolfo II - La dedicatoria delle CLX tesi - Il Bruno in Helmstadt - L’Accademia Giulia - Un elogio funebre - Scomunica Evangelica) - Capitolo XIII (1590-1591) (Il Bruno in Francoforte - I Wechel - Tipografi e librai del secolo XVI - Le fiere di Francoforte - Il Bruno è invitato a Venezia - I suoi tre libri francofortensi - De imaginum et idearum compositione - De triplici, minimo et mensura - De monade, numero et figura - Una visita a Zurigo) - Capitolo XIV (1591-1592) (Venezia nel secolo XVI - Coltura veneziana: tipografie, lo Studio di Padova - Il Bruno in Venezia - Giovanni Mocenigo - Insegnamento privato - Nuovi libri, in specie quello Delle sette arti liberali, e nuovi propositi - Circoli veneti: il mercante Secchini, Andrea Morosini, fra’ Paolo Sarpi - Il Bruno in Padova - Liber triginta statuarum) - Capitolo XV (1592-1593) (Dalla casa Mocenigo alle prigioni del Sant’Ufficio - Tribunale veneto d’inquisizione - Il processo: denuncia, testimoni, accusato - Indipendenza della filosofia dalla teologia - Interrogatorio - Ultime parole in Venezia di Giordano Bruno - Pratiche di Roma ed estradizione) - Capitolo XVI (1593-1600) (Bruno prigioniero in Roma - Clemente VIII - Il cardinale di Sanseverina - Prestezza con cui si conducevano i processi nel Santo Ufficio - Ritardo avvenuto in quello del Bruno - Considerazioni su questo ritardo - Stato dell’animo del Bruno - Lotta che dovette sostenere tra sé e sé - Eresie che pare siano state le prime a essere notate dal Sant’Uffizio) - Capitolo XVII (L’eresia e la scienza - Bruno e Galileo - Come Galileo si studi di difendere con parole temperate i diritti della scienza - La condanna del Bruno sarebbe avvenuta anche senza l’eresia nuova) - Capitolo XVIII (La narrazione da noi fatta prima della scoperta dei documenti romani è conforme a questi documenti stessi - Esposizione di questi documenti - Parere circa i cardinali e i teologi che parteciparono al giudizio contro il Bruno erettosi in Roma - Distinzione di due specie di eresie nei processi e nei libri del Bruno - Conseguenze provenienti da questa distinzione - Carattere teologico-scientifico del processo tenutosi in Roma) - Capitolo XIX (Lettura della sentenza - Parole del Bruno - Esecuzione della medesima - Testimonianza che ne fanno gli Avvisi di Roma - Unità della vita del Bruno - Campanella - Difetto fondamentale della filosofia del Bruno - Dal Bruno a Kant - Filosofia italiana - Rosmini - Gioberti - Il velo della sfinge) - Capitolo XX (I. Scrittori italiani che ragionarono del Bruno: Campanella - Cornelio Tomaso - Nicolò Toppi - Nicodemo Leonardo - Gravina Vincenzo - Apostolo Zeno - Capasso - Maffei - Riccoboni -Mazzuchelli - Agatopisto Cromaziano - Tiraboschi - Remondini - Giannone - Barbieri - Boccanera - Colangelo - Libri Guglielmo - Botta -Sarpi - Rosmini - Mamiani - Spaventa Bertrando - Fiorentino - Davide Levi - II . Principali scrittori stranieri: Lacroze - Toland - Heumann - Stefano Jordan - Christiani - Kindervater - Lessmann - Chauffepié - Bruker - Nicéron - Jacobi - Fülleborn - Buhle - Tiedemann - Tennemann - Schelling - Rixner - Clemens - Sigwart - Lange - Cousin - Frank - Debs - Bartholmèss) - Note illustrative - Documenti veneti - Documenti romani - Documenti ginevrini - Varia. Studio di Marburgo - Varia. Morte di Pomponio Algeri - Appendice I. Lettera di Gaspare Scioppo - Appendice II. Giovanni Mocenigo - Bibliografia delle opere edite e inedite di Giordano Bruno